Bagnoregio – (sil.co.) – Anziano morto dopo avere ricevuto un pugno durante una lite condominiale, la famiglia della vittima è pronta a chiedere i danni in sede civile per l’omicidio. E il minore, diventato nel frattempo maggiorenne, deve dimostrare “il massimo di umana comprensione per la vittima”.
È il giovane, 16enne all’epoca dei fatti, la sera del 25 luglio 2019, che ha ottenuto la messa in prova per due anni prima della discussione del processo in cui è imputato di omicidio preterintenzionale davanti al tribunale per i minori di Roma.
I familiari della vittima, Antonio D’Orazi, 76 anni, morto a Belcolle dopo tre settimane di agonia, sono assistiti dall’avvocato Franco Taurchini, che, trattandosi di un minore, ha potuto prendere parte solo come “spettatore” al processo, senza potersi costituire parte civile.
“Il collegio non ha assolto l’imputato – sottolinea Taurchini – a carico del quale resta l’accusa di omicidio preterintenzionale. Il tribunale, inoltre, disponendo i lavori socialmente utili, ha prescritto al giovane di dimostrare la massima umana comprensione nei confronti della vittima del reato”.
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