Viterbo – E’ appena nato e già funziona male. In ballo, però, ci sono i diritti. Anzi, il più importante di tutti. Il diritto alla cittadinanza. Con gente, cosiddetta straniera, che aspetta anche da oltre un decennio. Tra continui rinvii, azzeccagarbugli e lunghe, e a dir poco costose, procedure burocratiche. A quanto pare, però, queste persone, in carne, ossa e perenni sale d’attesa, dovranno ancora aspettare. Perché il portale del ministero dell’interno, appena sfornato dal governo, non funziona come dovrebbe. Con il rischio che diversi richiedenti diritto di cittadinanza non possano inoltrare la domanda prima che gli scadano i certificati previsti per poterla spedire.
Domanda di cittadinanza on line – Il portale del ministero dell’Interno
Il ministero, all’inizio dell’anno, ha modificato il portale on line attraverso cui presentare la domanda di cittadinanza. E questo, già di suo, avrebbe sospeso la spedizione delle domande per alcuni giorni. Pare poi che una volta attivato, il 18 gennaio, il modulo da compilare on line presentasse subito degli errori. Con la sola possibilità, da parte di chi lo stava compilando, di segnalare la cosa all’help desk del sito ministeriale. Un errore su tutti. In una delle tendine pare manchi il Bangladesh. Scomparso. Come se la sua indipendenza non ci fosse mai stata.
Altri possibili errori. A un certo punto nella domanda di cittadinanza appare la richiesta di inserire i “redditi percepiti dal richiedente negli ultimi 3 anni per i quali ha assolto i relativi obblighi fiscali”. Gli anni che si possono inserire sono il 2018, il 2019 e il 2020. Il punto è che prima di marzo il Cud del 2020, riferito ai redditi dell’anno precedente, con buona probabilità non sarà disponibile. Che deve fare lo straniero che vuole inoltrare la domanda di cittadinanza se per i prossimi due mesi non riceverà il Cud del nuovo anno? Aspettare e per il momento rinunciare oppure ricavare il Cud dall’ultima busta paga?
Infine, un altro possibile errore riscontrabile potrebbe riguardare la residenza. Capita infatti che la persona che voglia compilare il modulo si veda poi comparire la scritta: “La data di inizio residenza inserita non può intercorrere con le date immesse nella residenza numero 1”. Un’affermazione difficile da decifrare soltanto che, se non viene decriptata, risulta poi impossibile spedire la domanda.
Domanda di cittadinanza on line – Il Bangladesh non compare tra i paesi in elenco
Domanda di cittadinanza on line – Il Bangladesh non compare tra i paesi in elenco
Ora il quesito che si pongono tutte le persone che stanno tentando di spedire la domanda per ottenere la cittadinanza è la seguente: cosa si deve fare? Aspettare che tutto sia sistemato? E se scadono i certificati? Che si fa, si inoltra lo stesso la domanda? Il ministero terrà conto del fatto che il portale per mandare la domanda non ha funzionato per alcuni giorni e quando è stato attivato funzionava peggio che mai?
Domanda di cittadinanza on line – La parte riguardante i redditi
Domanda di cittadinanza on line – La parte riguardante i redditi
I pareri sembrano essere discordanti. Tant’è vero che la Cgil di Viterbo ha sospeso l’invio delle domande di cittadinanza, finché il portale del ministero non sarà sistemato, segnalando nel frattempo tutte le anomalie riscontrate. La Cisl ha continuato invece a inoltrarle.
Viterbo – Un patronato sindacale
A questo punto chi sta cercando di spedire la domanda di cittadinanza ha di fronte a sé tre strade. La prima, ci rinuncia e rifà da capo i certificati scaduti, con tutte le spese che questi comportano. La seconda, fa uno squillo in prefettura e chiede come muoversi. Oppure passa direttamente a piazza del comune a Viterbo dove c’è il palazzo del governo e va a chiedere di persona.
Viterbo – Un patronato sindacale
Per chi non vuole rinunciare a presentare domanda, l’ipotesi numero uno è fare uno squillo in prefettura. Il numero è 0761336413, attivo il martedì e il giovedì dalle ore 9 alle ore 12. Il povero Cristo, o Crista, che in questi giorni sta tentando di inviare la domanda per richiedere la cittadinanza può anche provare a chiamare i numeri impressi sul sito del ministero. Ma sono spesso, anzi spessissimo, per non dire sempre, occupati. Al numero della prefettura di Viterbo risponde invece una signora. Gentilissima e colta anch’essa di sorpresa dalle anomalie del sistema.
Domanda: “Buongiorno, stiamo tentando di presentare domanda di cittadinanza, ma sembra che il sistema non funzioni bene. Come possiamo fare? Se non presentiamo la domanda entro la fine della settimana alcuni certificati scadono?”. “Il sistema è stato lanciato il 18 gennaio – risponde la signora dall’altro capo del telefono -. Quindi, francamente, non saprei proprio. Come prefettura stiamo cercando di capire come trovare le nostre pratiche perché hanno migrato i dati. E sinceramente non ho idea. Quindi, si può fare che voi intanto ci mandate una mail segnalando le anomalie che noi raccogliamo. Poi a nostra volta girarle. Mi è arrivata anche comunicazione dicendo che le anomalie devono essere segnalate all’assistenza”. “Il problema però – si fa notare alla signora della prefettura – è che nel fine settimana scade un certificato e a quel punto bisogna rifarlo da capo attivando di nuovo un percorso lungo e costoso”. A quel punto la signora della prefettura prende in mano la situazione e si mette a fare alcune ricerche per cercare in tutti i modi di aiutare chi la stava chiamando per telefono. Capisce la situazione, al di là del ruolo che riveste. La buona volontà di una persona a fronte di un sistema che non funziona.
Domanda di cittadinanza on line – La parte riguardante la residenza
Ipotesi numero due, fare un salto in prefettura, palazzo del governo. Domanda allo sportello. La stessa fatta per telefono: “Buongiorno, stiamo tentando di presentare domanda di cittadinanza, ma sembra che il sistema non funzioni bene. Come possiamo fare? Se non presentiamo la domanda entro la fine della settimana alcuni certificati scadono?”. Il dipendente della prefettura fa a sua volta una telefonata per chiedere informazioni. Poi risponde: “Mi dicono che, per via del Covid, la scadenza dei certificati dovrebbe essere prorogata. Comunque sul sito internet c’è un help desk dove segnalare le anomalie. Il sistema è operativo da oggi (18 gennaio ndr). Per l’inserimento della domanda noi non possiamo intervenire in nessun modo”. Poi anche lui si dà da fare per aiutare e incoraggiare. Per il resto, però, il problema resta. Una domanda di cittadinanza difficile da inoltrare. A causa di quelli che sembrano essere dei malfunzionamenti del sistema on line. Con una serie di ostacoli che disincentivano ad andare avanti e invitano invece ad aspettare che le cose vadano per il verso giusto. Ma alcune persone in questo modo rischiano di vedersi scadere i certificati e di doverli richiedere di nuovo. Attivando reti familiari a distanza di migliaia di chilometri per farsi recapitare in Italia la documentazione necessaria. Cosa che non rischierebbero di fare se in questi giorni avessero la possibilità di spedire la domanda di cittadinanza in tutta tranquillità.
Domanda di cittadinanza on line – Alcuni documenti
Quanto può costare farsi spedire in Italia un certificato da un paese esterno all’Unione europea? “Per richiedere un certificato dal proprio paese – spiega una persona che dopo varie avventure è riuscita a presentare la domanda di cittadinanza – occorre prima inviare una serie di documenti da qui. Poi la richiesta, per quanto riguarda lo stato dove sono nato, finisce prima nelle mani delle autorità del distretto dopo viene trasmessa alla polizia in città, successivamente a quella della capitale e al tribunale che rilascia il certificato che deve essere tradotto in italiano e spedito. Un certificato che scade dopo 6 mesi. Per ottenerlo è fondamentale attivare le proprie reti familiari che a loro volta mettono in moto tutta una serie di amicizie e conoscenze. E a volte per avere un documento bisogna pagare fino a mille euro. Tutte le volte”.
Daniele Camilli
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