Roma – Focolaio Covid all’interno del carcere romano di Rebibbia, sarebbero 110 i detenuti contagiati al 28 gennaio e 5 quelli ricoverati in ospedale.
Lo comunica il Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Lazio, Stefano Anastasìa. Una nota divulgata dalla Pisana sottolinea che, secondo l’assessorato regionale alla Sanità, lunedì scorso erano 51 i detenuti positivi al Covid-19 nei 14 istituti di pena del Lazio.
Roma- Il carcere di Rebibbia
“Lo ripetiamo quotidianamente – prosegue Anastasìa nel comunicato -, le carceri sono luoghi a rischio per la diffusione della pandemia. Questa situazione non può proseguire ancora per mesi, in attesa che arrivi il vaccino o che si prendano il Covid tutti i detenuti. Servono iniziative e disposizioni immediate, a partire dalla scarcerazione di tutti coloro che possano beneficiare di alternative al carcere e dei detenuti in attesa di giudizio per reati non violenti, in modo che si possa gestire nel migliore dei modi l’isolamento, il monitoraggio e l’assistenza di chi contrae il virus in carcere. Serve il vaccino subito, come è stato fatto nelle cinque Residenze per le misure di sicurezza del Lazio”.
A lanciare l’allarme è il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “La situazione Covid nel penitenziario romano è drammaticamente peggiorata con 110 contagiati al 28 gennaio e 5 ricoverati in ospedale. Ė sicuro che, qualora venissero accertate responsabilità, qualcuno dovrà pagare – dichiara Maritato -, avevamo chiesto di porre un freno ai casi di Coronavirus esplosi a Rebibbia, predisponendo un piano straordinario di vaccinazioni e un immediato isolamento dei contagiati.
“Ora ci troviamo di fronte una situazione pericolosissima con un focolaio in espansione ed un’alta paura del contagio – attacca ancora il presidente Maritato – il virus si è diffuso senza freni a causa degli spazi ridotti e del sovraffollamento”.
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