Roma – Ci saranno l’inno di Mameli e il tricolore italiano alle prossime olimpiadi di Tokyo, il consiglio dei ministri questa mattina ha approvato il “decreto Cio” per l’autonomia del Coni. L’approvazione del testo di fatto evita la sospensione del comitato olimpico italiano da parte del Cio, che si sarebbe tradotto nell’esclusione dell’Italia dai giochi del 2021, costringendo gli atleti a gareggiare senza bandiera.
Olimpiadi
La vicenda nasce con la famosa riforma dello sport, avviata dal governo gialloverde e conclusa da quello giallorosso. Il punto critico riguarda il personale e i beni del Coni, in passato affidati alla sua azienda Coni Servizi: con la trasformazione di quest’ultima nella società Sport e Salute su volontà dell’ex sottosegretario Giancarlo Giorgetti, oggi dipendono dal governo. Una mancata autonomia del Coni, prevista invece dall’articolo 27, al capitolo 4 della Carta Olimpica, che avrebbe potuto comportare un ammonimento, o una pesante sanzione, da parte del Comitato olimpico internazionale.
Dopo l’approvazione del decreto, il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha informato al telefono il numero uno dello sport mondiale, Thomas Bach: “La legge è ok, l’autonomia è salva” avrebbe detto Malagò. “Sono molto felice”, la replica di Bach.
Sono arrivate anche le parole del ministro dello Sport Vincezo Spadafora: “Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto contenente le norme che sanciscono l’autonomia del Comitato olimpico nazionale italiano. Ora l’ultima parola spetta al parlamento in sede di conversione. Per la lunga e gloriosa storia sportiva e democratica del nostro paese era improbabile che l’Italia venisse così duramente sanzionata già domani, ma la decisione di oggi fuga ogni dubbio e risolve il problema dell’indipendenza del Coni lasciato aperto dalla riforma del 2019”.
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