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Viterbo – “Nessuna decisione presa, il dibattito parte ora”. L’argomento è di quelli che scottano e il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut prova a chiarire.
La mappa dei siti idonei a ospitare depositi per scorie radioattive ha messo in allerta la Tuscia. Una ventina quelli individuati nel Viterbese e stamani, il confronto promosso dal presidente della provincia Pietro Nocchi.
Collegati online, sindaci, amministratori, consiglieri regionali, deputati e senatori, oltre a Morassut e all’assessore regionale Massimiliano Valeriani (Rifiuti).
Palazzo Gentili si propone come voce unica del no alla realizzazione della struttura, in una zona che in questo ambito ha già dato. Oltre alle peculiarità che sconsigliano un simile insediamento.
Morassut, dal canto suo, prova a tranquillizzare: “La carta non poteva più essere tenuta nei cassetti – sottolinea il sottosegretario – nella mappa sono riportati siti potenzialmente idonei, non c’è nessuna decisione presa a prescindere dalla consultazione dei territori, consultazione che inizia ora”.
Attualmente l’Italia paga paesi come la Francia, per conservare materiali. “Quasi un miliardo di euro l’anno – sottolinea Morassut – e rischiamo una procedura d’infrazione dall’Europa, perché siamo uno dei pochi Paesi che ancora in materia non ha deciso”. Per stabilire la destinazione delle scorie passerà ancora tempo. Secondo Morassut ancora un anno. Previsione ottimistica, a conti fatti saranno probabilmente due.
“Adesso partono le osservazioni, quindi altre fasi. La consultazione inizia ora. Esiste anche la possibilità che qualche territorio si proponga, perché ci sono in ballo investimenti per un milione e mezzo di euro.
Il deposito sarà grande 10 ettari, su un’area di 150. I rifiuti saranno sistemati in sicurezza, nell’ambito di un polo tecnologico d’energie rinnovabili. Produrrà lavoro e compensazioni importanti. Se nessuno si farà avanti, è comunque difficile importo a chi ha presentato motivazioni”.
Morassut conosce Viterbo. “Le difficoltà infrastrutturali del territorio, i pregi naturalistici – prosegue il sottosegretario – in generale l’Italia è tutta bella, non c’è un posto desolato.
Con responsabilità si può discutere, senza caricare il dibattito di toni sbagliati, in una condizione di rivolta generale”.
Le zone identificate sono 67 nel Paese. “In base a criteri quali la lontananza da corsi d’acqua e dalle grandi città e in zone sismiche a minor rischio. Sono aree potenziali, alcune migliori e altre meno. Adesso si ascolta. Non ci sono decisioni dall’altro, per una procedura che avrà tempi lunghi”.
Giuseppe Ferlicca
Articoli: Il sindaco ff Benni (Montalto di Castro): “Proposta di proroga per l’elaborazione delle osservazioni e tavolo tecnico permanente a difesa del territorio” – Rotelli (FdI): “Deposito scorie nucleari, presenterò un emendamento per chiedere di allungare i tempi di consultazione” – Segreteria Pd: “Fondamentale che si uniscano tutte le forze per far valere le nostre peculiarità e potenzialità” – I sindaci della Tuscia: “Vanno messe in moto tutte le iniziative per tutelare il territorio” – Blasi (M5s): “Nessun comune ospiterà il deposito dei rifiuti radioattivi se non lo vuole” – Valeriani (ass. regionale Rifiuti): “La provincia di Viterbo non è idonea a un deposito di scorie nucleari” – Panunzi (Pd): “Ho presentato un odg in consiglio regionale contro il deposito dei rifiuti radioattivi”
