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Viterbo – Ischia di Castro, Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano tra le aree più idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani.
Dopo anni di attesa il sito della Sogin (società incaricata della gestione del nucleare) ha pubblicato l’elenco delle città italiane che potrebbero ospitare il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.
Sono 67 zone che soddisfano 25 criteri stabiliti cinque anni fa e riportati nella Cnapi (Carta delle aree potenzialmente idonee). E’ stata pubblicata anche una mappa, che si trova sul sito Depositonazionale.it è stata pubblicata anche una mappa sulle possibili 8 grandi aree e provincie interessate.
Gli otto comuni della Tuscia sono le zone ritenute più “papabili” e “interessanti” della provincia. Ma le zone sul territorio sono di più, perché ogni comune può essere interessato da più di una.
Le aree per lo stoccaggio sulla mappa dell’Italia sono suddivise in verde smeraldo considerate ottime, verde chiaro considerate buone, ma anche colore celeste o gialle per le zone meno buone.
Tra le zone della Tuscia: Ischia di Castro, Canino-Cellere-Ischia di Castro, Montalto di Castro 1, Montalto di Castro 2, Canino 1 e 2, Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Piansano-Tuscania, Piansano-Tuscania, Tuscania, Canino-Montalto di Castro 1 e 2, Arlena di Castro-Tessennano-Tuscania, Arlena di Castro-Tuscania 1 e 2, Tarquinia-Tuscania, Soriano nel Cimino, Soriano nel Cimino-Vasanello-Vignanello, Gallese-Vignanello, Corchiano-Vignanello, Corchiano-Gallese, Corchiano.
“Si tratta di una forte assunzione di responsabilità da parte del Governo – dichiara il sottosegretario all’Ambiente Roberto Morassut, d’intesa col ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli e su delega del ministro dell’Ambiente Costa – che non si sottrae dal risolvere una questione da anni al centro di dibattito e non più rimandabile. È un provvedimento da tempo atteso e sollecitato anche dalle associazioni ambientaliste, che consentirà di dare avvio ad un processo partecipativo pubblico e trasparente al termine del quale sarà definita la localizzazione dell’opera. Un impegno che questo Governo assume anche in ottemperanza agli indirizzi comunitari e nel rispetto della piena partecipazione delle comunità alle decisioni.
La realizzazione del deposito nazionale – continua Morassut- permetterà al nostro Paese di tenere il passo con gli altri partner europei, che già da tempo hanno realizzato sul proprio territorio strutture analoghe, o che le stanno già progettando e realizzando”.
Prossimo passo la consultazione pubblica e l’avvio dell’iter fino alle manifestazioni di interesse. Nei sessanta giorni successivi alla pubblicazione (5 gennaio, ndr) ci sarà la consultazione pubblica con regioni ed enti locali. Servirà il consenso della comunità per proseguire. Trovato l’accordo potrebbero trascorrere almeno 4 anni per costruire deposito e parco.
“Il deposito – spiega Morassut – permetterà di sistemare definitivamente in sicurezza i rifiuti radioattivi, oggi stoccati all’interno di decine di depositi temporanei sparsi nel Paese. Si tratta prevalentemente di rifiuti radioattivi a bassa e media attività, prodotti da attività che utilizzano radioattività artificiale, rigorosamente regolate da legislazioni nazionali; attività in particolare legate all’industria ed alla medicina nucleare utilizzata nelle strutture sanitarie (applicazioni diagnostiche, applicazioni terapeutiche, attività di ricerca in medicina nucleare)”.
Il deposito, che verrà realizzato su un’area di 150 ettari, dovrà garantire l’isolamento dei rifiuti radioattivi per più di 300 anni.
Sarà formato da 90 costruzioni in calcestruzzo armato dove verranno collocati grandi contenitori realizzati con un calcestruzzo particolare che conterrà i rifiuti radioattivi.
Toscana-Lazio: 24 zone tra le province di Siena, Grosseto e Viterbo (Comuni di Pienza, Campagnatico, Ischia e Montalto di Castro, Canino, Tuscania, Tarquinia, Vignanello, Gallese, Corchiano)
Piemonte: 8 zone tra le province di Torino e Alessandria (Comuni di Caluso, Mazzè, Rondissone, Carmagnola, Alessandria, Quargento, Bosco Marengo e così via)
Basilicata_Puglia: 17 zone tra le province di Potenza, Matera, Bari, Taranto (comuni di Genzano, Irsina, Acerenza, Oppido Lucano, Gravina, Altamura, Matera, Laterza, Bernalda, Montalbano, Montescaglioso)
Sardegna: 14 aree tra le zone in provincia di Oristano (Siapiccia, Albagiara, Assolo, Usellus, Mogorella, Villa Sant’Antonio, Nuragus, Nurri, Genuri, Setzu, Turri, Pauli Arbarei, Ortacesus, Guasila, Segariu, Villamar, Gergei e altri)
Sicilia: 4 aree nelle province di Trapani, Palermo, Caltanissetta (Comuni di Trapani, Calatafimi, Segesta, Castellana, Petralia, Butera).
Articoli: Scorie radioattive nella Tuscia, lunedì call conference organizzata dalla Provincia – Rotelli (FdI): “Inquietante che la Tuscia possa ospitare il deposito nazionale delle scorie radioattive” – Menicacci: “Scorie radioattive, faremo di tutto per difendere il nostro territorio” – Confartigianato: “No ai rifiuti radioattivi, la Tuscia non deve essere pattumiera d’Italia” – Bengasi: “Rifiuti radioattivi, possibilità nefasta per la comunità e per il suo sviluppo” – Di Sorte (FI): “Forza Italia in prima linea contro scelta sito di stoccaggio radioattivo” – Benni: “Lotteremo con tutte le forze affinché venga rispettata la salute dei cittadini” – Fusco e Durigon (Lega): “Scorie nucleari nel viterbese, ci opporremo in tutte le sedi” – Battistoni: “Ci opporremo con ogni mezzo” – Battilocchio: “Scorie radioattive nella Tuscia, idea assurda” – Giampieri: “Inaccettabile un deposito di scorie nucleari nei comuni della Tuscia” – Baldinelli: “Deposito rifiuti radioattivi ci preoccupano anche se non comprende Carbognano” – Panunzi: “No ai rifiuti radioattivi, la Tuscia non può ospitare il deposito nazionale” – Leoni (Rifondazione comunista): “Rifiuti radioattivi nella Tuscia? Siamo allarmati” – Biodistretto Via Amerina: “Opposizione senza se e senza ma ai depositi radioattivi” – Bendetti (Pd): “La Tuscia per le sue caratteristiche non può e non deve ospitare scorie” – Valeriani: “Il Lazio non può sostenere un ulteriore aggravio delle condizioni ambientali” – Fare Verde: “Scorie nucleari? No, grazie!” – Forum ambientalista e Italia nostra (sezione Etruria): “Inquietante sadismo contro il nostro territorio” – Tedesco: “Sosterrò Giulivi in ogni iniziativa per sventare questo progetto” – Italia viva: “Anche noi dalla parte dei contrari” – Astorre: “Deposito rifiuti radioattivi, il Viterbese non territorio è adatto” – CulturaIdentità Tuscia: “Il governo tuteli l’ambiente del territorio anziché mortificarlo” – Parenti (Confagricoltura): “Tuscia ideale per agricoltura e turismo, non per scorie nucleari” – Corona (FI): “Scorie nucleari a Montalto di Castro? No grazie, il nostro comune non è in vendita” – Giulivi: “No alle scorie nucleari, impediremo che ciò avvenga anche con azioni eclatanti” – Pd Tarquinia: “Fermo no a qualunque iniziativa che insista con un impatto ambientale sul territorio” – Biodistretto della Via Amerina: “Scorie nucleari nella Tuscia, ipotesi grave e irresponsabile” – Mazzoni: “Contrari alle scorie radioattive, Montalto di Castro ha già dato tanto” – Peparello: “No alla Tuscia come deposito di scorie, difendiamo il turismo e il nostro patrimonio” – Annesi: “Scorie nella Tuscia, pronti a occupare le zone di deposito e a non pagare le tasse sui terreni danneggiati” – Movimento civico per Tarquinia: “Scorie radioattive nella Tuscia, la politica si unisca nel dire ‘no’” – Assotuscania: “La Tuscia minacciata dal piano governativo, urge mobilitazione” – Tranfa: “Scelta scellerata, pronti a fare delle barricate per difendere il nostro amato paese” – Granieri (Coldiretti Lazio): “Rifiuti radioattivi, preoccupano i 22 potenziali siti nella Tuscia” – Articolo uno: “L’idea che la Tuscia possa ospitare siti di rifiuti radioattivi è inconcepibile” – Del Gelsomino: “Sarebbe la fine per la nostra economia basata sull’agricoltura e sul turismo”