Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – 29 e 30 gennaio, due giornate di sciopero, lotta e mobilitazione in tutt’Italia!
La crisi sanitaria, ancora pienamente in atto a livello mondiale, ha accelerato e reso ancora più evidenti le contraddizioni strutturali dell’attuale modo di produzione.
Un’emergenza e un contagio pandemico non casuale, ma strettamente legato al sistema capitalistico e alla sua espansione che, nella sua voracità e predazione, non risparmia alcun ecosistema e nessuna persona.
L’intero sistema produttivo e sociale è stato scosso da questa crisi, la borghesia ha risposto con la retorica dell’unità nazionale e con il tentativo di cooptazione delle classi subalterne da un lato, riaffermando come la tendenza all’accumulazione, propria del capitalismo, non debba essere fermata o rallentata, dall’altro.
Conseguenza evidente sono le politiche messe in atto dai governi nazionali, Conte in primis, che segnano la subordinazione servile alle istanze e alle pressioni padronali, spingendo per misure di tutela del profitto e la socializzazione delle perdite sui proletari, su cui si sono già e si stanno scaricando i costi e che saranno costretti a pagare la futura e inevitabile ristrutturazione produttiva e recessione globale.
In definitiva il padronato sta approfittando della crisi per continuare la propria guerra di classe e regolare i conti con il lavoro: l’offensiva padronale sui salari, sui contratti e sulle complessive condizioni di lavoro è evidente a chiunque.
Questo stato di cose richiama la necessità di porre con forza all’attenzione dei lavoratori e degli oppressi la necessità oggettiva e immediata del superamento del sistema di sfruttamento capitalistico.
Il patto d’azione anticapitalista e l’assemblea delle lavoratrici e lavoratori combattivi, promotori dei due giorni di lotta, sono la prima risposta organizzata e di classe alla borghesia imperialista.
Alle pretese dei padroni contrapponiamo le nostre parole d’ordine: forti aumenti salariali e riduzione generalizzata dell’orario di lavoro, garanzia del salario per disoccupati e precari, no alla precarizzazione e alla discriminazione salariale e contrattuale nei confronti delle donne!
Ai lavoratori e proletari immigrati diciamo: lottiamo insieme per dire basta al ricatto del permesso di soggiorno, basta alle finte sanatorie, vogliamo l’accesso alle cure e una casa per tutti. Mai schiavi. Solo la lotta paga.
Sabato 30 gennaio alle 10,30 a Viterbo, in piazza del Plebiscito (piazza del Comune) presidio sotto la prefettura.
Comitato di lotta Viterbo
S.I. Cobas Viterbo
Classe contro classe
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