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“Indecoroso speculare sulla zona rossa”

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Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Viterbo zona rossa. E’ ormai passato più di un anno dalla prima chiusura totale dovuta all’emergenza Covid, chi non ricorda le lenzuola alle finestre, i canti dai balconi, le strade vuote, tutte le serrande abbassate?

E la paura? Chi può dimenticare la paura per quel mostro sconosciuto che ci portava via i nostri cari, come dimenticare? Guanti, mascherine…FFP2, FFP1, FFP3, imparavamo a conoscere le varie sigle, fino ad allora sconosciute a quasi tutti noi, e poi il disinfettante.

Massimo Erbetti

Massimo Erbetti


Come dimenticare? Come dimenticare tutto questo? Ed oggi siamo nuovamente in zona rossa, c’è chi dice che è giusto, chi vorrebbe invece riaprire tutto. Ognuno si sente in diritto di dire la propria: è normale, siamo stanchi, siamo allo stremo, quasi tutti psicologicamente e molti purtroppo anche economicamente. Non c’è la certezza di un futuro, non dico roseo, ma proprio del futuro. Commercianti che non sanno se rialzeranno la serranda e questo fa male, fa male a tutti noi.

Proprio per questo ritengo che speculare su questi fatti è indecoroso e non voglio entrare nel merito della questione: chi sono io per dire cosa è giusto e cosa sbagliato? Non ho né le competenze, né le capacità, ma questo non significa che non cerchi di informarmi, di capire, di analizzare la questione e proprio per questo motivo ho cercato di guardare la situazione da un punto di vista diverso, sono andato a cercare i dati, che poi sono quelli che ci dicono realmente come stanno le cose, anche perché se ci affidassimo alle percezioni non sarebbe corretto.

Ho scoperto che nella settimana che andava dal 9 marzo al 16 marzo 2020 e cioè quando scattò la prima chiusura, nella nostra provincia c’erano 41 positivi nessun ricovero e nessun morto.

Nella settimana che invece andava dal 9 al 16 aprile 2020, i positivi erano 86, i ricoverati 36, di cui 2 in terapia intensiva e purtroppo i deceduti 5.

Ho poi confrontato i dati con quelli di quest’anno e ho scoperto che nella settimana scorsa e cioè quella dal 9 al 16 marzo (ieri) 2021, nella nostra provincia si sono contagiate 419 persone, abbiamo 116 ricoverati, di cui 6 in terapia intensiva e purtroppo 7 vittime.

Cosa vuol dire questo? Perché ora chiediamo di riaprire? Tralasciando i contagiati che logicamente oggi possiamo tracciare molto più facilmente, quello che salta agli occhi è che pur avendo più ricoverati e più deceduti, vogliamo riaprire, è giusto, è sbagliato? Questo non lo so, l’unica cosa che mi domando è: ci siamo abituati alla morte? Ci siamo rassegnati?

Perché se così fosse, dovremmo porci molte, moltissime domande. Non sono nessuno per dire cosa fare e cosa non fare, ma una cosa voglio dirla: non abbassiamo la guardia, non facciamoci prendere dalla quotidianità degli eventi, un morto è un morto, è dolore, è sofferenza e far finta che non ce ne siano più, quando invece ce ne sono più di un anno fa, è pericoloso, molto pericoloso. Stiamo attenti, molto attenti vi prego.

Massimo Erbetti
Consigliere comunale M5s


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