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Covid - Il Giuseppe Moretti, presidente Uspp, replica all'assessore Alessio D'Amato

“AstraZeneca invece di Jhonson&Jhonson, vaccinato solo il 20% dei penitenziari”

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Roma – Riceviamo e pubblichiamo – Dopo oltre quattro mesi di attesa dall’inizio della vaccinazione, si è conclusa oggi con un flop scontato la partita della somministrazione del vaccino AstraZeneca agli operatori di polizia penitenziaria e al personale tecnico amministrativo che lavora nelle sedi centrali e nei servizi connessi alla gestione delle carceri e alla sicurezza dei siti giudiziari e delle autorità sotto tutela, perché non supererebbe il 20% il numero del personale che ha accettato di riceverlo, secondo le informazioni in nostro possesso.

La polizia penitenziaria


Questo in merito alla dichiarazione stampa dell’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, all’esito della tre giorni di vaccinazione di tutto il personale dell’amministrazione penitenziaria (dipendente dal dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e dal dipartimento della giustizia minorile e di comunità) presso l’hub di Fiumicino, sede indicata dalla Regione Lazio.

Nonostante era stato più volte annunciato l’utilizzo del vaccino Jhonson & Jhonson e che vi erano state specifiche raccomandazioni dal ministero della Salute sulla inopportunità che fosse somministrato il siero AstraZeneca a persone con età superiore ai 60 anni, tali da indurre il dipartimento della pubblica sicurezza del ministero dell’Interno a procedere a vaccinare il proprio personale che non ha ricevuto ancora la prima dose con altro tipo di vaccino, la scelta di utilizzare comunque AstraZeneca, senza far seguire chiarimenti sulla sicurezza del vaccino in questione e delle ragioni di tale scelta, essendo tutto il personale di polizia penitenziaria di età inferiore ai 60 anni, (limite massimo di età lavorativa nelle forze di polizia), ha lasciato tutto il personale in uno stato di incertezza, sgomento e disorientamento che ne ha condizionato la decisione di accedere a tale vaccino.

E’ altresì importante che non vengano diffuse notizie fuorvianti, come quella che sarebbe stata conclusa la vaccinazione in tutte le strutture penitenziarie del Lazio.

Sollecito la ministra della Giustizia Marta Cartabia e il presidente della Regione Lazio a trovare una soluzione per il restante personale pronto ad essere vaccinato quanto prima possibile con un’altra tipologia di vaccino, possibilmente riprogrammando la convocazione in tempi rapidi, di tutti coloro che ancora non vaccinati operano nelle sedi diverse da quelle penitenziarie.

Il sollecito viene inviato anche per i riflessi che potrebbe avere un ulteriore ritardo nella copertura sanitaria di personale comunque esposto a contatti con l’utenza e in servizio in posti strategici come gli uffici centrali delle traduzioni, dei concorsi, del tribunale di Roma, comprese le camere di sicurezza, e del servizio di tutela e scorte del dicastero della giustizia.

Giuseppe Moretti
Presidente Uspp


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30 aprile, 2021

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