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Bagnoregio – Riceviamo e pubblichiamo – Come minoranza consiliare del comune di Bagnoregio, lo scorso 3 aprile abbiamo manifestato, tramite un post su Facebook, la nostra contrarietà alla notifica di oltre mille avvisi di accertamento recapitati ai nostri concittadini, riportando, inoltre, nello stesso, un resoconto del consiglio comunale del 31marzo 2021 incentrato sull’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023.
Per dovere di cronaca riportiamo alcuni elementi che abbiamo messo in evidenza relativamente al bilancio che rispecchiano fedelmente cifre, dati e fatti riportati nella documentazione discussa in consiglio.
Oltre alla conclamata situazione Imu, sulla quale abbiamo espresso fortemente il nostro dissenso sia sulle modalità che sui termini di accertamento, che hanno determinato nei giorni a seguire lunghe file, perdite di tempo e disagi ai nostri concittadini, mandati senza alcun rispetto “alla ricerca dell’Imu perduta”, abbiamo altresì manifestato le nostre perplessità sulla situazione di altri tributi (dei quali non ci è dato sapere) come Tari e servizio idrico che, nel bilancio di previsione 2021-2023 recentemente approvato, presentano residui attivi (crediti non ancora riscossi) rispettivamente per euro 745mila 875,93 e per euro 920mila 292,89, cui va aggiunta l’ulteriore creditoria relativa alla voce “introiti di sanzioni per violazione codice della strada” per euro 1milione 665mila 767,67, sottolineando anche la riprovevole decisione di prevedere, per lo stesso capitolo di entrata, ulteriori incassi annuali di 900mila euro in questo drammatico momento storico per attività e famiglie.
A conferma dei nostri oscuri presagi, abbiamo riferito che il comune, con delibera numero 37 del 24 marzo 2021, ha deciso di affidare l’attività di riscossione tributi a un organo esterno (ovviamente con ulteriori oneri a carico delle casse comunali), a dimostrazione che i nostri dubbi e perplessità, che da due anni ci stanno spingendo ad approfondire la situazione tributi locali, sono ben fondati e radicati. Ma la nostra volontà di collaborazione è stata sempre frustrata da un silenzio assordante che ci porta a prevedere conseguenze sgradevoli (vedi attuale situazione Imu) per i nostri Tar… tassati concittadini.
Dulcis in fundo, la nostra attenzione si è focalizzata sulla battaglia che stiamo portando avanti riguardo la potabilità dell’acqua, per la quale nel bilancio di previsione è stato previsto un importo pari a zero alla voce “dearsenificatori”. Solo adesso stiamo assistendo a una serie di delibere, gare di appalto e buoni propositi al riguardo, con la netta sensazione che la toppa che stanno cercando di mettere, anche con le menzogne riguardo Talete, fa acqua da tutte le parti.
Abbiamo concluso il consiglio ribadendo, numeri e atti alla mano, che l’attenzione degli attuali amministratori di maggioranza rimane comunque tutta per la società partecipata Casa Civita, perseverando ostinatamente a suon di consulenze esterne lautamente remunerate, contratti di servizio firmati, disattesi, arbitrariamente modificati e prontamente ripristinati solo grazie ai nostri ripetuti interventi.
Questo, in sintesi, quanto espresso nel nostro post, dove abbiamo mostrato una fotografia reale di quanto discusso e approvato in consiglio comunale, elaborata in appena 3 giorni, il tempo misero che ci è abitualmente concesso per studiare ed esprimere il nostro sostegno amministrativo su decisioni che influenzeranno la vita della nostra comunità per i prossimi anni se non decenni. Questa è la visione “democratica” della nostra maggioranza.
La replica del sindaco non si è fatta attendere, ma mai avremmo pensato di suscitare un così grande turbamento e mai ci saremmo aspettati che il primo cittadino bagnorese, dotato di una tal potenza di fuoco amministrativa, rimanesse inspiegabilmente sconcertato e visibilmente irritato.
La sua preoccupazione nel rendere così importanti le nostre affermazioni, ritenute solo “falsità palesi, per rendere verosimili affermazioni in tutto o in parte infondate” (quindi qualcosa di vero c’è), è già una risposta sufficiente a chi nutre dei dubbi sulla realtà delle vicende e, aggiungiamo, un ottimo metodo per farsi pubblicità e rimanere al centro dell’interesse mediatico.
Noi portiamo all’attenzione dei cittadini dati e fatti veri e incontrovertibili, cui il primo cittadino continua a non rispondere.
Dove sono le risposte alle nostre legittime richieste sui crediti Tari e servizio idrico non ancora riscossi? Cosa ha fatto l’amministrazione comunale precedente, di cui faceva parte il nostro attuale primo cittadino come vice sindaco insieme ad altri attuali consiglieri di maggioranza, e cosa ha fatto l’amministrazione comunale attuale? Dove sono le notifiche di richieste di pagamento? Dove sono gli accertamenti sui tributi non riscossi?
Cosa ci sarebbe da nascondere, considerato l’assordante silenzio di fronte alle nostre interrogazioni? La risposta è forse quella di sparare a raffica richieste di accertamento sui nostri concittadini per ricostruire gratuitamente un’inesistente banca dati? Eppure “chi lavora tanto” dovrebbe sapere che il tempo, dopo la salute, è il bene più prezioso che abbiamo.
Se è vero che il “processo di riorganizzazione di settori, quello dei tributi, e più in generale della ragioneria, sono bisognosi da anni di una profonda revisione”, forse la priorità sarebbe stata questa, non introdurre strumentalmente “una misura di civiltà per le donne, con il bonus assorbenti”, o dispensare consulenze a destra e a manca per propositi che rimarranno aria fritta.
Solo per nota, il mancato introito di tributi locali produce, a tutti gli effetti, un potenziale danno erariale nei confronti dell’amministrazione comunale, che, salvo prova contraria, non si adoperi adeguatamente ed efficacemente nei tempi utili per la doverosa riscossione, stante l’accumulo di un elevato importo di residui attivi (leggi: crediti non ancora riscossi).
A questo deve rispondere, non con stucchevoli parole propagandistiche, senza significato e prive di sostanza, facendo nervosamente consumare al suo ufficio stampa tastiera e mouse per digitare post e articoli on-line solo per offendere e screditare, con il solito atteggiamento ambiguo, fuorviante e supponente di chi sa di avere uomini, mezzi a disposizione e soprattutto torto marcio.
Stante quanto riferito dall’egregio primo cittadino, all’ultimo consiglio comunale ci hanno “fornito le opportune spiegazioni, rispetto all’incremento di risorse necessarie alla soluzione del problema della concentrazione di arsenico nell’acqua”, ma l’importo di circa 110mila euro previsto in bilancio, relativo alla mera manutenzione ordinaria, è poca cosa rispetto a un intervento sostanziale e risolutivo del problema della dearsenificazione, della ristrutturazione delle condotte e dell’implementazione dei punti di captazione, che richiederebbe interventi strutturali ben più cospicui e radicali, in grado di garantire definitivamente sia la potabilità dell’acqua che la regolarità del flusso idrico, caratterizzato da troppe interruzioni, specie nel periodo estivo. A questo deve rispondere.
Noi Talete non la vogliamo quanto lui (e lui lo sa bene), ma se ancora si sente in campagna elettorale e vuole soddisfare unicamente il suo ego personale, faccia pure. Noi vogliamo solamente acqua potabile e comunque la vexata questio, per chi non lo sapesse, sarà a breve definita dalla sentenza del Consiglio di stato, che si pronuncerà sul ricorso presentato dalla regione Lazio avverso il comune di Bagnoregio e gli altri comuni cosiddetti “ribelli”.
Quanto a Casa Civita, “autentica ossessione per la minoranza, forse perché inascoltata sulla ripetuta richiesta di nomina di un pletorico consiglio d’amministrazione, dove magari qualcuno contava di essere nominato”, sottolineiamo che il nostro primo cittadino dovrebbe sapere che la carica di consigliere comunale risulta incompatibile con quella di consigliere di amministrazione della società partecipata e che, comunque, un consiglio “pletorico” garantirebbe maggior controllo e democrazia decisionale. Concetti labili alle nostre latitudini, supponiamo.
Relativamente alla menzione dell’ex cantina didattica inserita nel programma delle opere pubbliche, tirata in ballo impropriamente dal sindaco in quanto estranea ai punti oggetto di nostro rilievo, precisiamo, comunque, che l’abbattimento rappresenta un obiettivo condiviso indistintamente da tutta la cittadinanza bagnorese e per questo abbiamo offerto la nostra collaborazione, purché si arrivi a una soluzione gestita in maniera trasparente, senza scorciatoie e nel pieno rispetto delle procedure a evidenza pubblica, affinché se ne traggano chiari e misurabili benefici per l’intera comunità e per l’ambiente.
A questo riguardo, vorremmo osservare che la proprietà dell’immobile è della provincia di Viterbo e che gli oneri della demolizione, del recupero e della riqualificazione dell’area dovrebbero essere sostenuti dall’attuale ente proprietario e non gravare integralmente sulle finanze del comune, visto che l’impegno finanziario previsto supera il milione di euro.
Il nostro interloquire, in tutte le sedi, rimarrà sempre improntato a una rigorosa dialettica e senza alcuna “strategia mistificatoria”.
Ma, obiettivamente, cosa possiamo aspettarci da chi, autodefinitosi ipocritamente “apartitico”, gioca a centrocampo a livello locale, cavalca la fascia destra a livello provinciale, per poi spostarsi sulla fascia sinistra a livello regionale? Una duttilità sconcertante, mostrata anche ultimamente nei confronti dei comuni della Teverina, sedotti e abbandonati nel percorso di richiesta per far tornare la Tuscia “zona gialla”, virando bruscamente verso più visibili e navigati politici viterbesi.
L’opportunismo e il doppiopesismo di cui il primo cittadino ci accusa, ma per cui va lodato, viste le sue doti camaleontiche, è diventato vanto e prerogativa di chi si cela dietro un “dito troppo piccolo” per continuare a nascondere le falsità in eterno. La nostra barra rimane dritta, la sua ondeggia tra fare il “piddino” a Roma e il “destroide” nel viterbese.
E’ ora di smascherare il doppio gioco politico che sta facendo, in quanto patetico ed eticamente non più tollerabile.
La “sua ossessione”, quella vera, è la mera ricerca di visibilità che spinge verso albe più luminose attraverso qualsiasi pretesto, anche criticando capziosamente una lineare e onesta comunicazione della minoranza, le cui affermazioni sono ben lungi dall’essere smentite.
Contenti di aver contribuito all’incremento della sua visibilità, ora però gradiremmo azioni concrete, a iniziare dalla risposta alle numerose richieste inevase per interrogazioni ed accesso agli atti. Continueremo ad “abbaiare alla luna” fin quando il nostro sindaco capirà che è tempo di smetterla di credere alle favole e soprattutto di raccontarle.
Consiglieri di minoranza comune di Bagnoregio
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