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Cronaca - La calendarizzazione è passata con 13 voti a favore e 11 contrari

Omofobia, si sblocca il Ddl Zan in Senato

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Roma – Omotransfobia e misoginia, si sblocca il disegno di legge Zan in Senato.


Bandiera arcobaleno

Bandiera arcobaleno


La commissione Giustizia del Senato, dopo settimane di polemiche e rimpalli, ha incardinato il Ddl, la cui calendarizzazione è passata con 13 voti a 11. A chiedere da tempo l’inizio della discussione sono Pd, M5s, Leu e Italia viva. Contrario il centrodestra. Il provvedimento è stato approvato in prima lettura alla Camera il 4 novembre 2020. 

“La legge contro omotransfobia, misoginia e abilismo è stata calendarizzata in Commissione Giustizia al Senato. Finalmente ora può iniziare la discussione anche in questo ramo del Parlamento, per l’approvazione definitiva”, ha scritto su Twitter il deputato del Pd Alessandro Zan, autore dell’omonimo Ddl.

“Finalmente il Ddl Zan è stato calendarizzato in Commissione giustizia, grazie all’apporto decisivo di Italia viva. Un passaggio fondamentale per approdare ad una legge che il paese aspetta”, rende noto il gruppo Italia viva in Senato. “Sono soddisfatto che il mio voto, quello di Italia Viva, sia stato quello decisivo affinché si calendarizzasse il Ddl Zan. Una legge contro l’omotransfobia serve al paese. Ora dialoghiamo affinché sia approvata al più presto”, afferma Giuseppe Luigi Cucca, vicepresidente di Italia viva in Senato.

Critiche e dubbi arrivano però dalla Cei. “Troppi dubbi, serve un dialogo aperto senza pregiudizi”, sostengono i Vescovi italiani, che scendono nuovamente in campo a proposito del ddl Zan. In particolare, la presidenza della Conferenza episcopale italiana, riunitasi lunedì, “coerentemente a quanto già espresso il 10 giugno 2020, nel quadro della visione cristiana della persona umana, ribadisce il sostegno a ogni sforzo teso al riconoscimento dell’originalità di ogni essere umano e del primato della sua coscienza. Tuttavia, una legge che intende combattere la discriminazione non può e non deve perseguire l’obiettivo con l’intolleranza, mettendo in questione la realtà della differenza tra uomo e donna”.

“In questi mesi sono affiorati diversi dubbi sul testo del ddl Zan in materia di violenza e discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere, condivisi da persone di diversi orizzonti politici e culturali. È necessario che un testo così importante cresca con il dialogo e non sia uno strumento che fornisca ambiguità interpretative” prosegue la Cei, che conclude auspichiamo quindi che si possa sviluppare nelle sedi proprie un dialogo aperto e non pregiudiziale, in cui anche la voce dei cattolici italiani possa contribuire alla edificazione di una società più giusta e solidale”.


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28 aprile, 2021

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