Tarquinia – Riceviamo e pubblichiamo – Incoerenza politica e incapacità amministrativa. L’acqua pubblica, una grande incognita dalle diverse sfaccettature.
Tarquinia
Dopo la riunione Ato 1 del 26/4/2021, tenutasi a “porte chiuse”, della quale non si conoscono le decisioni assunte per mancata pubblicazione del verbale con le votazioni dei sindaci;
dopo che Talete Spa sta procedendo con la manifestazione del bando d’interesse per la cessione del 40% delle quote della società di Talete Spa;
dopo la notizia che i sindaci, compreso quello di Tarquinia, su invito del presidente della spa, hanno approvano il nuovo aumento delle tariffe;
dopo che l’aspetto politico che ha assunto questa vicenda che, oramai e per essere più pertinente, sta coinvolgendo tutti consigli comunali della Tuscia e quelli che, in ogni qual modo, sono appesi all’espressione di voto degli stessi e ne stanno dettando l’indirizzo politico nell’assise e con il voto, nell’ennesima assemblea dei soci;
dopo che per anni, lo stato di crisi dell’azienda, è stato il risultato di una mala gestione voltata alla privatizzazione privatistica e alla spartizione politica di poltrone e assunzioni;
noi del Movimento Civico per Tarquinia vogliamo ricordare al nostro caro sindaco Giulivi che nella seduta del consiglio comunale di Tarquinia del 23 dicembre 2019 puntualmente fu approvata con delibera poi pubblicata con il n. 40, all’unanimità di voto dei consiglieri presenti il manifesto parere vincolativo all’entrata in Talete e per qualsivoglia quantificazione numerica, in termini percentuali, dell’ingresso nella stessa di un socio privato, come riportato fedelmente a seguire al punto (3 e 4) della stessa delibera: “Oggetto: servizio idrico integrato gestito all’interno dell’a.t.o. N. 1 lazio nord viterbo dalla società talete s.p.a.: Determinazioni delibera di dare mandato al sindaco:
3. di votare contrariamente, in sede di Assemblea dei soci, a qualsiasi possibilità di un’entrata di un soggetto privato nella società TALETE, anche con quote minoritarie ed attivarsi anche presso gli altri Comuni ed enti, Provincia di Viterbo in primis, affinché questo non avvenga;
4. di votare contrariamente in sede di Assemblea dei soci, anche all’eventualità di cessione da parte della società TALETE a soggetti privati di qualsiasi servizio inerente la gestione del servizio idrico…”
Oggi siamo qui, per l’ennesima volta, ha porre l’accento sull’ennesimo sgarbo messo in atto, con potere e arroganza, dal sindaco Giulivi sia verso i consiglieri comunali di Tarquinia e sia verso i cittadini che gli stessi rappresentano.
Siamo sconcertati poiché il 26 aprile, pur avendo il primo cittadino avuto in custodia un così chiaro e autorevole mandato d’indirizzo politico da parte del consiglio comunale, ha pensato bene, infischiandosene completamente e disattenendolo in toto, di esprimere all’assemblea Ato 1 il voto sfavorevole all’ingresso di un socio privato nella stessa società.
Vogliamo rammentare a tutti, e non possiamo indugiare sull’argomento, che la scelta fatta dalla maggioranza dei cittadini italiani al Referendum abrogativo del 2011 è stata quella di rendere l’acqua un bene pubblico.
Se non si attendesse a ciò tutti i referendum votati nel corso degli anni dovrebbero essere nulli poiché la volontà espressa dal popolo, proprio con questo metodo democratico, potrebbe essere del tutto disattesa e usata, come sempre, solo per il raggiungimento d’interessi economici e personali.
Pertanto chiediamo a gran voce l’applicazione e l’esigibilità della Legge n. 5/2014 della Regione Lazio la quale, votata all’unanimità dallo stesso Consiglio Regionale, al momento crediamo sia fermamente quella più legittimata e utile a disincagliare tale e gravosa situazione.
Movimento Civico per Tarquinia
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