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Finanza - L'indagini delle fiamme gialle nei confronti dell'azienda, con sede legale a Roma e operante a Viterbo, Terni e Orvieto, ha portato al sequestro di conti correnti, beni di lusso e orologi - Dino Bracci: "Ci tengo a precisare che la mia società e i miei punti vendita sono completamente estranei ai fatti riportati"

Evasione da oltre 386mila euro, due indagati

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Viterbo – Evasione da oltre 386mila euro della gioielleria Bracci, due indagati. Centinaia di migliaia di euro nascosti al fisco dal 2015. E’ quanto emerso dalle indagini delle fiamme gialle di Terni nei confronti della gioielleria Bracci con sedi a Viterbo, Terni e Orvieto.

Centinaia di migliaia di euro evasi e milioni di euro di ricavi occultati per le tre gioiellerie interessate dai sequestri della finanza.

I controlli  hanno portato i due legali rappresentanti pro tempore che si sono succeduti nella società a essere indagati con l’accusa di evasione.

Stando alle ricostruzioni delle fiamme gialle i due – nelle annualità che vanno dal 2015 al 2019 – avrebbero “proceduto ad occultare al fisco ricavi per diversi milioni di euro, mediante la presentazione di dichiarazioni infedeli ovvero la totale omissione delle stesse, superando per quest’ultima fattispecie le previste soglie di punibilità e di rilevanza ai fini penali delle imposte evase”.

Da qui la disposizione del gip di Terni, su richiesta della procura della repubblica, di fare partire il sequestro preventivo di beni di lusso, gioielli e orologi per un valore di 386mila euro.

La gioielleria, con sede legale a Roma, è operativa con negozi a Viterbo, Terni e Orvieto.

I sequestri hanno avuto luogo nei giorni scorsi e si sono conclusi tra il 17 e il 18 maggio.


Guardia di finanza

Guardia di finanza


I punti vendita interessati hanno subito una limitazione della loro attività durante l’operazione di inventario di monili, gioielli e orologi da parte delle fiamme gialle. Operazione che ha richiesto diverso tempo per un’esatta quantificazione.

A margine della vicenda, Dino Bracci, titolare della gioielleria di piazza del Teatro scrive a Tusciaweb: “Ci tengo a precisare che la mia società e i miei punti vendita sono completamente estranei ai fatti riportati nell’articolo. L’azienda di cui avete diffuso la notizia non è in alcun modo collegata alla mia”.

Come dire che esistono due società diverse e che il negozio di piazza del Teatro non ha nulla a che vedere con l’intera vicenda.


Presunzione di innocenza
Per indagato si intende semplicemente una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale.

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.


Articoli: Dino Bracci: “La mia società e i miei punti vendita sono completamente estranei ai fatti…” – Gioielleria evade oltre 386mila euro, sequestrati conti correnti, orologi e beni di lusso


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20 maggio, 2021

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