Viterbo – “Le condizioni per fare i vaccini in sicurezza non ci sono. Perché, quanto meno in quasi tutte le farmacie di Viterbo, difficilmente riusciremmo a rispettarle”. Antonio Tonietti è uno dei farmacisti della Carlini in via della Sapienza, a ridosso del Corso. “Tant’è vero – prosegue Tonietti – la farmacia per cui lavoro non ha aderito alla campagna di vaccinazione”.
Viterbo – La farmacia Carlini in via della Sapienza
Da giugno ci si potrà vaccinare contro il Covid anche in farmacia. Si inizia con il Lazio ma presto si potrà cominciare a farlo in tutte le regioni. Questo in base ad un accordo quadro tra governo, regioni, province autonome, Federfarma e Assofarm che prevede appunto la somministrazione del vaccino, su base volontaria, anche da parte dei farmacisti.
Viterbo – Il farmacista Antonio Tonietti
A Viterbo, però, sembra che soltanto una manciata di farmacie, soprattutto quelle fuori le mura, sia in grado di fare le vaccinazioni seguendo al dettaglio la normativa prevista. I problemi per tutte le altre sarebbero invece evidenti al tal punto da spingerle a rinunciare.
Viterbo – Un punto operativo per il vaccino
“Il primo problema – spiega Tonietti – è la carenza di personale. I vaccini vanno fatti con la farmacia chiusa, altrimenti sarebbero necessari due ingressi separati. Chi fa il vaccino non può entrare dalla stessa parte da cui entra un cliente. Se non ci sono le due entrare, l’unico modo per fare il vaccino, è farlo con la farmacia chiusa. Ma serve personale aggiuntivo e a quello che già c’è non si può certo chiedere di lavorare anche a pranzo. La farmacia dovrebbe allora assumere altro personale. Ma andrebbe pure pagato, e la disponibilità economica non c’è”.
Viterbo – La farmacia Carlini in via della Sapienza
Non solo, ma le persone da assumere sarebbero tre, non una soltanto. “Per fare i vaccini ci devono essere almeno 3 persone – dice Tonietti -. Una deve fare l’accoglienza, cioè raccogliere i dati e informare le persone che vengono a farsi il vaccino. Un’altra serve per fare il vaccino e un’altra ancora a sorvegliare 10 minuti chi ha fatto il vaccino. Tre persone in tutto. Con lo stato che dà alle farmacie 6 euro a vaccino. Sei euro con cui le farmacie devono poi pagare tutte le spese. E in un giorno fai al massimo 10, 15 vaccini”.
Costi che aumentano tento conto anche del kit che le farmacie dovrebbero acquistare per fare i vaccini. “Un kit – specifica Tonietti – che costa un migliaio di euro. Tutto a spese della farmacia”.
Viterbo – La farmacia Carlini in via della Sapienza
C’è poi un ulteriore problema. Un’insidia dietro l’angolo. “Una questione di sicurezza – commenta Tonietti -. E’ vero che c’è lo scudo legale che ti copre, ma se una persona si sente male e ti denuncia, hai voglia a dire che siamo difesi dallo scudo legale. Non è affatto detto”.
Viterbo – Un punto operativo per il vaccino
Qualcuno ha chiamato in farmacia per prenotare il vaccino? “Sì – risponde Antonio Tonietti -, tantissime persone. A chi chiama diciamo che non abbiamo aderito alla campagna di vaccinazione. Anche perché, per decidere, il governo ci ha dato solo 24 ore. Veramente troppo poco. Tant’è vero che molte delle farmacie che avevano inizialmente aderito sull’onda dell’entusiasmo stanno mano mano facendo un passo indietro”.
Daniele Camilli
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