Una sigaretta
Roma – La pandemia ha fatto aumentare di 1,2 milioni di unità i fumatori in Italia, sia di sigarette ‘tradizionali’ che dei prodotti ‘alternativi’. Se ad aprile 2020 erano il 21,9% della popolazione, a novembre erano diventati il 24%, cresciuto poi al 26,2% a maggio 2021, corrispondente a 5,5 milioni di uomini e 5,8 milioni di donne.
Lo rivelano i nuovi dati di uno studio dell’Istituto superiore della sanità svolto in collaborazione con l’Istituto farmacologico Mario Negri e presentato in occasione della Giornata mondiale senza tabacco.
Preoccupa anche il dato dei giovani consumatori. Uno su tre tra i 14 e i 17 anni ha già avuto un contatto con il fumo di tabacco e quasi il 42% con la sigaretta elettronica: un ruolo chiave nell’aumento dei fumatori, infatti, lo hanno avuto proprio i nuovi prodotti del tabacco e le e-cig. “Il loro uso in Italia – spiega Roberta Pacifici, direttore del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss – contribuisce alla iniziazione e alla ricaduta del consumo di sigarette tradizionali e ne ostacola la cessazione, alimentando l’epidemia tabagica”.
Il numero di sigarette fumate al giorno nella rilevazione di maggio 2021 è mediamente di 10,8 sigarette al giorno (11,4 maschi, 10,1 femmine).
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