Viterbo – La processione del Santissimo Salvatore sfila per le vie del centro
Viterbo – La processione del Santissimo Salvatore della chiesa di Santa Maria nuova a Viterbo è tra le candidate al riconoscimento di bene patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Come il Trasporto della macchina di Santa Rosa nelle grandi macchine a spalla. La notizia, ieri sera, nel chiostro longobardo della chiesa col pulpito di San Tommaso e gli affreschi del trecento.
La conferenza stampa del comitato Santissimo Salvatore
“Anche quest’anno, il secondo, la processione del Santissimo Salvatore non ci sarà – ha esordito Alessandra Cortese, responsabile della parte storica del corteo, si occupa direttamente dei costumi, e uno dei punti di riferimento più importanti e significativi della parrocchia del centro storico -. Però c’è una novità – ha aggiunto subito dopo -. Qualche tempo fa abbiamo partecipato a una cordata di 20 comuni, più alcuni territori del Venezuela e la regione dell’Andalusia in Spagna. L’obiettivo è far riconoscere questa unione come patrimonio culturale immateriale Unesco. I ministeri dell’agricoltura e dei beni culturali sosterranno la nostra candidatura. Il comune capofila è Larino in Molise. Ad agosto firmeremo il patto d’intenti sempre a Larino. Arriveranno da tutti i comuni partecipanti. Da tutta Italia. Approfitto infine per ringraziare il sindaco Giovanni Arena e l’assessore Marco De Carolis che hanno avuto un ruolo molto importante lungo tutto il percorso per arrivare alla candidatura”.
L’occasione, ieri sera, la conferenza stampa di presentazione dei festeggiamenti in onore del Santissimo Salvatore il prossimo fine settimana. Con messe e rosario fino a venerdì, sempre alle 19, e messa solenne sabato sera alle 7, con il vescovo Lino Fumagalli, il sindaco Arena e una rappresentanza del corteo storico che per secoli ha rappresentato il mondo del lavoro medievale. Durante la messa, il saluto del sindaco. gesto tradizionale che ogni anno l’autorità civile faceva in piazza del comune in omaggio alla processione e ai lavoratori che l’accompagnavano.
Assieme a Cortese, ieri , in conferenza, c’erano anche don Mario Brizi, parroco di Santa Maria Nuova, la parrocchia del quartiere San Pellegrino, e Alfonso Carnevalini, presidente del comitato festeggiamenti.
Viterbo – Alessandra Cortese
Il progetto porta il nome di “Processioni di uomini, animali e fiori con gioghi e carri trainati dai bovini” e mette insieme chi appunto ne ha una. Oppure, come l’Andalusia, ben 125 lungo tutto il territorio.
Un risultato importante che ha per protagonista il comitato festeggiamenti del Santissimo Salvatore, l’icona trovata dai contadini durante il XIII secolo nelle campagne in strada Bagni e diventata subito motivo di venerazione con una processione per le vie del centro storico che s’è fatta finché non è arrivato il Covid. Assieme al comitato, la principale parrocchia del centro storico. Santa Maria Nuova, capolavoro assoluto, splendido, nel cuore del quartiere medievale. A due passi da San Pellegrino e a tre dalla cattedrale di piazza San Lorenzo.
Viterbo – La processione del Santissimo Salvatore
Due persone su tutte. Alessandra Cortese, che da anni si dedica alla parrocchia e all’organizzazione della processione e delle attività legate a Santa Maria Nuova, un migliaio di anime in tutto in un centro storico che si è spopolato nel giro di pochi anni. E don Mario Brizi di Proceno. Da tanti anni a Viterbo. Prete contadino e di quartiere, parte attiva dell’emporio solidale Caritas, punto di riferimento per poveri e disoccupati, diversi quelli che abitano in centro, e non da ultimo una persona per bene che ha dedicato la propria vita agli altri e ogni volta che organizza qualcosa con la parrocchia si preoccupa sempre di fare in modo che abbia riflessi positivi, e di partecipazione turistica e cittadina, per tutto ciò che gli sta attorno. Con loro, Carnevalini che dirige un comitato che ha incassato una candidatura di prestigio, e che porta prestigio alla città. In un quartiere critico e contando solo sulle proprie risorse, tutte a titolo di volontariato. In mezzo a mille difficoltà, emergenza Covid inclusa.
Viterbo – Don Mario Brizi
“Due anni senza processione è stato, è difficile – dice don Mario a margine della conferenza -. Ne abbiamo risentito, ma cosa ci vuoi fare. Ci atteniamo alla legge. Abbiamo però fatto una scelta. Mantenere viva la festa, perché è importante per il quartiere e tutto quanto il centro storico”. In che modo? “Continuando con il lavoro del comitato festeggiamenti – risponde don Mario -, con la festa, che comunque facciamo ogni volta, e celebrando una messa in onore al Santissimo Salvatore la seconda domenica di ogni mese, con la preghiera e l’incenso per l’icona. benediciamo anche gli indumenti dei malati come si faceva in passato”.
Viterbo – La processione del Santissimo Salvatore
L’impatto del Covid sulla vita di comunità è stato tuttavia durissimo. “le attività parrocchiali sono state tutte rallentate – commenta don Mario -. La catechesi, l’accoglienza dei pellegrini, le cene sociali per raccogliere fondi. Tutto bloccato”.
Viterbo – Alfonso Carnevalini
Attorno alla parrocchia di Santa Maria Nuova, don Mario e il comitato hanno avuto un ruolo importante anche nel restauro di diverse pere all’interno della chiesa, ruotano diverse realtà. L’ospitale del pellegrino, il comitato stesso, il gruppo biblico, una piccola scuola di canto e i catechisti. Tutti volontari.
Viterbo – La processione del Santissimo Salvatore
Nel quartiere, San Pellegrino, in questo anno e mezzo di Covid è cresciuta invece la povertà. “Sono tante le persone che hanno perso il lavoro – spiega don Mario – e tantissime quelle che vengono a chiedere come trovare uno, qualcosa da mangiare oppure i soldi per pagare affitti e bollette. Ad esempio – conclude don Mario – sono aumentati i pacchi alimentari. Da 15 a 30, famiglie. Raddoppiati, nel giro di un anno”.
Daniele Camilli
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