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Montefiascone - I cartelli andrebbero "aggiornati" specificando meglio cosa è davvero vietato

Lungolago di Montefiascone off limits ai cani… ma perché?

di Francesco Mattioli
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Montefiascone – Un terzo delle famiglie italiane possiede almeno un animale domestico; più spesso un cane di un gatto, ma c’è chi ospita ambedue. Addirittura la percentuale sale abbondantemente se consideriamo le famiglie italiane più giovani, diciamo quelle con i coniugi under 50.

Montefiascone - I vecchi e nuovi divieti di accesso ai cani al lungolago

Montefiascone – I vecchi e nuovi divieti di accesso ai cani al lungolago


Così, si stanno moltiplicando gli atteggiamenti pet-friendly: nel turismo, nei negozi, nei centri commerciali, nei luoghi pubblici. Sembrerebbe una esplosione di civiltà, ma non  è proprio questo.

In Sardegna ad esempio puoi portare con te il tuo cane in spiaggia solo dopo le 20, immagino a fargli ammirare il tramonto; vi sono spiagge riservate ai cani, ma poi scopri che sono tra le più bruttine e marginali dell’isola, magari anche lontane dal tuo albergo.

Per fortuna, in Toscana e in Romagna vi sono stabilimenti balneari che addirittura sono lieti se porti il tuo quattrozampe sotto l’ombrellone.

Le mascherine abbandonate sul lungolago di Montefiascone

Le mascherine abbandonate sul lungolago di Montefiascone


C’è una delle più diffuse reti di supermercati e ipermercati che non ammette l’ingresso ai cani, neppure in braccio (se piccoli) o nel carrello (se più grandi), mentre una concorrente addirittura ti riserva appositi carrelli pe ospitare il tuo cane. E dire che la prima si dichiara pet-friendly e sta producendo una linea di prodotti per animali con il proprio marchio… che ipocrisia!

Il problema è che in fatto di cani l’ignoranza regna sovrana. E con l’ignoranza l’inciviltà, anche di certi loro possessori. E’ ignoranza generalizzare tra un cockerino e un alano, per dimensioni, o  tra un collie e un rottweiler per carattere (quest’ultimo è inserito nella lista dei cani pericolosi). 

Le mascherine abbandonate sul lungolago di Montefiascone

Le mascherine abbandonate sul lungolago di Montefiascone


E’ inciviltà che certi “padroni” lascino scorrazzare liberamente, senza guinzaglio, i propri cani negli spazi pubblici e che non raccolgano gli escrementi nelle apposite bustine. Così, vale per analogia il detto “per colpa di qualcuno non  si fa credito a nessuno”. E le amministrazioni locali cadono nel tranello.

Come nel caso del Comune di  Montefiascone. Nel bellissimo e attrezzato lungolago, infatti, dove li prato giunge fino alla riva in un tripudio di fiori e di alberi lacustri, in vari cartelli è scritto a lettere cubitali che è proibito l’ingresso ai cani. Così, in senso generico.

A tutti i cani, quelli piccoli e quelli grandi, quelli tranquilli e quelli aggressivi, quelli al guinzaglio e quelli liberi. Pare che possano disturbare i bagnanti, coloro che prendono il sole o fanno picnic, che possano imbrattare il prato, insomma: vae canibus, vae barbaris!

Io e mia moglie passiamo molto tempo a fare salutari passeggiate, anche invernali, sul lungolago, assieme ai nostri due chihuahua, cinque chili in due, al guinzaglio e muniti di graziose bustine…  Qualche volta ci siamo imbattuti persino in una pattuglia di vigili urbani, che non hanno battuto ciglio nei confronti dei due nostri pupilli (anzi, ci è scappata qualche moina…). 

Ma l’altro giorno due passanti ci hanno avvertito che fanno multe a chi passeggia sul prato con i cani; fortuna ha voluto di imbatterci subito dopo in una pattuglia dei carabinieri ai quali abbiamo posto il problema.

Ci hanno risposto con intelligenza e buon senso che loro si muoverebbero solo su precisa denuncia di qualche persona – peraltro a loro dire intollerante – e posto che il cane sia libero, dia fastidio e imbratti il prato.

Non solo… se dovessimo seguire le regole del comune, si dovrebbe percorrere con il cane il lungolago lungo il ciglio della strada, pericoloso non solo per  il traffico, ma perché battuto da decine di  “corridori” senza mascherina da cui si deve stare lontano dai due ai quattro metri… e quindi dove esattamente si dovrebbe camminare con un cane, in mezzo alla strada?

Beh, a questo punto, non converrebbe comportarsi come in altre regioni italiane dove il cartello di divieto recita: “Divieto di ingresso ai cani senza guinzaglio e obbligo di raccolta di eventuali feci”? Si farebbero opportuni distinguo, non si ferirebbe la sensibilità di un terzo delle famiglie italiane, si insegnerebbe l’educazione ai possessori di cani più superficiali e incivili,  e si dimostrerebbe una maturità civica veramente pet friendly, non di mera facciata.

Anche perché, a dirla tutta, quel giorno – nonostante un certo via vai di cani – non abbiamo visto escrementi canini, ma nel giro di cento metri ben tre “mascherine” usate, abbandonate sul prato – quelle sì, pericolose – e persino a pochi metri dai numerosissimi cestini per rifiuti.

Non sarebbe opportuno, per il Comune di Montefiascone (ma non solo per esso), aggiornare e modernizzare certi divieti, modificando quei cartelli così superficialmente discriminatori?

Francesco Mattioli


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31 maggio, 2021

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