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Viterbo - Il racconto di un detenuto ai tempi dello stato pontificio sul ballatoio del chiostro del museo civico di piazza Crispi - FOTO E VIDEO

Nicolò Bartoli, prigioniero politico nella città dei papi…

di Daniele Camilli
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Viterbo – Tre frammenti di intonaco con iscrizioni e disegni graffiti. Il “cosmo” di un prigioniero politico a Viterbo nel luglio del 1760. Al museo civico Rossi Danielli, piazza Crispi. Sul muro del ballatoio del chiostro del convento medievale accanto alla chiesa di Santa Maria della Verità. 

“Sette anni…che sono carcerato…Io Nicolò Giglio di Francesco Bartoli”. Nato a Barchi, vicino Fano, Marche, nel 1726.


Viterbo - Piazza Crispi - I frammenti del museo civico

Viterbo – Piazza Crispi – I frammenti del museo civico


Quando scolpiva nell’intonaco del carcere quella che probabilmente è una breve biografia o il racconto della vicenda che l’ha portato in carcere e del percorso che l’ha accompagnata, Nicolò Bartoli aveva 34 anni, finito in galera sette anni prima, quando ne aveva 27. Una quarantina d’anni prima della rivoluzione francese e della discesa in Italia di Napoleone. Un secolo circa in anticipo rispetto alla fine dei papi e all’unità d’Italia.



“Tre frammenti di intonaco che recano iscrizioni e disegni graffiti – riporta la didascalia del museo ai piedi di una delle tre iscrizioni -. Probabilmente un’ala del convento, intorno alla metà del 1700 fu adibita a penitenziario per detenuti politici. Ciò si può intuire dal contenuto stesso dei graffiti. Si distinguono chiaramente i nomi di Nicolò figlio di Francesco, alcune date, figure di angeli, santi, animali, personaggi su troni e una sorta di sistema planetario nel cui centro risalta la luna intorno alla quale sono riportati i nomi di Marte, mercurio e Saturno”.


Viterbo - Piazza Crispi - I frammenti del museo civico

Viterbo – Piazza Crispi – I frammenti del museo civico


I disegni ancora visibili sono parte di un impianto più ampio di cui non si conosce l’estensione. Probabilmente andato distrutto con i bombardamenti del 1944 che colpirono il convento e la chiesa di piazza Crispi. 


Viterbo - Piazza Crispi - I frammenti del museo civico

Viterbo – Piazza Crispi – I frammenti del museo civico


Sul muro del museo, sul ballatoio del chiostro dove Emanuele Ioppolo sta restaurando i quadranti della Torre civica, i tre frammenti sono un concentrato incredibile di scene bibliche, guardie armate, preti, vescovi, santi e madonne. Davide con la fionda, la testa di Golia in un sacchetto, gli angeli e lo spirito santo. Infine una data, luglio 1760. “Nel corso di questo tempo”, riporta una delle iscrizioni di Nicolò figlio di Francesco che chissà cosa avrà fatto per finire nelle galere pontificie, deportato da Fano a Viterbo. E chissà che fine avrà fatto.


Viterbo - Piazza Crispi - I frammenti del museo civico

Viterbo – Piazza Crispi – I frammenti del museo civico


Tempi che volgevano alla fine del potere temporale della chiesa e del papa re. Col suo seguito e il suo strascico di morti. Fino a Porta Pia, 110 anni dopo Nicolò Bartoli. Una finestra sulla storia di Viterbo e le vicende politiche che ne hanno segnato il passato. Un eretico post-tridentino, come quelli raccontati da Delio Cantimori. Oppure uno di quegli anonimi lavoratori che hanno costruito Tebe dalle sette porte, come avrebbe risposto il “lettore operaio” di Bertolt Brecht. Probabilmente un altro “frammento sperduto, giuntoci casualmente, di un mondo oscuro e opaco”, direbbe invece lo storico Carlo Ginzburg ricordandoci ancora una volta la figura di Domenico Scandella detto Menocchio, “morto bruciato per ordine del Sant’Uffizio dopo una vita trascorsa nella più completa oscurità”.


Viterbo - Piazza Crispi - I frammenti del museo civico

Viterbo – Piazza Crispi – I frammenti del museo civico


“Nulla di ciò che si è verificato va perduto per la storia – aggiungeva infine Ginzburg nel libro ‘Il formaggio e i vermi’, citando Benjamin -. Ma solo all’umanità redenta tocca interamente il suo passato. Redenta, cioè liberata”.

Daniele Camilli


Multimedia: Fotogallery: I frammenti di piazza Crispi – Video: La storia di Nicolò Bartoli


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1 maggio, 2021

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