Viterbo – “Ambiente, il sindaco si ostina a tenere la delega…”. La seconda commissione si sta chiudendo e non nel modo sperato, quando Sergio Insogna, consigliere di maggioranza, gruppo Fondazione, sbotta.
L’argomento non è di secondo piano, l’approvazione della tariffa rifiuti, ma la seduta è monca. Il dirigente Monaco aveva preavvertito che per impegni non avrebbe partecipato fino alle fine dei lavori e così, illustrata la delibera, in riunione sono rimasti in pratica solo i consiglieri. Dopo qualche intervento, arriva il momento di votare. Complicato. I presenti vorrebbero chiarimenti, delucidazioni. L’argomento è di peso. Solo che le domande non avrebbero risposte. L’assessore all’Ambiente, ovvero il sindaco Giovanni Arena che ha la delega da inizio mandato, non c’è.
E Insogna lo rimarca puntualmente. “Il sindaco manca – spiega l’esponente Fondazione – si ostina a mantenere la delega, ma oggi non ci sono le condizioni per votare ed è colpa anche sua. Per questo la pratica va portata direttamente in consiglio comunale senza esprimerci”.
Quella della delega all’Ambiente è una vecchia grana. Il classico cerino rimasto in mano ad Arena. Ultimamente, però, visto che sul tema rifiuti, tra linee guida che stentano, appalti che ritardano e ulteriori proroghe dell’attuale all’orizzonte, Fondazione si è resa disponibile a farsene carico.
Alleggerendo il primo cittadino da un compito gravoso e che ha bisogno di un assessore a tempo pieno.
Oltretutto, visto come sono state distribuite le altre deleghe in giunta, più di un componente potrebbe farsene carico, dal momento che in alcuni casi quelle in carico sono piuttosto leggerine. Un lavoro facile facile a parità di stipendio.
Già in passato si era posto il problema d’affidare l’Ambiente, ma la politica ha i suoi riti. In base agli accordi, è una delega che spetta a Forza Italia. Fu anche proposto l’assessore azzurro Elpidio Micci, che declinò e non se ne fece più nulla.
Tutto è rimasto com’era e qualche intoppo nel frattempo c’è stato. L’opposizione accusa il centrodestra per non essere stato in grado in tre anni di bandire una gara definitiva pluriennale per la nettezza urbana, andando avanti con proroghe, un appalto ponte e un’altra proroga all’orizzonte, visto che quello ponte è in scadenza a fine agosto, ma la procedura del pluriennale non è ancora partita.
“Ci troviamo in una urgenza continua – spiega Alvaro Ricci (Pd) – perché si arriva all’ultimo a discutere di qualsiasi cosa, come in questo caso. Colpa dell’inadeguatezza da parte della politica e qui, del sindaco visto che l’assessore è lui”.
Giuseppe Ferlicca
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