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Roma - Il commissario straordinario per l'emergenza Covid: "Sono sicuro che raggiungeremo l'immunità di gregge a fine settembre"

Figliuolo: “Su Astrazeneca potevamo comunicare meglio”

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Roma – “Su Astrazeneca ci sono state più di dieci comunicazioni nel tempo, ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambio nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza. Questa non vuole una essere però una giustificazione, probabilmente si poteva comunicare meglio”. Lo ha detto il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Paolo Figliolo intervenendo oggi pomeriggio al programma Domenica In di Rai Uno.


Francesco Paolo Figliuolo

Francesco Paolo Figliuolo


“Devo dire che nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di tutta questa confusione che si è creata. Su Astrazeneca ci sono state più di dieci comunicazioni nel tempo, ma questo è figlio di un virus che è mutevole, di un rapporto rischi-benefici che cambio nel tempo e di quello che fa la farmacovigilanza sia nel mondo sia in Europa. A un certo punto si è detto che, ancorché rari, i vaccini di tipo adenovirale come Astrazeneca possono provocare eventi trombotici su una certa fascia di popolazione. A quel punto, proprio perché la curva dei contagi è scesa drasticamente, si è deciso di non utilizzarlo. Chiaramente in un’altra condizione, come eravamo all’inizio, si utilizzava tutto ciò che avevamo perché dovevamo far calare la curva dei contagi. Questa non vuole una essere una giustificazione, probabilmente si poteva comunicare meglio. Adesso continuiamo a usare Astrazeneca per le secondi dosi per chi ha più di 60 anni. Sotto i 60 si fa la disdetta eterologa, cioè con un vaccino diverso”.

“Oggi siamo a 49,5 milioni di somministrazione – ha continuato Figliuolo -. Quasi il 60 per cento dei nostri concittadini che possono essere vaccinati ha avuto una dose e uno su tre sono vaccinati. Un bel risultato, ma bisogna andare avanti”.

“I giovani devono giustamente riappropriarsi della propria socialità, della propria libertà e di riprendere il gusto del futuro. La vaccinazione anche per loro è un atto importante, di consapevolezza e di responsabilità perché mettendosi a riparo, si limita la circolazione del virus e delle varianti e si mettono a riparo anche le classi più anziani. Il nostro incitamento è di continuare a vaccinarsi e di fare anche la seconda dose e quello di riaprire. I giovani devono poter andare in discoteca con un atteggiamento responsabile e soprattutto con il green pass”.

“Raggiungeremo l’immunità di gregge, ovvero l’80 per cento di tutta la platea vaccinabile, a fine settembre – ha concluso il commissario straordinario per l’emergenza Covid -. Sono assolutamente convinto, però bisogna andare a vaccinarsi perché, come dimostra anche l’esperienza di altri paesi, si arriva a un punto in cui si fa fatica a trovare i vaccinando. I vaccini ce li abbiamo”.


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27 giugno, 2021

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