Città del Vaticano – “Il grido che si leva dal Medio Orienteè sempre presente a Dio, ma sembra non riesca a toccare gli uomini”. Queste le parole di papa Francesco in occasione della 94esima assemblea della “Riunione delle opere per l’aiuto alle chiese orientali”.
“Un tappeto – è intervenuto papa Francesco -, che le mani sapienti degli uomini e delle donne del Medio Oriente sanno intessere creando geometrie precise e preziose immagini, frutto però dell’intreccio di numerosi fili che soltanto stando insieme fianco a fianco diventano un capolavoro. Se la violenza, l’invidia, la divisione, possono giungere a strappare anche solo uno di quei fili tutto l’insieme viene ferito e deturpato. Non cercate di dissetarvi alle sorgenti avvelenate dell’odio ma lasciate irrigare i solchi del campo dei vostri cuori dalla rugiada dello spirito, come hanno fatto i grandi santi delle vostre rispettive tradizioni: copta, maronita, melkita, siriaca, armena, caldea, latina”.
“Il grido che si leva dalla Siria è sempre presente al cuore di Dio, ma sembra non riesca a toccare quello degli uomini che hanno in mano le sorti dei popoli – ha aggiunto -. Rimane lo scandalo di dieci anni di conflitto, milioni di sfollati interni ed esterni, le vittime, l’esigenza di una ricostruzione che resta ancora in ostaggio di logiche di parte e della mancanza di decisioni coraggiose per il bene di quella martoriata nazione”.
Papa Francesco
“Troppo spesso, anche di recente, quei cieli sono solcati da ordigni che portano distruzione, morte e paura! – ha denunciato – con Israele e Palestina, popoli per i quali sogniamo sempre che nel cielo si distenda l’arco della pace, dato da Dio a Noè come segno dell’alleanza tra cielo e terra e della pace tra gli uomini. Ringrazio per l’impegno a sostenere il Libano in questa grave crisi; e vi chiedo di pregare e invitare a farlo per l’incontro che avremo il 1° luglio, insieme ai capi delle chiese cristiane del paese, perché lo spirito santo ci guidi e ci illumini”.
“Il vostro stile è prezioso – ha detto il pontefice rivolgendosi ai membri dell’assemblea -, perché aiuta i pastori e i fedeli a concentrarsi sull’essenziale, cioè su ciò che serve all’annuncio del Vangelo, manifestando insieme il volto della chiesa, che è madre, con particolare attenzione ai piccoli e ai poveri. A volte bisogna ricostruire gli edifici e le cattedrali, comprese quelle distrutte dalle guerre, ma anzitutto bisogna avere a cuore le pietre vive che sono ferite e disperse”.
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