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Farnese - Con il patrocinio del comune e della riserva naturale regionale domenica 27 giugno alle 10

Va in scena “Scarnicio”, dialogo sonoro-visivo alla Selva del Lamone

di Antonello Ricci
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Farnese – Con il patrocinio del Comune di Farnese e della riserva naturale regionale “Selva del Lamone”. Domenica 27 giugno. Nel cuore della sassosissima Selva del Lamone, in località Valderigo, andrà in scena “Scarnicio”.

La selva del Lamone

Un suggestivo dialogo sonoro-visivo tra le poetiche atmosfere dell’arpa celtica di Andrea Seki e l’installazione “Noi isola-paesaggio” di Ireneo Melaragni. Con una lettura-omaggio in versi al poeta-pittore-pastore Ennio De Santis (scomparso l’anno scorso). Consulenza critica di Antonello Ricci.
 
L’appuntamento per il pubblico è fissato alle 9 in piazza del Comune (Vittorio Emanuele III) a Farnese. L’evento nel cuore della selva avrà inizio alle 10. Partecipazione gratuita. Info: 3471102725 


Perché “Scarnicio”. Un dialogo tra arte e natura. “Scarnicio” è infatti il termine dialettale piansanese per identificare il biancospino: arbusto (o piccolo albero molto ramificato) simbolo potente, fusione-incontro tra delicatezza, forza, utilità.

Andrea Seki

Andrea Seki


Delicatezza-fragilità: il bianco del suo fiore come annuncio di primavera, di vita che rinasce, di rischio, fiducia, scommessa.

Forza-durezza-impenetrabilità: imparare ad essere sé stessi, saggi e innamorati nelle azioni dell’arte come in quelle della vita.

Antonello Ricci

Ireneo Melaragni

Ireneo Melaragni


Utilità. Il dono delle bacche nel cuore dell’inverno: comunicazione-condivisione, sempre nell’arte come nella vita. Senso della sacralità del luogo (il Lamone): regno della comunione-armonia tra il lento lavorìo della natura e quello dell’opera-fatica-sudore dell’uomo.

Fusione di musica pittura poesia in performance. Metafisica della luce-paesaggio. Determinazione di bellezza, anima-vita.

Antonello Ricci


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26 giugno, 2021

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