Viterbo – Proprio vero che intorno alla libertà, come ha scritto su Tusciaweb il professor Mattioli, ruotano la complessità, le incertezze, le contraddizioni del nostro tempo. Se essa poi “si incrocia con la democrazia”, i politici che dovrebbero assicurare l’una e l’altra, anzi l’una con l’altra, soffrono di strabismo. E in periodo di pandemia si vede.
Non solo loro però. Anche ai cittadini che gli affidano, appunto, democrazia e libertà piace stare con un occhio fisso sul proprio interesse, che in genere è di supremazia, e l’altro sul rischio di venir sopraffatti dall’uguale intento dei simili.
Ambedue gli atteggiamenti sottendono voglia di libertà e un unico terreno di coltura, la democrazia.
Per cui, sono schietti democratici i vaccinati che non vogliono rischiare di perdere la seppur provvisoria libertà dal virus, per il possibile contagio dai senza green pass. Altrettanto legittimati quelli che a migliaia scendono in piazza gridando Libertà, Libertà, per rivendicare un diritto a scelte individuali sanitarie, economiche, perfino ludiche.
Effetti di questo Covid 19 così diverso dalle pestilenze più brevi e circoscritte della storia antica e moderna da sembrare un sofisticato e ultratecnologico strumento di aggressione universale che solo l’intelligenza umana a ruota libera avrebbe potuto concepire. La natura, infatti, è in genere più benigna e, quando si è sfogata, dopo cioè che il suo schiaffone è arrivato, non strafà e torna nei limiti, dando modo a noi di ricominciare a disturbarla. Insomma rispetta le regole e la libertà degli altri.
Speriamo non sia così, ma c’è chi lo pensa e, fosse vero, sarebbe un ulteriore e terribile fronte di scontro in nome della libertà di affermarsi o sopraffare, senza confini e per interessi sconfinati come solo “il particulare” sa essere. Sia esso sanitario, sia economico e – pare ad alcuni – per la supremazia tra stati.
Allora, come canta Francesco Guccini, qualcuno ci liberi “da sanfedisti e giacobini, dai manichei che ti urlano con noi o traditore, dai falsi intellettuali e giornalisti ignoranti, da tutti gli imbecilli di ogni razza e colore”.
Qui da noi, fortuna vuole che bastino “due parole” di Draghi in conferenza stampa a far aumentare fino al 200% in un giorno le prenotazioni dei vaccini e ricondurre dove fa meno male un po’ di libertà individuale.
Morir per delle idee, infatti, va bene. Ma senza fretta, perché, avvertiva Fabrizio De Andrè,
“forzando il passo, succede che si muore per delle idee che non han più corso il giorno dopo”.
Renzo Trappolini
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