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Viterbo allo sbando - Monnezza, incuria, contatori abbandonati a se stessi e gente che aspetta seduta per terra - FOTO

Fermata bus Riello, il degrado di un’area lontana dagli occhi e lontana dal cuore…

di Daniele Camilli

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Viterbo – Lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Quartiere Riello, Viterbo. L’area della fermata dei bus. Quelli del Cotral, il servizio di trasporto pubblico regionale che ogni giorno porta in giro pendolari, lavoratori e studenti in tutta la Tuscia. Lavoratori, studenti, ragazzi e ragazze che quando stanno da questi parti in attesa o in gruppo si devono mettere seduti per terra. Con gli autobus a un palmo dal naso. Perché da queste parti sedute e panchine sembra se le siano dimenticate.


Viterbo - La zona della fermata dei bus Cotral al Riello

Viterbo – La zona della fermata dei bus Cotral al Riello


I trasporti, contro cui diversi dirigenti scolastici hanno puntato il dito, lamentano problemi di orari e gestione delle capienze in autobus, nel corso degli ultimi due anni scolastici. Funestati dal Covid.


Viterbo - Il degrado dell'area della fermata dei bus al Riello

Viterbo – Il degrado dell’area della fermata dei bus al Riello


Area fermata bus Cotral Riello, esempio di degrado urbano. Un altro, l’ennesimo. Monnezza sparsa qua e là, oggetti buttati e abbandonati, graffiti, fin sotto le finestre al primo piano, e un generale senso di incuria. Un posto sciatto e trasandato. Una zona tra le periferie a est della città, di più lungo corso, e quelle nuove, che guardano verso la campagna e il mare. Storie e odissee di espansione urbana. Al centro, un buco incastrato tra i cavalcavia dove i pullman ogni giorni raccolgono adulti e studenti. Soprattutto quelli degli istituti tecnici attorno.


Viterbo - Persone in attesa alla fermata dei bus Cotral al Riello

Viterbo – Persone in attesa alla fermata dei bus Cotral al Riello


Un punto d’incontro, uno dei tanti, tra ragazzi che qui si vedono il pomeriggio, si appoggiano al muro o siedono per terra, e passano la giornata. Chiacchierano e passano la giornata con i Cotral che gli passano davanti agli occhi appiccicati su social e cellulari. Da queste parti, con le strade che si intrecciano e i negozi ai margini dei guardrail, senza nemmeno un parco, almeno decente, e le case popolari che si alternano a quelle abbandonate e abitate da povera gente lasciata a se stessa e dimenticata, con le vie di campagna nascoste lì attorno e buone per buttare rifiuti come si vuole, da queste parti non c’è veramente niente da fare. Nemmeno una passeggiata. Perché ci sono solo asfalto e cemento. In più, il degrado di una città allo sfascio. Una borgata, con tutte le contraddizioni, sebbene, ancora, in miniatura, che si porta appresso.


Viterbo - Il degrado dell'area della fermata dei bus al Riello

Viterbo – Il degrado dell’area della fermata dei bus al Riello


Ragazze e ragazzi, una decina di persone a cavallo con la maggiore età, stanno incastrati in un angoletto. Sopra di loro una specie di giardino pensile fatto d’erbacce. A destra, l’edificio Cotral, con la biglietteria e un bar da cui ogni tanto s’affaccia qualche dipendente dell’azienda trasporti. A qualche metro di distanza le piazzole degli autobus con le persone in attesa.


Viterbo - Il degrado dell'area della fermata dei bus al Riello

Viterbo – Il degrado dell’area della fermata dei bus al Riello


A guardare ragazze e ragazzi del gruppetto assiepato, sembrerebbero poco raccomandabili. Stanno sulle loro. Invece sono cordiali, gentili, educati. Prendono subito confidenza e sono pure curiosi. Alle loro spalle, graffiti un po’ ovunque e pure un po’ spiattellati qua e là. Sembra quasi per segnare, soprattutto, il territorio. Un fazzoletto di cemento, una specie di rifugio. Su un lato, una serie di scatole, messe male, con contatori della corrente aperti e a disposizione di chiunque. I contatori sembrerebbero funzionanti e su uno, a mano, c’è scritto “Cotral”. Il pavimento, invece, è stranamente pulito. Solo un paio di cartacce di giornata. “Lo teniamo pulito noi – confidano i ragazzi -, pensavamo pure di portarci un paio di tavolini e stare seduti”. Da queste parti, infatti, la gente in attesa degli autobus o che fa gruppo, è costretta a stare in piedi o a mettersi seduta per terra e sui marciapiedi. Perché da queste parti sedute e panchine scarseggiano. Al punto che quasi non ci si fa più caso. Un dato considerato quasi normale. Così come non si fa più caso che, per chi ha deciso di passare i pomeriggi al Riello, non c’è nemmeno un’alternativa a disposizione. Se non i parcheggi e i bordi delle strade.


Viterbo - Il degrado dell'area della fermata dei bus al Riello

Viterbo – Il degrado dell’area della fermata dei bus al Riello


“I graffiti noi non li abbiamo fatti”, aggiungono i ragazzi del gruppetto al Riello. Credergli o no, fatto sta che un graffito sulla facciata dell’edificio Cotral riporta la data del 2014 e altri sono evidentemente altrettanto datati. “Di sicuro – concludono – non siamo stati noi nemmeno per quanto riguarda le scatole con i contatori”. Quella, infatti, a occhio, dovrebbe essere solo incuria.

Daniele Camilli


Fotocronaca: L’area della fermata dei bus al Riello 


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1 luglio, 2021

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