Roma – I lavori del G20 della Cultura di Roma, iniziato ieri con una cerimonia di inaugurazione e continuano oggi a palazzo Barberini, si sono conclusi. I delegati delle 20 economia più forti del mondo hanno approvato all’unanimità la dichiarazione finale.
Roma – I lavori del G20 della cultura a palazzo Barberini
“Paesi che hanno profonde differenze di vedute fra di loro riescono a trovare e a mantenere un punto di incontro, non solo di dialogo ma anche di intesa. Quel terreno è proprio la cultura”. Lo ha affermato il ministro della cultura italiano Dario Franceschini durante la conferenza stampa al termine dei lavori del G20
“Questo G20 non è stato solo un’occasione di confronto e di dibattito – ha continuato Franceschini -. Si conclude con una dichiarazione molto importante, condivisa all’unanimità, che diventa la dichiarazione di Roma dei ministri della cultura del G20 e che ha all’interno dei punti molto qualificanti. Innanzitutto il G20 della cultura è stato reso permanente e continuerà a intervenire, a sostenere la cultura e i lavoratori del settore. È stato esplicitato che la cultura è un grande fattore di crescita e di creazione di opportunità in particolare per le giovani generazioni e le categorie più vulnerabili”.
“Abbiamo cominciato qualche anno fa a parlare dei caschi blu della cultura ed è passato nel documento l’impegno di tutti i membri del G20 di sviluppare forze nazionali in accordo con l’Unesco dedicate alla protezione del patrimonio culturale nel caso di, come capitato e come purtroppo capiterà, di calamità naturali e crisi, nel contrasto al traffico illecito o attacchi terroristici. Se il patrimonio è dell’umanità, è giusto che sia la comunità internazionale a occuparsene”.
“Poi valori della cultura, dei diritti umani, proteggere le diversità e combattere le discriminazioni sono tutti inclusi nella dichiarazione di Roma. Abbiamo messa l’accento sulla formazione come investimento cruciale nel capitale umano. Abbiamo poi deciso di accelerare i nostri sforzi legati allo sviluppo di nuove tecnologie digitali e di piattaforme online per la condivisione dei contenuti culturali”.
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