Nepi – Il progetto in scala del complesso di Settevene
Nepi – Maxilottizzazione negata a Settevene, indagato per abuso d’ufficio l’ex sindaco Pietro Soldatelli.
Contro il Comune di Nepi, per una mancata lottizzazione da 50 milioni di euro su un’area di cento ettari, è stata presentata una denuncia sfociata in un’inchiesta per abuso d’ufficio a carico dell’ex sindaco del Pd Pietro Soldatelli, dell’ex vicesindaco e assessore all’urbanistica Umberto Cavalieri, dell’ex consigliere con delega alle attività produttive Moraldo Adolini e dell’architetto Umberto Liguori. Inchiesta che si è conclusa alla vigilia dell’estate con l’archiviazione.
In quattro sono finiti sotto la lente della procura della repubblica di Viterbo in seguito alla denuncia di una società interessata a investire in un maxi complesso turistico-residenziale, per cui nel 2010 è stata presentata una proposta di piano di lottizzazione alla quale non ha poi fatto seguito l’approvazione da parte della pubblica amministrazione, che l’aveva condizionata a opere di urbanizzazione primaria.
L’inchiesta si è andata a inserire per l’appunto nella più ampia vicenda giudiziaria concernente l’omessa approvazione del piano di lottizzazione relativa al comprensorio “direzionale-commerciale” in località Settevene-Palo. Come detto, l’ipotesi di reato a carico dei quattro indagati era quella di abuso d’ufficio.
“L’amministrazione Soldatelli non avrebbe potuto approvare neanche volendo il piano, perché l’istruttoria a sostegno dello stesso era ancora incompleta, peraltro in ragione di comportamenti dilarori dell società e non del Comune. Inoltre anche laddove l’istruttoria fosse stata completa, comunque quella dell’amministrazione Soldatelli sarebbe stata una legittima scelta politica come poi confermato anche in sede giudiziaria”, ci tiene a sottolineare il difensore Matteo Moriggi ora che la tempesta è passata e hanno potuto tirare il fiato.
L’inchiesta si è infatti conclusa alla vigilia dell’estate, il 14 giugno, con l’accoglimento da parte del gip Rita Cialoni, che all’udienza dell’11 maggio si era riservata, della richiesta di archiviazione avanzata dalla stessa procura contro cui si erano opposti gli eredi dell’allora titolare della società.
Nepi – Nel riquadro il sindaco Pietro Soldatelli
“Infondata l’ipotesi criminosa”
“Preme rilevare – scrive il gip Rita Cialoni disponendo l’archiviazione – che la mancata approvazione del piano sia stata dovuta, in sostanza, al mancato accordo sulle obbligazioni proposte dal Comune di Nepi e non già dall’agire contra legem dell’amministrazione sorretto dall’indebita intenzione di arrecare alla società un ingiusto vantaggio di carattere patrimoniaIe. Tanto premesso, ritenuta infondata nel merito l’ipotesi criminosa, risultano insussistenti gli elementi idonei a sostenere l’accusa in giudizio. Peraltro, le ulteriori indagini sollecitate non appaiono idonee a mutare i predetti rilievi”.
“Non era un atto dovuto”
“In particolare – sottolinea il giudice per le indagini preliminari – si osserva che l’approvazione del piano di lottizzazione, anche alla luce dei rilievi mossi dal segretario comunale, non costituisse un atto dovuto”.
“Anzi – aggiunge – l’approvazione dello schema di convenzione, nel caso di specie, come dedotto nella memoria difensiva depositata dall’avvocato Moriggi poteva comportare la violazione dell’art. 28 L.U.F. e art. 12 del T. U. Edilizia (che subordina il rilascio del titolo edilizio, ‘all’esistenza delle opere di urbanizzazione primaria o alla previsione da parte del Comune dell’attuazione delle stesse nel successivo triennio, ovvero all’ impegno degli interessati di procedere all’ attuazione delle medesime contemporaneamente alla realizzazione dell’intervento oggetto del permesso’), anche in relazione alla vigente normativa in tema di agibilità degli edifici”.
L’avvocato Matteo Moriggi
La vicenda ha preso il via nel 2010
Il 21 dicembre 2009 il Comune di Nepi ha approvato il piano direttore quadro della variante al Prg zona industriale.
Nel 2010, la società ricorrente ha presentato una proposta di piano di lottizzazione per il comprensorio direzionale-commerciale D3-C.
Nel 2011 il Comune di Nepi ha approvato le progettazioni esecutive e le relative variazioni urbanistiche, allegando uno schema di convenzione relativo a opere di urbanizzazione primaria, tra le quali una viabilità di collegamento con due rotatorie di innesto alla strada provinciale.
Nel 2016 i rilievi del segretario comunale
Si è così arrivati al 3 marzo 2016, quando il segretario comunale ha rilevato nella proposta di giunta numero 155, l’indeterminatezza di alcuni elementi essenziali ai fini dell’approvazione del piano, quali l’assenza di elaborati progettuali delle opere di urbanizzazione esterne nonché la mancata precisazione dei corrispettivi.
Nel 2017 la diffida della società
Il 19 maggio 2017 l’architetto Liguori, in risposta alla diffida della società di procedere all’approvazione del piano, ha ribadito, sulla scorta del parere pro veritate rilasciato da un legale, la correttezza dell’agire dell’amministrazione comunale.
Lo stesso giorno l’amministrazione comunale, dopo ulteriori incontri e riunioni, ha ribadito la necessità di confermare l’obbligo in capo alla società di tutte le spese relative alla completa urbanizzazione dell’area interessata dalla lottizzazione, la durata della fideiussione, nonché una rivisitazione dello schema di convenzione prima dell’approvazione definitiva.
Ricorso straordinario al presidente della repubblica
“A seguito di impugnazione della nota a firma dell’ architetto Liguori con ricorso straordinario al presidente della repubblica – osserva il gip Rita Cialoni – il ministero delle infrastrutture e dei trasporti emetteva una relazione che ribadiva la correttezza di quanto posto in essere dal Comune”.
Silvana Cortignani
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