Viterbo – Trasandato e transennato. Il virus T. Quello del degrado. Nella Raccoon city di Viterbo. Vicino porta Fiorentina. Pratogiardino “Lucio Battisti”, sistemato appena qualche mese fa, è di nuovo trasandato e transennato. Pure senza bagni.
E siccome le transenne non ci sono più, perché sono sparpagliate in giro in tutta la città, quindi sono finite, allora il nastro bianco e rosso, da solo basta. Questo per chiudere i bagni pubblici. Tanto, avrà pensato qualcuno, pratogiardino è pieno d’alberi. Per separare un pezzo di verde da tutto alo resto, si è ricorso invece alle reti. Tutto a firma del comune. Transenne e reti al posto di risposte.
Viterbo – Le transenne a pratogiardino Lucio Battisti
Tutto il resto è appunto trasandato. Cioè qualcosa che risulta essere lasciato lì a sé stesso senza però dare nell’occhio. E se l’occhio non vede, il cuore dell’amministrazione non duole. Come le piante attorno alla vasca principale appena si entra. Quella dominata dalle tre oche bianche che fanno base in un angolo, a sinistra col cancello alle spalle, dove c’è pure una piccola staccionata in legno popolata dai piccioni provenienti invece dalla rocca Albornoz lì di fronte. Piante bruciacchiate dal sole. Lasciate lì a seccarsi sotto lo scoppio, sempre del sole. Con le tre papere rintanate dalle parti dell’acqua, mentre fino a poco tempo fa le trovavi in giro per il parco dove, invece, adesso, non trovano più niente loro da spizzicare.
Viterbo – Pratogiardino Lucio Battisti
Pure la ghiaia, o comunque sia quello che è, lungo i sentieri è troppa. Ci si affonda e si fa veramente fatica a camminare. Le persone stanno nascoste sotto gli alberi, rigorosamente all’ombra e in attesa che l’ora si faccia più fresca. Perché a buttare l’occhio sul piazzale bianco con quale oasi di verde spelacchiato qua e là, si rischia veramente il miraggio. Alimentato dal riflesso dell’acqua della vasca giù in fondo. Sempre più simile a una pozza che a un laghetto, come dovrebbe essere quello “d’Anna” dall’altra parte di pratogiardino Lucio Battisti. A pochi passi da villa Brannetti e lo stadio Rocchi, al di là del muro. Un laghetto stagnante, con le colleghe della vasca principale che preferiscono passare il tempo sul ponticello. Pure questo chiuso.
Viterbo – I bagni di pratogiardino Lucio Battisti
Funziona invece la zona con le attrezzature da palestra, vicino ai bagni chiusi e transennati. Tant’è che due ragazzi li usano, e non per fare scena. Fanno parte, assieme a un sentiero con tanto di segnaletica, di un percorso inaugurato poco tempo fa. Adesso, sotto i sostegni per i cartelli esplicativi, l’erba cresce abbondante e secca. Difficili da spiegare pure la panchina e il secchio per i rifiuti fasciati con il nastro bianco e rosso. Sembrano nuovi. Come, al contrario, non c’è nulla di nuovo nel vedere i busti dedicati ai protagonisti del Risorgimento buttati là nel dimenticatoio.
Viterbo – Il laghetto d’Anna a pratogiardino Lucio Battisti
L’area giochi, la classica col bar all’entrata, è l’unico spazio libero da transenne e seccume. Gestito ovviamente da privati. Qui, infatti, si incontrano famiglie e bambini che non sono costretti a rifugiarsi sotto le fronde che, in tal caso, verrebbe da dire, meno male che non le sistemano così almeno c’è posto per tutti.
Daniele Camilli
Fotogallery: Pratogiardino Lucio Battisti trasandato e transennato
– Arena: “A Pratogiardino bagni funzionanti da questa mattina”
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