Viterbo – “Quando si tratta dei referendum sulla giustizia, le bandiere politiche non contano…”. In piazza di nuovo il banchetto della Lega. Accanto, il presidente del consiglio comunale Stefano Evangelista. Piazza dei caduti. Sacrario, Viterbo. L’occasione è la raccolta di firme per promuovere sei referendum che riguardano la giustizia, in particolar modo la magistratura che da una trentina d’anni a questa parte, subito dopo Falcone, Borsellino e le stragi di magistrati negli anni ’80, inizio ’90, è stata presa a “picconate” diverse volte. E ‘sta volta, l’appello non è più soltanto alla politica, ma attraverso quest’ultima, direttamente al popolo. In nome del quale i magistrati esercitano la giustizia. Uno scontro tra due forze che la costituzione voleva invece unite e al servizio, ciascuno nel suo ambito di apparenza. La separazione dei poteri, e i “pesi e contrappesi” tra essi.
Viterbo – Il banchetto della Lega con i consiglieri Valter Merli, Stefano Evangelista e Stefano Caporossi
“Sei referendum – ha ricordato Evangelista – che la Lega sta portando avanti assieme ai radicali. Un’iniziativa proposta dal comitato promotore Referendum giustizia giusta. Dopo la vicenda Palamara, vogliamo risistemare, secondo il punto di vista della Lega, dei radicali e di tanti cittadini che continuano a firmare, tutto l’assetto attuale della giustizia, a partire dal Csm dove emerge quanto le correnti abbiano influenza tale da rendere difficile l’ingresso nel consiglio di un magistrato indipendente. Questo è il nostro punto di vista”.
Sei quesiti per cui si stanno raccogliendo le firme. In pizza dei caduti ci sono anche i consiglieri Stefano Caporossi e Valter Merli, sempre Lega. Il comitato giustizia giusta è presieduto da Matteo Salvini e Maurizio Turco dei radicali. Riforma del Csm, responsabilità diretta dei magistrati, equa valutazione dei magistrati, separazione delle carriere dei magistrati, limiti agli abusi della custodia cautelare e abolizione del decreto Severino. In ballo, per quanto i tempi, quelli del Covid, sembrano parlare d’altro, c’è l’idea stessa di stato. In discussione, con i referendum, gli organi di autogoverno della magistratura e il medesimo concetto di autogoverno da parte della stessa. L’indipendenza della magistratura da ogni altro potere. Uno dei pilastri, non solo della costituzione, ma di quella stessa “forma repubblicana”, cioè la forma di stato, che la costituzione stessa riterrebbe immodificabile. Proprio perché, modificandola, lo stato cambierebbe forma e, di conseguenza, le sue istituzioni i contenuti. Finora democratici. Forma di stato, ossia la sovranità popolare che si esercita essenzialmente attraverso i tre classici poteri dello stato moderno. Esecutivo, legislativo e giudiziario. Con il prevalere del secondo sul primo e l’indipendenza del terzo da entrambi. Questo, almeno, quello che ci ha consegnato la costituente del ’46 e la costituzione di due anni dopo.
Viterbo – Raccolta firme per i referendum sulla giustizia
Lega e radicali. “Un’unione anomala – la definisce Evangelista -, ma questo fa capire che al di là delle bandiere politiche, quando c’è qualcosa che accomuna e va nel senso di migliorare aspetti fondamentali per la vita dei cittadini, non esistono divisioni e barriere. E siamo ben contenti di questa cosa. Ha firmato il consigliere Giacomo Barelli, radicale che sta all’opposizione in consiglio, hanno firmato altri consiglieri comunali e tanta gente di sinistra. Vogliamo infatti che la raccolta di firme sia aperta a tutti e coinvolga tutti. Sono infatti quesiti di buon senso. che servono a integrare la riforma che la ministra della giustizia Cartabia sta portando avanti in Parlamento. Il momento è quello giusto e ce lo chiede anche l’Europa. E siamo fiduciosi di raggiungere il numero di firme richieste per far partire i referendum”.
Viterbo – Raccolta firme per i referendum sulla giustizia
Alcuni dei quesiti. Un paio riguardano direttamente la figura del magistrato e il suo operato come singolo. Qui, in ballo, c’è lo stato moderno che, come lo descrivono i suoi primi teorici, Bodin, Hobbes, Machiavelli, è innanzitutto stato assoluto. Cioè, “svincolato, sciolto” da ogni cosa. Perché, come la nottola di Hegel, deve essere in grado di fare la sintesi del tutto. Un concetto che negli ultimi secoli ha reso possibile, ad esempio, la laicità dello stato. Uno stato che, per essere svicolato da ogni cosa, assicura altrettanto a chi lo fa funzionare, soprattutto in passaggi chiave come quelli del “giudicare” i cittadini. Tutti. E tutti uguali.
Viterbo – Raccolta firme per i referendum sulla giustizia
I magistrati, va ricordato, nella storia di questo paese hanno versato un tributo di sangue altissimo. Da sempre. Dai magistrati in Sicilia, fino a Falcone e Borsellino, a quelli che si sono battuti contro il terrorismo o la strategia della tensione. Ma forse il punto l’aveva colto bene il costituzionalista Mortati quando parlava di costituzione formale e costituzione materiale, sottolineando con tutti gli evidenziatori possibili che tra le due doveva esserci compenetrazione. Altrimenti la prima avrebbe perso di senso e la seconda preso altre strade, non sempre compatibili con la democrazia. Non solo, ma la compenetrazione tra le due costituzioni, di cui la politica avrebbe dovuto esserne attrice principale e dominante rispetto agli altri poteri, ad esempio quello economico, era fondamentale per attribuire senso all’azione civica e quotidiana delle persone. Non solo delle istituzioni. Al contrario, secondo Mortati, il sistema sarebbe precipitato nella corruzione politica. Incapace anche a mantenere una propria razionalità giuridica.
Viterbo – Raccolta firme per i referendum sulla giustizia
Sei referendum, tre ad esempio.
Riforma del Csm. “Il consiglio superiore della magistratura – spiega il volantino del comitato Referendum giustizia giusta – è l’organo di autogoverno dei magistrati e ne regola la carriera. Per due terzi è composto da magistrati eletti. Oggi su capacità e competenza prevale il sostegno delle correnti. Per candidarsi a far parte dell’organo è infatti obbligatorio raccogliere dalle 25 alle 50 firme, cosa che richiede di fatto l’adesione a una delle correnti. Con il sì al referendum, chiunque si potrà candidare senza scendere a patti con esse. Si colpisce così il ‘correntisti’ e il condizionamento della politica sulla giustizia”.
Responsabilità diretta dei magistrati. “Il cittadino – prosegue il volantino – ingiustamente accusato o che finisce in carcere da innocente non può chiedere direttamente al magistrato di rispondere dei suoi errori. Ci si può rivolgere solo allo stato. Anche della Costituzione vuole che ogni singolo funzionario statale sia responsabile direttamente per i danni causati nell’esercizio delle sue funzioni, i magistrati godono di un trattamento privilegiato rispetto agli altri funzionari e a qualsiasi cittadino. Con il sì al referendum si introduce la possibilità di chiamare in causa direttamente il magistrato, per responsabilizzare l’intero corpo e scongiurare abusi, azioni dolose o gravi negligenze”.
Equa valutazione dei magistrati. “La valutazione della professionalità e della competenza dei magistrati – conclude il volantino del comitato – spetta al Csm, che decide sulla base di valutazioni preventive fatte dagli stessi magistrati che compongono i consigli giudiziari. Questa sovrapposizione tra ‘controllori’ e ‘controllati’ rende poco attendibili le valutazioni e dà spesso luogo ad una difesa corporativa. Con il sì al referendum estendiamo anche ai rappresentanti dell’università e dell’avvocatura dei consigli giudiziari la possibilità di avere voce in capitolo nella valutazione dei magistrati, che oggi si giudicano solo tra di loro”.
Daniele Camilli
Sei i quesiti referendari su cui la Lega rivolge l’invito ai cittadini per cambiare la giustizia:
1. Riforma del Csm, per dire stop allo strapotere delle correnti;
2 Responsabilità diretta dei magistrati per introdurre tutele per i cittadini, secondo l’equazione: chi sbaglia, paga.
3. Equa valutazione dei magistrati, perché non possono essere controllati solo da altri magistrati.
4. Separazione delle carriere dei magistrati, con cui la Lega vuole fissare uno stop alle porte girevoli per ruoli e funzioni
5. Limiti agli abusi della custodia cautelare, per una giustizia giusta e un equo processo, per tutti.
6. Abolizione decreto Severino, prevedendo più tutele per sindaci e amministratori.
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