Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – L’ormai plenipotenziario presidente della Talete prosegue la missione privatizzatrice affidatagli e sostenuta dai sindaci.
Nonostante la situazione contabile sia in attivo.
Nonostante esponenti della regione Lazio, tra cui l’assessore competente, stiano operando per il superamento dell’emergenza arsenico e pongano la questione della attuazione della legge 5/2014.
Nonostante siano stati approvati ordini del giorno in regione che prevedono il reperimento di fondi pubblici da destinare a questa causa.
Nonostante sia possibile accedere ai fondi della Cassa depositi e prestiti, abbondante di euro, che ha la principale missione di finanziare gli enti pubblici.
Nonostante la richiesta di 40 milioni ad Arera che, per quanto ne sappiamo, è in attesa di un riscontro del presidente dell’Ato.
Nonostante tutto questo, la sola strada battuta è la privatizzazione.
E’ ormai talmente evidente la volontà di privatizzare a tutti i costi e a qualsiasi condizione, che diviene inutile sottolinearla.
Gli interessi delle multinazionali e delle banche speculatrici prevalgono su quelli dei cittadini; gli ordini dei partiti complici prevaricano gli interessi collettivi e magari i sindaci, servitori obbedienti, avranno anche la faccia di chiedere il voto nelle prossime elezioni amministrative.
Che almeno i consiglieri comunali diano da subito il segno della loro esistenza con atti concreti, rifiutando una impostazione che danneggia la democrazia e la loro rappresentanza.
Francesco Lombardi
Paola Celletti
Coordinamento provinciale comitati acqua pubblica della Tuscia Non ce la beviamo
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