Afghanistan – Talebani per le vie di Kabul
Kabul – Chiuse in casa, senza la possibilità di andare al lavoro. È la condizione che stanno vivendo in questo momento le donne in Afghanistan, dopo il ritorno dei talebani e dell’Emirato islamico.
Anche se, assicura il portavoce Zabihullah Mujahid parlando ai giornalisti così come riferisce l’Ansa, si tratta di una decisione “temporanea”. E che impedire alle donne di lavorare “è per il loro bene, per evitare maltrattamenti”.
Perché “le forze di sicurezza al momento non sono operative e non sono addestrate nell’affrontare la donna, nel parlare con le donne”. Quindi, “in questo momento dobbiamo fermare le donne finché non ci sarà una piena sicurezza per loro. Quando ci sarà un sistema appropriato, potranno tornare a lavoro”.
Immediata la reazione dei leader del G7, che hanno dichiarato che i talebani “saranno ritenuti responsabili delle loro azioni” sul terrorismo e sui diritti umani, “in particolare quelli delle donne”. Mentre l’alto commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Michelle Bachelet ha rivolto un appello ai nuovi padroni di Kabul affinché rispettino diritti e libertà delle donne e delle bambine afghane, definendole una “linea rossa”.
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