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Sanità - Donetti (Asl), l’assessore regionale D’Amato e il consigliere Panunzi hanno presentato il sistema territoriale che caratterizzerà la provincia

“Due nuovi ospedali, un polo riabilitativo, case di comunità e Dea di secondo livello…”

di Daniele Camilli
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Viterbo - Alessio D'Amato

Viterbo – Alessio D’Amato


Viterbo – “Due nuovi ospedali, uno ad Acquapende e uno a Orte, un polo riabilitativo a Montefiascone, una casa della comunità a Vetralla e infine Dea di secondo livello a Belcolle, il secondo, dopo Latina, a livello regionale”. Presentato questa mattina alla cittadella della salute di Viterbo il nuovo sistema territoriale della Asl diretta da Daniela Donetti.

“Un sistema – hanno sottolineato il consigliere regionale Enrico Panunzi e l’assessore alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato – che rivoluzionerà il territorio dando vita alla sanità del futuro, la sola in grado di rispondere alle sfide poste dal Covid e in quella che sarà la fase successiva”.

L’investimento complessivo per la realizzazione delle strutture si aggira attorno ai 60-70 milioni di euro. Solo per la riqualificazione degli edifici o la loro costruzione ex novo, l’investimento è di circa 50 milioni, 37 dei quali andranno ad Acquapendente dove l’ospedale verrà su dalle fondamenta.

In sala, questa mattina, c’erano quindi l’assessore D’Amato, il consigliere Panunzi e la direttrice Donetti.

“Cresce sempre di più il bisogno di valutare la propria attività riflettendo su quello che si fa – ha detto Donetti -, così come il perché e i risultati. Non sulla base della spesa prodotta, ma su quella degli esiti dei processi di cura. Le ricadute del sistema dovranno infatti essere non solo in termini di quantità di vita, ma anche e soprattutto di qualità”.


Viterbo - Daniela Donetti

Viterbo – Daniela Donetti


Prossimità e sicurezza, così come l’integrazione. Questi i pilastri del nuovo sistema. “Vogliamo costruire un percorso personalizzato sul paziente – ha aggiunto Donetti – attraverso progetti individuali. L’architrave dell’intero sistema sono le reti di prossimità“. Una decina in tutto, il punto di collegamento, “il ponte – come lo definisce Donetti – tra ospedale e territori”. Accanto alle reti, gli altri assi portanti sono poi “la cabina di regia, le centrali operative che supportano paziente e l’innovazione attraverso comunicazione, teleassistenza e telemedicina”.

Il modello messo in campo prevede ospedali di comunità, case della comunità e zone disagiate. Gli ospedali di comunità saranno ad Acquapendente, Orte, Montefiascone e Ronciglione. Queste quattro strutture stanno anche case di comunità e centri che si occuperanno di zone disagiate, come Acquapendente che assommerà tutte queste competenze, oppure ospedali e case comunità e basta, come Montefiascone, Orte e Ronciglione, o solo case di comunità. Quest’ultime sono previste, oltre a quelle già citate, a Tarquinia (anch’esso già ospedale), Bagnoregio, vetralla, Montalto, Bolsena, Tuscania, Civita Castellana (già ospedale) e Soriano.


Viterbo - Enrico Panunzi

Viterbo – Enrico Panunzi


L’altra grande novità è “il Dea di secondo livello a Belcolle, ossia – spiega Panunzi – l’alta specializzazione in medicina clinica e interventistica. Nel Lazio finora ce n’è soltanto uno e si trova a Latina. Con Viterbo diventano due. Una giornata storica. Una battaglia che, per quanto riguarda il Dea, va avanti da 50 anni. Un sistema, quello che abbiamo presentato oggi, che risolve situazioni che vanno avanti da tantissimo tempo, come ad esempio Orte. Sono 8 anni che ci battiamo per questa struttura. Finalmente arriva il risultato concreto. Stiamo ridisegnando la sanità della Tuscia rendendola perfettamente autosufficiente”.

Quella che stiamo raccontando questa mattina – ha sottolineato l’assessore regionale, Alessio D’Amato – è la sanità del futuro, la Tuscia del futuro. Una provincia in cui si sta facendo molto“.

“L’esperienza del Covid – ha poi concluso D’Amato – ci insegna che abbiamo l’esigenza di andare verso cure personalizzate. Oggi inizia un cambio di rotta che mgliorerà la qualità dei servizi e della’assistenza per tutti. E questo è il dato più significativo e ambizioso”.

Daniele Camilli


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30 agosto, 2021

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