Viterbo – “Contestavamo Michelini, ma stiamo nelle stesse condizioni”. Leonardo Michelini è il sindaco di Viterbo che ha preceduto Giovanni Arena. E detto da Sergio Insogna di Fondazione, maggioranza, non è di certo un complimento. Fermo restando che la posizione del gruppo di Gianmaria Santucci, di cui Insogna fa parte, è quella di trovare una soluzione il più presto possibile. Non chiedono la delega ai rifiuti, come da qualche parte si dice, ma soltanto che venga assegnata a una persona competente. “Che si faccia” invece l’accorpamento delle deleghe dei lavori pubblici sotto la bandiera di Fdi. per tutto il resto, spetta al sindaco decidere.
Comunque sia, per Insogna di Fondazione “o ne usciamo oppure è meglio andare alle elezioni. Non si può vivacchiare così. Questi atteggiamenti la gente non li comprende. Le persone ci hanno eletto per governare, non per litigare. Una maggioranza che pensa ai problemi dei singoli partiti anziché a quelli della città oppure ai posizionamenti, tra chi passa a destra, sinistra, sopra e sotto, non mi sembra una maggioranza che possa produrre benefici alla città. Abbiamo però le potenzialità per fare diversamente. Grazie ai finanziamenti che stanno arrivando. Ci vorrebbe tuttavia un bagno d’umiltà da parte di tutti e avere il senso pratico delle cose, prendendo coscienza che amministrare non è uno scherzo, lasciando alle spalle qualche piccola ripicca e vendetta”.
Viterbo – Il consigliere di Fondazione Sergio Insogna
Nel frattempo continuano gli incontri tra il sindaco Arena e le forze di maggioranza per uscire dalla crisi. Senza tuttavia trovare una soluzione che per molti, comunque sia, arriverà. O quanto meno potrebbe. Perché ci sono 70 milioni di euro da spendere e meno di 240 giorni per presentare i progetti. Fallire su questo fronte potrebbe risultare imperdonabile per i cittadini e intollerabile per gli imprenditori. Con i partiti di centrodestra che rischiano di frantumarsi in tutta la Tuscia. Perché gli scogli che hanno di fronte sarebbero diversi, con tutte le conseguenze a cascata del caso sulle correnti interne agli schieramenti.
Lo scoglio delle richieste di FdI avanzate dall’assessora ai lavori pubblici Laura Allegrini, che avrebbero fatto imbestialire la Lega che a sua volta avrebbe visto nelle richieste un vero e proprio rilancio sul piano politico, e soprattutto delle “poltrone”, il rimprovero della Lega, da parte di Fratelli d’Italia. I due partiti sarebbero infatti ai ferri corti e si starebbe discutendo se, nei comuni che vanno al voto, far parte o meno delle stesse liste. Col rischio che nei comuni, in questi giorni, il più forte in lista cacci il più debole sul territorio.
Nemmeno Forza Italia sarebbe messa meglio. Sul partito pesa la richiesta di Fratelli d’Italia di uscire dalla provincia di centrosinistra del presidente Pietro Nocchi. Una richiesta pressante, “a meno che – ha detto Allegrini nella sua intervista – non vogliano passare strutturalmente al centrosinistra”. Una richiesta che avrebbe spaccato in due il partito. Da una parte il sottosegretario Francesco Battistoni, che secondo alcuni sarebbe disponibile a far uscire FI dalla maggioranza in provincia. Dall’altra Alessandro Romoli, l’ex segretario provinciale di Forza Italia, che invece vorrebbe restare. E con lui Giulio Marini. Entrambi con una delega ciascuno in provincia, ma con Marini che è anche capo9gruppo in comune a sostegno di Aria, centrodestra. In mezzo, a mediare, Andrea Di Sorte, vicino a Battistoni, e commissario provinciale di partito. Commissario che ha commissariato Romoli. Romoli e Marini che a loro volta non avrebbero alcuna intenzione di ascoltare Battistoni e quest’ultimo non potrebbe nemmeno contare sul sostegno del loro leader europeo Tajani, visto che Romoli, in consiglio comunale a Viterbo, conterebbero su ben altri 4 consiglieri di Fi: Marini stesso, Muroni, Lotti e Achilli. Il solo a non avere nessuno consigliere di riferimento a palazzo dei Priori, pare proprio sia il sindaco Giovanni Arena. Anche lui di Forza Italia.
Insomma, una polveriera. Ipotesi supportata anche da diversi passaggi delle interviste realizzate finora. E col timer del 31 agosto messo là dall’opposizione con la richiesta di un consiglio comunale che potrebbe fare da detonatore al botto nel centrodestra. In comune o in provincia, oppure tutti e due insieme. La crisi è crisi e significa solo trasformazione. Intanto, l’ultima delle interviste, in ordine di tempo. Sergio Insogna, consigliere comunale di Fondazione. Due consiglieri e due assessori.
Viterbo – Sergio Insogna e l’ex sindaco Leonardo Michelini
Alla fine Fratelli d’Italia è la forza politica più chiara di tutte. Ha chiesto il terzo assessorato, il vicesindaco, tutta la delega ai lavori pubblici e Forza Italia fuori dalla provincia. Nel frattempo incombono il consiglio comunale del 31 agosto e la presentazione delle liste elettorali in vista delle amministrative di ottobre. Consigliere Insogna, lei che ne pensa?
“Onestamente le questioni politiche le sta curando Santucci. La nostra posizione resta comunque costruttiva e disponibile a trovare una soluzione. Per quanto mi riguarda, posso dire che io rinunciai alla terza commissione. Mi sono dimesso, così come ho fatto dalla consulta del volontariato per lasciare spazio ad altri. Noi non siamo assetati di deleghe. Ma queste sono questioni di cui si deve occupare il sindaco”.
E secondo lei chi dovrebbe fare un passo indietro?
“Fondazione ha ottenuto all’inizio, perché Fondazione è stata determinante per la vittoria. I 1300 voti presi da Fondazione hanno permesso ad Arena di vincere sulla Frontini. I voti dei civici sono stati determinanti per la vittoria del centrodestra”.
Va detto infatti che Allegrini nella sua intervista non sembra puntare il dito contro Fondazione. Piuttosto sembrerebbe avercela con Lega e Forza Italia…
“Infatti, non sembra avercela con noi. Per quanto riguarda il passo indietro, non voglio invadere un campo che non mi appartiene. Mi auguro che ci sia buon senso e buona volontà. Poi se si vuole rompere, allora questa è un’altra cosa”.
E secondo lei chi dovrebbe avere più buon senso, chi fa le richieste o chi dovrebbe dare risposte?
“Dovrebbero dimostrarlo un po’ tutti. Perché poi i cittadini questi discorsi, di cosa spetta a chi, non li capisce. Il cittadino, secondo me, ha un’impressione bruttissima rispetto all’esempio che invece la politica dovrebbe dare. La questione di numeri, pesi e contrappesi sono il prodotto di accordi fatti a suo tempo che poi hanno subito delle modifiche in base al passaggio dei consiglieri da una parte all’altra. Per quanto ci riguarda siamo stati esenti da ogni interesse e da qualsiasi tipo di giudizio su queste questioni. In 30 anni di politica ne ho viste di cotte e di crude. Quindi non è che mi scandalizzo più di tanto. Però, in effetti sono valutazioni che il sindaco dovrà fare in base a richieste esplicite avanzate da Fratelli d’Italia. Di certo noi non possiamo dare una risposta. A darla deve essere il sindaco, forte dei suoi poteri e del suo ragionamento politico. FdI fa una richiesta. Una volta erano di meno e dopo gli ultimi ingressi il loro numero è di nuovo quello iniziale. Quindi il loro comportamento è normale. Ma, ripeto, le scelte le deve fare il sindaco al tavolo delle trattative. Noi non entriamo nelle richieste degli altri”.
E le vostre quali sono?
“Noi abbiamo detto che bisogna fare cose precise. Ad esempio l’appalto del verde. Cose concrete. Per quanto riguarda poi la crisi politica, il nostro ruolo vuole essere quello di richiamare tutti a cercare di dar vita ad una squadra che sia utile alla città. Non una squadra che perda tempo a litigare. La città da una ventina di giorni non ha la giunta. E’ successo qualcosa che non doveva accadere. La città ne ha sofferto”.
Nel frattempo sono naufragate anche l’ipotesi del trasporto del cuore della patrona e il mercato di Santa Rosa al Poggino…
“Sono valutazioni che non sono state fatte solo dal sindaco, ma da altri organismi preposti”.
Il prefetto?
“Questo dovrebbe chiederlo al sindaco. Se è stato lui a dire di no, penso che abbia prima valutato tutte le cose e parlato con tutti i soggetti interessati”.
Poi c’è pure una settimana di fuoco dove non c’è solo la crisi politica da risolvere, ma anche la composizione delle liste elettorali per le amministrative di ottobre…
“Noi di Fondazione non dobbiamo fare liste. Siamo un movimento civico che ha circoscritto il proprio interesse in ambito cittadino. cerchiamo invece di dire che è venuto il momento di agire sulla città in maniera veloce. Scaldare le sedie non serve a nessuno, al di là delle singole pretese dei partiti. Abbiamo un programma da rispettare e su alcune cose siamo oggettivamente in ritardo, soprattutto per quanto riguarda appalti importanti. Contestavamo Michelini, ma stiamo nelle stesse condizioni. Dobbiamo sveltire le cose importanti a vantaggio della città. Le valutazioni politiche e le alleanze sulle amministrative nella Tuscia non ci interessano. Siamo una forza civica locale che vuole fare bene sulla città, che è già difficile di per sé”.
Oggi (ieri ndr) sindaco e forze di maggioranza si sono visti per trovare una soluzione alla crisi?
“Penso di sì e credo che il sindaco faccia a breve una proposta dando risposta a tutte le situazione. Il clima comunque sembra un po’ più sereno, ma aspettiamo gli sviluppi. I tempi stringono e, ripeto, senza giunta non è bello per la città, anche dal punto di vista operativo”.
Qualcuno dice che è agosto, quindi il clima è pure un po’ più disteso e le cose da fare sono meno…
“Sì, qui si dice dopo Santa Rosa”.
Però sono pure due anni che la festa della Santa è stata sospesa…
“Infatti, nemmeno quella. Per cui… Comunque il problema è la brutta immagine che si dà alla città. Un litigio per posti e poltrone. Certo, è importante avere un ruolo, perché questo significa esercitare potere e amministrare. Ma cosa ci facciamo con questi ruoli e questi incarichi? Fare quello che avevamo detto in campagna elettorale. Noi chiediamo di approntare una squadra che sappia fare velocemente cose importanti per la città. Da qui al 2023. Se non ci sono queste condizioni è fisiologico che non si può più andare avanti”.
Però la crisi politica in atto più che un problema di contenuti sembra evidenziare esigenze di posizionamento. Chi riveste cosa. Più che sui programmi, le questioni sembrano vertere su incarichi e nomi. Non crede?
“Non sono nella mente degli altri consiglieri. Noi siamo una realtà locale che nel 2018 si è alleato con il centrodestra. Ma siamo un movimento civico trasversale e al suo interno ci sono varie realtà. Noi abbiamo proposto un programma con il nostro candidato sindaco Santucci. Poi abbiamo fatto un accordo sulle cose da fare. E il nostro ruolo civico è richiamare tutti alle cose da fare. Dobbiamo essere seri, costruttivi e non dobbiamo perdere tempo in litigi, divisioni, ripicche, dispettucci e cose varie. Se non siamo in grado di amministrare, perché ognuno vuole portare l’acqua al suo mulino e le posizioni sono impossibili, è chiaro che qualcuno vuole la rottura. Ma non credo che sia l’intento di Fratelli d’Italia. Mi auguro. Poi se questo è l’intento, noi possiamo soltanto alzare le mani. Noi restiamo fedeli al nostro impegno elettorale e poniamo le questioni sulle cose da fare, rispettando i patti non con i politici, ma con i cittadini. Questo è il problema più serio”.
La crisi presenta più aspetti, non solo FdI. Che idea si è fatto in generale? Fondazione ha un quadro complessivo delle cose?
“Il movimento di Fondazione all’interno della maggioranza ha cercato sempre di mantenere un equilibrio cercando di costruire percorsi, ipotesi e progetti. Santucci sta cercando di trovare una soluzione assieme agli altri capigruppo. Una crisi che tuttavia non dipende da noi”.
E da chi dipende?
“Dipende da situazioni e incomprensioni politiche. Noi siamo un movimento civico, a noi interessano le cose da fare. Siamo entrati in maggioranza per dare un contributo propositivo e cerchiamo di farlo ogni volta, cercando sempre di lavorare per il bene del territorio e dei cittadini. Non abbiamo congressi e segretari. Fondazione è viterbese. L’obiettivo che abbiamo è affrontare i problemi della città. Altre questioni non ci interessano. Stiamo comunque lavorando per trovare il giusto rapporto per poter andare avanti. Anche perché in queste condizioni è sotto gli occhi di tutti che è impossibile. Una maggioranza che pensa ai problemi dei singoli partiti anziché a quelli della città oppure ai posizionamenti, tra chi passa a destra, sinistra, sopra e sotto, non mi sembra una maggioranza che possa produrre benefici alla città. Abbiamo però le potenzialità per fare diversamente. Grazie ai finanziamenti che stanno arrivando. Ci vorrebbe tuttavia un bagno d’umiltà da parte di tutti e avere il senso pratico delle cose, prendendo coscienza che amministrare non è uno scherzo, lasciando alle spalle qualche piccola ripicca e vendetta”.
E che ripicche e vendette ci sarebbero state?
“In politica lo vede. A livello nazionale, regionale, provinciale. Vedo pure che la questione provinciale pesa sulla questione comunale. Noi evitiamo queste discussioni politiche, perché non ci appartengono. A noi interessa migliorare la vita dei cittadini. E serve farlo a livello pratico. A parole siamo tutti bravi”.
Quali sono le cose concrete che farebbe Fondazione?
“Ad esempio l’appalto del verde e dell’igiene urbana. Vogliamo portare a termine gli appalti che rappresentano servizi fondamentali per la città. E contestiamo le lungaggini per la loro realizzazione”.
Voci di corridoio dicono che Fondazione chiede per se la delega ai rifiuti. E’ così?
“Non posso dire niente perché non abbiamo proprio parlato. Abbiamo sempre detto al sindaco che non poteva tenere una delega ma che doveva darla a un assessore, e che questa era la cosa più logica da fare. Questo sì. Sapendo anche che poi ci sono delle forze politiche che hanno competenze tali per poter gestire questo settore”.
Ad esempio chi? Fondazione?
“Lo sanno gli altri. Fatto sta che il sindaco si è tenuto una delega importante che andava portata avanti in maniera più concreta. Il sindaco deve fare il sindaco”.
E come andava portata avanti?
“Con un appalto che dava sicurezza al servizio e obiettivi precisi. Invece l’appalto ponte e quant’altro non consente questo tipo di iniziativa. la città ha invece bisogno di un servizio certo, puntuale, adeguato e che renda la città pulita e godibile. Noi non abbiamo ambizioni personale, ma tramite il raggiungimento degli obiettivi ci sentiamo realizzati e soddisfatti. Noi non abbiamo fatto nomi. Ma il problema della delega all’ambiente resta. E’ una delega pesante e serve un assessore a tempo pieno”.
Invece che ne pensa di unire tutte le deleghe dei lavori pubblici sotto la bandiera di Fratelli d’Italia con Laura Allegrini assessore?
“Micci e Allegrini hanno dato il massimo come assessori, pur essendo stati consiglieri eletti come me. Dobbiamo andare verso la massima funzionalità di ogni settore. Per cui se questo fatto della divisione comporta dei problemi e si vuole riunire l’assessorato, che si unisca. Non è questo il problema. Il punto è rendere efficienti i servizi, operativi gli uffici e dare risposte concrete ai cittadini che sono quelli che più di tutti subiscono le nostre decisioni e indecisioni”.
Qui però il punto non è soltanto come far funzionare meglio un assessorato, ma anche il nome di chi lo deve governare. Allegrini da sola oppure Allegrini e il pezzo delle periferie a Micci. Se si andasse verso un assessorato gestito solo da Allegrini, Fondazione appoggerebbe questa soluzione oppure no?
“Se in maggioranza il sindaco un tempo ha deciso di spacchettare le deleghe, probabilmente c’era una ratio. Ora questa ratio potrebbe essersi modificata. E non sarebbe né scandaloso, né negativo. Bisogna rendere maggiormente funzionale un settore che potrebbe trovare impedimenti. Quindi, se il sindaco reputa di unire le deleghe, che si faccia. L’importante è che funzionino gli uffici e si diano delle risposte concrete ai cittadini”.
Viterbo – Il sindaco Giovanni Arena
E’ l’ennesima crisi politica della maggioranza. Per Fondazione, quanto può ancora andare avanti?
“Questo è il pensiero di Sergio Insogna. Da questo punto di vista o ne usciamo oppure è meglio andare alle elezioni. Non si può vivacchiare così. Poi penso possa essere un pensiero condiviso anche dal mio capogruppo Gianmaria Santucci. O si mette tutto a posto e in questi due anni si corre alla grande e si recupera il tempo perduto. Altrimenti se dobbiamo continuare così, è meglio andare alle elezioni. Perché questi atteggiamenti la gente non li comprende. Le persone ci hanno eletto per governare, non per litigare”.
Il termine ultimo quale è? Il consiglio comunale del 31 agosto?
“Fondazione ha sempre cercato di costruire i rapporti e dare consigli. Non siamo vincolati da aspetti politici, tesseramenti, segretari, congressi e capi bastone. Abbiamo la fortuna di essere autonomi e ragioni8amo secondo il senso civico che abbiamo dato alla nostra azione politica. E senso civico significa fare le cose. E che non si può andare oltre. Di solito si dice: ‘litigano e poi si mettono d’accordo’. No! Qui dobbiamo trovare una soluzione seria, costruttiva, fattiva che possa dare possibilità di governare meglio questi ultimi due anni. Altrimenti è meglio riaffidarci a chi ci ha eletto e rimandare tutto al giudizio dei cittadini. E’ più onesto e più serio. Ma sono convinto che si possa trovare una soluzione. Però un bagno di umiltà, qualche passetto indietro e qualche ripicca in meno potrebbe aprire le porte a una soluzione ottimale”.
Giovanni Arena resta ancora il candidato ideale se si andasse al voto?
“Io mi fermo qui e la mia esperienza politica finirà nel 2023, se ci arriviamo. Io non appartengo al centrodestra. Il nostro movimento civico è trasversale e al suo interno non c’è soltanto gente di centrodestra, ma anche di centrosinistra che si è affidata a un ragionamento civico con obiettivi civici. Se poi ricorderà, il nostro candidato sindaco era Santucci, non Arena. Poi in gioco di scelte, non tanto locali quanto romane, c’è stato l’accordo su Arena che io personalmente stimo e ammiro. Ma il nostro candidato era Santucci. Un candidato civico. La nostra posizione non è cambiata. Non mi sento di appartenere al centrodestra, però avevamo fatto un accordo politico e programmatico per portare avanti dei punti qualificanti per Viterbo. Quindi, da questo punto di vista qualche cosa abbiamo fatto, dovevamo fare qualcosa di più e questi due anni ci devono vedere impegnati a fare molto, molto di più”.
E Santucci che si sfila dalla maggioranza e porta appresso Fdi che poi lo candida sindaco, come da qualche parte si dice, lei come la vede?
“Per me è fantapolitica. Non entro in queste questioni. Il mio ragionamento politico-amministrativo si ferma al 2023 e gli obiettivi sono quelli che ci siamo dati in questa legislatura. Poi la prossima, si vedrà quello che esce fuori. Se si continua ci sarà una prospettiva. Se ci si ferma, ce ne sarà un’altra. E ognuno si assumerà le responsabilità delle proprie scelte e delle proprie posizioni. Oggi come Oggi, Gianmaria Santucci è un prezioso elemento di questa maggioranza, un consigliere di qualità ed è bene per la maggioranza avercelo e ascoltare i suoi consigli”.
Daniele Camilli
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