Lago di Bolsena – Nel riquadro la statuina rinvenuta dagli archeologi subacquei
Bolsena – (sil.co.) – Lago di Bolsena, archeo-sub a caccia di reperti e “cavie” di una ricerca della Sapienza sul rischio iperbarico. E’ la “spedizione” di luglio al Gran Carro cui ha preso parte anche il Centro ricerche archeologia subacquea, a supporto delle attività della Soprintendenza. La stessa sfociata nell’eccezionale ritrovamento di un bronzetto nuragico.
– Lago di Bolsena, archeo-sub trovano bronzetto nuragico a 4 metri di profondità
Durante una delle immersioni i subacquei hanno trovato – a 4 metri di profondità – il piccolo oggetto che, una volta pulito, si è scoperto essere una statuina di bronzo, alta pochi centimetri, risalente alla civiltà nuragica della Sardegna, riconosciuta tramite alcuni elementi stilistici caratteristici dell’antichissima civiltà sarda.
“Una testimonia di come questo villaggio fosse un punto strategico di contatto sulla tratta tra costa ed entroterra, che toccava Vulci, Bisenzio, Gran Carro e Orvieto”, ha spiegato l’archeologa subacquea Barbara Barbaro del Servizio di archeologia subacquea della Soprintendenza per l’Etruria meridionale, che sta seguendo le operazioni in collaborazione con il Centro ricerche archeologia subacquea (Cras Aps).
Un “tesoro” per gli studiosi, fatto di statuine in bronzo, fibule, anellini, spilloni, rotelle a raggi forse d’argento e molte fusaiole finemente decorate. E vasi, con all’interno resti combusti di semi e ossa di animali.
Il nuragico e gli altri reperti stanno riemergendo dal complesso cosiddetto della “Aiola”, il gigantesco giacimento “sacro”, identificato ora come il luogo di culto del famoso villaggio preistorico di capanne su palafitte del Gran Carro risalente al X-IX secolo avanti Cristo (fase dell’età del ferro), considerato dagli studiosi un importantissimo insediamento d’età villanoviana tra i più vasti e meglio conservati.
Lago di Bolsena – Gli archeo-sub si preparano alle immersioni
Non solo archeologia subacquea al Gran Carro di Bolsena
Contemporaneamente si è svolta anche la prima fase “sul campo” della ricerca iperbarica condotta dal dipartimento di fisiologia e farmacologia “Vittorio Ersparmer” dell’università La Sapienza di Roma in convenzione con la Soprintendenza nell’ambito del progetto “Inail Bric-2019”, dal titolo ”Aspetti innovativi nella valutazione del rischio iperbarico in contesti lavorativi: valutazione multifattoriale dello stress ossidativo come stima dello stress decompressivo in atmosfere iperbariche” (di cui è capofila il professor Luigi Fattorini).
Lago di Bolsena – Gli archeo-sub si preparano alle immersioni
Gli archeologi subacquei della Soprintendenza e gli esperti subacquei di Cras si sono sottoposti a valutazioni su fattori di stress fisico e al monitoraggio di parametri fisiologici durante le due ore di lavoro in acqua.
Oltre al gruppo di ricercatori era presente anche il giornalista Miro Iafisco conduttore e ideatore della trasmissione “Incontri nel Blu” con la sua troupe che ha effettuato interviste e riprese, sia nelle fasi di preparazione sia durante l’immersione, con l’intento di documentare sia il progetto di ricerca che una tipica giornata lavorativa nel sito archeologico viterbese.
Questi filmati saranno poi montati per far luogo ad una puntata di circa 30 minuti che sarà disponibile sui canali di broadcasting della Sapienza e su alcune emittenti televisive. Con l’occasione sono stati mostrati alcuni dei reperti della prima età del Ferro rinvenuti nell’area della nota palafitta.
Lago di Bolsena – Gli archeo-sub si preparano alle immersioni
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