Sergio Mattarella all’80esimo anniversario del Manifesto di Ventotene
Ventotene – “L’Unione europea dopo il Covid è molto cambiata. Abbiamo incrociato una crisi drammatica, che stiamo tuttora attraversando, anche se stiamo riuscendo a superarla, a sconfiggerla, speriamo presto. Una crisi drammatica che ha condotto ad alcune decisioni, a fare alcune scelte, dando ancora una volta ragione all’affermazione di Jean Monnet che diceva che l’Europa si farà nelle crisi mediante le soluzioni che alle varie crisi saranno date”. Così il presidente della repubblica Sergio Mattarella presente al 40° seminario per la formazione federalista europea in occasione dell’80° anniversario del Manifesto di Ventotene.
“Che cosa è avvenuto con il Covid? – ha sottolineato il capo dello stato -. Che l’Unione ha avuto una capacità di visione e di intervento di straordinaria efficacia e anche velocità. Gli strumenti predisposti dalla Commissione europea, cui va dato atto di questa tempestività, lucidità e coraggio – gli va dato atto con riconoscenza – hanno prodotto una serie di conseguenze che ha consentito agli europei di fronteggiare le conseguenze non soltanto sanitarie, ma anche economiche e sociali della pandemia. Gli strumenti adottati sono di grande rilievo. Tra questi il Next Generation rappresenta una svolta di concezione. Non sono strumenti “una tantum”, reversibili, che saranno dimenticati e posti nell’archivio. Sono ormai entrati nell’acquis comunitario. Questa svolta, con questo coraggio e decisioni, questa maggiore capacità di azione comune, questa integrazione maggiore e concreta è un grande risultato dovuto al modo in cui si è affrontata questa crisi. E questi strumenti resteranno, ne sono convinto”.
Sergio Mattarella all’80esimo anniversario del Manifesto di Ventotene
Poi una riflessione su quanto sta accadendo in Afghanistan, con il ritorno al potere dei talebani e migliaia di civili in fuga.
“Credo che vi siano due elementi che caratterizzano l’Unione europea in maniera più evidente e particolare: lo stato di diritto e la promozione della coesione sociale, per quel modello sociale europeo che così è stato definito. Questi due valori mi fanno rispondere alla sua domanda con un’altra domanda – ha proseguito Mattarella -. Questi valori, la libertà, i diritti, la pace, il rispetto e la comprensione reciproca tra i popoli, tra le culture, la collaborazione internazionale, la coesione sociale, sono valori confinabili in un solo territorio o non sono piuttosto valori che appartengono all’intera umanità? Ecco, nella risposta a questa domanda c’è il ruolo dell’Europa nel mondo contemporaneo. Abbiamo visto in questi giorni con le vicende dell’Afghanistan quanto la percezione di mancanza di libertà o di perdita della libertà in un luogo lontano, diverso, del mondo, non soltanto colpisce le nostre coscienze, ma incide concretamente, non teoricamente, in astratto, nella vita della comunità internazionale che è sempre più integrata al proprio interno. E quindi quel complesso di valori su cui è nata e su cui si è sviluppata l’Unione europea sono il suo contributo alla vita internazionale. Quello che, senza alcuna presunzione di superiorità, al contrario, con la percezione della responsabilità che si ha, va messa al servizio della collaborazione mondiale”.
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