Viterbo – “Non è una crisi irreversibile”. Giulio Marini, capogruppo Forza Italia in comune è ottimista. Dall’azzeramento della giunta il centrodestra riuscirà a tornare indietro. Come, però e se a spese di qualcuno, è ancora presto per dirlo.
Il Ferragosto della maggioranza in comune è salvo. Il tavolo per cominciare a discutere il sindaco Arena lo convocherà dalla prossima settimana. “Non è una crisi irreversibile – osserva Marini altrimenti avrebbe assunto una diversa conformazione. Ci sono aspetti da chiarire, in un momento storico particolare in cui alcuni partiti partecipano a coalizioni diverse, dal governo alla regione, passando per la provincia e poi il comune”.
Giovanni Arena e Giulio Marini dopo la vittoria alle comunali
Politica, ma Viterbo anche amministrazione. “Il sindaco lo ha detto – prosegue Marini – in città la situazione non stava andando bene e questo a prescindere dall’atto progettuale che ha portato importantissimi finanziamenti, come i 37 milioni per la qualità dell’abitare.
Tuttavia, la situazione ordinaria non sembra soddisfacente. Del resto lo diciamo da tempo e nulla si è modificato”.
Troppo facile buttarla sul terzo assessore a Fratelli d’Italia, secondo Marini, in questa crisi c’è di più. “La trovo una posizione semplicistica. La valutazione è in capo ai partiti. Aldilà delle dichiarazioni, conoscono tutti i problemi organizzativi. Basta una modifica numerica in giunta o serve altro?
La realtà è nota e ciascun esponente può fare la propria valutazione. Che potrà o meno comportare sacrifici, ma bisognerà decidere, affrontare la situazione in modo definitivo”.
Il gran caldo di questi giorni porterà consiglio. “Le riflessioni estive ci stanno, poi arriva il tempo di lavorare in modo pressante”. Marini si aspetta tempi brevi. “Quest’anno la macchina di santa Rosa non passa, quindi direi che dovremo fare prima di santa Rosa”. E possibilmente bene.
“Pensare di avere nove mesi di commissario, se dovesse cadere l’amministrazione, non mi pare possibile – osserva Marini – non avendo poteri straordinari, si mette a rischio la progettualità realizzata. Sarebbe una bella responsabilità”.
Non pensa nemmeno che sia in discussione la ricandidatura di Arena a sindaco, in questa fase. Nei giorni di crisi, più di uno ritiene che si stia tramando per far cadere il primo cittadino prima del tempo, per non ricandidarlo alle prossime comunali.
“Non è oggetto di discussione, sui nomi sono ragionamenti che si fanno all’ultimo momento, analizzando le varie possibilità tra partiti e liste civiche. Qui mancano due anni, chi lo sa lo scenario che ci troveremo di fronte allora?
Usare, poi, Giovanni Arena come capro espiatorio lo trovo scorretto. Oltretutto non è vero, perché se l’intenzione fosse stata questa, lo avrebbero fatto cadere, sfiduciandolo, entro il 23 luglio e a ottobre si sarebbe tornati a elezioni”.
Qualora, invece, ricucire con Fratelli d’Italia non fosse possibile, dietro l’angolo potrebbe spuntare una coalizione alla Draghi. Ispirata a quella che oggi governa il paese.
“Non credo sia possibile, non ci sono le condizioni. Anche tra partiti di maggioranza io finora ho visto scaramucce in consiglio, non c’è stata gazzarra.
È mancato in qualche occasione il numero legale, anche da parte del mio partito. Non gesti estremi l’uno verso l’altro, non atti di rottura. Io oggi la possibilità di una coalizione diversa non la vedo. Poi le crisi maturano…”.
Giuseppe Ferlicca
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