Viterbo – Biodigestore, via libera dalla conferenza dei servizi. Era l’ultima in ordine di tempo a essere convocata per l’impianto nella zona industriale non distante dall’Acquarossa e ieri è arrivato l’ok.
Con un fuoriprogramma. In tempi di Covid, la riunione si è tenuta a distanza, su piattaforma online e pare che tra i presenti si sia inserito anche qualcuno che non avrebbe potuto partecipare. Ma si sa, l’attenzione sulla vicenda è altro.
Nota di colore a parte, dall’incontro è arrivato l’ok. Si trattava dell’ultima conferenza per il biodigestore, che una volta realizzato lavorerà 36mila tonnellate l’anno di organico e che a detta della società che ha presentato domanda rappresenterà un valore aggiunto e non un problema per il territorio.
Argomento che non ha convinto il comitato nato per contrastare il progetto e che continua a opporsi, con varie ragioni, a partire da quella ambientale.
La conferenza dei servizi di ieri era attesa anche per il ruolo dell’amministrazione comunale, che però, lo stesso dirigente all’Urbanistica Stefano Peruzzi ha ridimensionato, spiegando bene quali siano le competenze di palazzo dei Priori in materia.
“La sola che abbiamo è verificare la compatibilità dell’area con quanto richiesto – precisa Peruzzo – altre valutazioni competono a enti sovraordinati, come l’impatto cumulativo, che lo fa la regione”.
C’era il rilievo legato alla viabilità, col passaggio dei mezzi. “Di solito si richiede un parere in previsione di pianificazioni – osserva Peruzzo – allo stato attuale l’area industriale in zona ha uno sviluppo limitato rispetto alle possibilità. Verificare se ci sia o meno un rischio alla circolazione, vuol dire non avere pianificato bene all’epoca”.
Il biodigestore a quanto pare ha risvegliato interesse per l’intera area. “C’è una richiesta – ha spiegato in consiglio comunale Peruzzo – per le attività esistenti e capire se siano compatibili con la destinazione d’uso dell’area stessa”.
Giuseppe Ferlicca
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