Viterbo – Crisi nella maggioranza in comune: niente è risolto, tutto è risolto.
Ieri, nel consiglio comunale bis dedicato ai debiti fuori bilancio, il ridicolo ha raggiunto vette finora mai sfiorate.
Per le bizze nel centrodestra, la scorsa settimana la seduta era saltata. Tutto rimandato. Si è tornati, con la stessa identica delibera. Che stavolta però è stata approvata.
Viterbo – Consiglio comunale
Tutto risolto? Macché. Fondazione e Fratelli d’Italia, che la volta scorsa si erano dileguati o non avevano votato, facendo saltare il banco, ieri si sono nascosti o meglio, hanno nascosto le evidenti difficoltà in coalizione, dietro a un cavillo.
Un articolo del regolamento che consente d’essere presenti in aula, quindi mantenere il numero legale, pur non votando.
Con i sì della Lega e Forza Italia e l’astensione della minoranza, lo stratagemma ha funzionato, dando il libera al provvedimento. Ma restano sul campo i cocci si una coalizione con tutti i suoi problemi e le sue contraddizioni.
L’esito finale è stato di 12 sì e 8 astenuti. Ma considerando i consiglieri di centrodestra che c’erano ma non hanno espresso preferenze, se la minoranza avesse detto no, anziché astenersi sarebbe finita 12. Pari, come ha fatto notare Alvaro Ricci (Pd).
Ma la parità in consiglio non esiste e i debiti fuori bilancio sarebbero stati respinti. Con tutto quello che ne consegue: “Alcuni esponenti di maggioranza – incalza Alvaro Ricci – hanno scelto d’essere presenti non votando. Perché sapevano che l’opposizione si sarebbe astenuta. Altrimenti avrebbero votato eccome, col rischio di un intervento della corte dei conti in caso di bocciatura”. Ribadendo il merito dell’opposizione.
Seppure il capogruppo Andrea Micci, intervenendo ci ha tenuto a prendere le distanze dagli alleati. La Lega ha votato a favore, come la volta precedente. Presente e votante.
La pratica ha avuto un felice finale. Per i cittadini che attendono d’essere risarciti a vario titolo dall’amministrazione. Non certo per la politica in comune, che ne esce con le ossa rotte. Ammesso che ce ne siano ancora da rompere. Su una pratica, la cui condivisione fra le varie forze politiche sarebbe stata molto semplice. Spacchettando i vari provvedimenti, da uno a sei. Era stato anche proposto.
Un consiglio lampo. Approvati i debiti la seduta si è chiusa. Facendo due conti, il ritorno in consiglio è inutilmente costato migliaia di euro, quando tutto si poteva risolvere la volta precedente. Anche questo è stato fatto notare.
“Pure l’opposizione – commenta amaramente Giacomo Barelli (Forza civica) – è in qualche modo vittima di queste guerre intestine in maggioranza. Non fanno bene alla città.
Credo che dovreste aprire un ragionamento importante per la città, che non abbia bisogno di questo, perché oggi è stata questa pratica, domani un’altra. Un giorno potreste sbatterci il muso”.
Giuseppe Ferlicca
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