Viterbo – La nuova giunta Arena (uguale alla vecchia) è al completo. Ieri ha firmato anche uno dei due assessori mancanti.
In mattinata, Claudio Ubertini (Urbanistica) della Lega, ha accettato l’incarico e nel pomeriggio, Elpidio Micci (Ambiente) di Forza Italia, ha incontrato il sindaco Arena, pronunciando il sospirato sì. Ma la firma la appone oggi, perché gli uffici erano ormai chiusi.
Tutto è risolto, niente è risolto. La crisi più inutile che si ricordi a palazzo dei Priori si archivia (per ora) con un sostanziale nulla di fatto politico e amministrativo.
Alcuni partiti hanno guadagnato qualche strapuntino in termini di deleghe, altri ne hanno persi e qualcuno ha perso proprio la faccia. Politicamente parlando.
Fratelli d’Italia, sentendosi ai margini della coalizione, aveva sollevato l’esigenza di un riequilibrio nel centrodestra in comune, il giusto peso a un gruppo tornato ad avere sei consiglieri, con l’arrivo dalla Lega di Ombretta Perlorca.
Viterbo – Crisi in Comune – Arena presenta la “nuova” giunta
Quindi le richieste: terzo assessore, Urbanistica e vicesindaco. Mentre l’accorpamento dei Lavori pubblici, assessorato spezzettato a inizio legislatura, come ammesso da Laura Allegrini (FdI), sarebbe stato gradito, ma sostanzialmente inutile “alla causa”. Come uno di quei regali ricevuti che non vedi l’ora di riciclare.
Allegrini era stata chiara, avere l’altra metà dei Lavori pubblici: “Non ci interessa”. Infatti. Dal rimpasto, Fratelli d’Italia il terzo assessore non l’ha ottenuto, l’Urbanistica nemmeno. In compenso, Allegrini si prende la parte di Lavori pubblici negli ex comuni, finora di Elpidio Micci (FI).
Non interessando, chissà cosa se ne farà. Si prende anche il Patrimonio da un assessore già povero di deleghe, Paolo Barbieri (Fondazione). Ma cede il Centro storico ad Alessia Mancini (Fondazione).
Sempre in FdI, il collega Marco De Carolis ottiene il Personale. Dal tavolo di Arena sono cadute solo briciole. Certo, Fratelli d’Italia ha ottenuto il vicesindaco, ceduto dalla Lega. Ma il passaggio tra le due forze politiche del ruolo era parte di un accordo pre elettorale. Datato 2018.
Sarebbe bastato ricordarlo al sindaco, piuttosto che mettere in piedi un inutile caos. Adesso Arena ha una vice. Laura Allegrini.
Una donna ricopre un ruolo di rilievo. Quasi un miracolo, in un’amministrazione che per rispettare la differenza di genere in giunta è dovuta ricorrere ad assessori esterni.
Fratelli d’Italia lamentava anche la presenza in provincia di Forza Italia nel governo col Pd. Non pare che gli azzurri ne siano usciti.
La Lega, invece, supera la crisi senza modificare il proprio assetto in giunta. Stesse deleghe e un assessore, Claudio Ubertini (Urbanistica), che potrà vantare un record: essere rimasto vicesindaco per poco più di due mesi.
Pochi i cambiamenti in Fondazione. Il partito del capogruppo Gianmaria Santucci ha rischiato di perdere un assessorato, ma alla fine mantiene Paolo Barbieri e Alessia Mancini. Avrà aiutato la vicinanza politica con FdI? Chissà.
Al decano in giunta, Barbieri, Patrimonio sostituito con i Servizi demografici, mentre la collega Mancini prende il centro storico che potrà abbinare allo Sviluppo economico. E Forza Italia? Da quella parti il cielo è sempre più azzurro.
FI, dal perdere un assessorato, rimane com’era ante crisi, se non addirittura si vede accrescere il peso politico.
Antonella Sberna resta con Servizi sociali e tutto il resto, mentre Elpidio Micci cede mezzo assessorato, i Lavori pubblici negli ex comuni, inventato a inizio legislatura per accontentare i vari gruppi che già allora litigavano. Ma ottiene l’Ambiente.
Micci avrebbe preferito farsi a piedi tutti i giorni da qui a scadenza mandato, da Grotte Santo Stefano a Viterbo e ritorno, piuttosto che andare a capo di quel settore.
Ma è indiscutibile che si tratti di una delega pesante. Adesso si sta lavorando a un appalto che vale qualcosa come 12 milioni di euro l’anno. Tanto per limitarsi ai numeri. Oltretutto, passa anche la linea del sindaco Arena, che tirato per la giacchetta dai suoi per assegnare la delega finora rimasta di sua competenza, ha sempre insistito sul fatto che dovesse andare a Forza Italia. Così è andata.
Per l’ennesima volta, l’ennesimo scontro nel centrodestra si chiude nel nulla. Lo aveva detto l’ex sindaco Marini: per cambiare non cambiare. Il suo slogan dell’epoca si è rivelato profetico. Seppure non per lui.
In comune è cambiato poco o nulla. Sono cambiati, invece, i rapporti tra le forze di maggioranza. In peggio. Effetto di un mese di scontri a muso duro. Interrotti, almeno ufficialmente, da un momento all’altro.
Forse qualcuno avrà temuto che portando la crisi alle estreme conseguenze, ovvero la caduta di Arena, per non perdere i 71 milioni di euro in progetti da concretizzare a Viterbo e per i quali c’è ancora molto da lavorare, si sarebbe potuta trovare un’intesa con l’opposizione. Su tre o quattro punti e poi al voto.
La paura di un governo Draghi in salsa viterbese fa 90.
Giuseppe Ferlicca
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