Viterbo – “La pergamena originale del conclave verrà esposta in una sala apposita all’interno del museo che apriremo tra qualche settimana sotto i portici in piazza del comune”. A dare la notizia è l’assessore alla cultura e al turismo del comune di Viterbo Marco De Carolis. L’occasione, ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione delle celebrazioni per i 750 dal primo conclave, che si tenne nella città dei papi tra il 1268 e il 1271, e 700 anni dalla morte di Dante, nel settembre del 1321. Assieme a De Carolis, in conferenza nelle sale della parrocchia dei santi Ilario e Valentino nel quartiere di Villanova, anche don Emanuele Germani della diocesi, il sindaco Giovanni Arena e il presidente di Archeoares Gianpaolo Serone. Tutti e tre, con la fondazione Carivit, organizzatori degli eventi che prenderanno il via il 23 settembre prossimo.
Viterbo – L’assessore alla cultura Marco De Carolis
“Con l’apertura del museo dei portici in piazza del comune – spiega De Carolis – una parte sarà dedicata all’esposizione permanente della pergamena del conclave. Verrà predisposta una teca apposita. In questo modo sarà possibile vedere la pergamena originale già a partire dall’inaugurazione del museo, nel giro di qualche settimana. La pergamena, con il parere favorevole della soprintendenza, è stata messa a disposizione dalla biblioteca comunale diretta dal commissario straordinario Paolo Pelliccia”.
Viterbo – La pergamena del primo conclave
Una pergamena che rappresenta un passaggio importante per tutta quanta la cristianità. “Il conclave – ha detto don Germani – non è soltanto un luogo della storia, ma soprattutto uno spazio dello spirito. Il conclave, nella modalità della clausura dei cardinali, e quindi del suo svolgimento, è nato a Viterbo ed è stato, così come è, un evento fondamentale non solo per Viterbo ma per tutto l’occidente cristiano. Anzi, non penso di esagerare se dico che lo è stato per tutta la chiesa cattolica”.
Viterbo – Palazzo dei papi
“Il conclave di Viterbo – ha sottolineato il sacerdote dei santi Ilario e Valentino – è contemporaneo ai nostri giorni, perché da quel conclave, e con l’elezione di Gregorio X, si apre per la chiesa una fase riformistica proprio sulle modalità di elezione del pontefice. Anche a livello mediatico, la chiusura a chiave dei cardinali prima dell’inizio del conclave in cappella Sistina rappresenta per tutti e per il mondo uno dei momenti più attesi e seguiti”.
Viterbo – Palazzo dei papi – La sala del conclave
“Non solo – aggiunge don Germani – ma Viterbo, durante i conclavi, anche il più recente del 2013, vede arrivare in città i cardinali elettori che vengono a Roma da tutte le parti del mondo. Anche nel corso dell’ultimo conclave sono venuti a Viterbo tantissimi cardinali. Tra questi anche Bergoglio, accolto dalla stessa Archeoares che gli ha fatto visitare palazzo dei papi. I cardinali vengono a Viterbo per omaggiare le origini del conclave. Quasi un pellegrinaggio in un luogo storico e al tempo stesso un monito affinché non sia la politica ad eleggere il papa, come stava succedendo tra ila 1268 e il 1271, ma lo spirito santo”.
Don Emanuele Germani
Il 23 settembre, in occasione dell’inizio delle celebrazioni, sarà anche esposto il busto di papa Francesco, realizzato dall’artista viterbese Ivan Cusi. “Per voler evidenziare – ha commentato don Germani – la contemporaneità che palazzo dei papi e i 750 anni dal primo conclave rappresentano per noi, la diocesi e tutte le realtà coinvolte. Un lavoro faticoso, lungo e minuzioso che ha portato alla realizzazione di un’opera che rappresenta il papa nella sua umanità. Un’opera che verrà esposta all’interno della sala principale di palazzo dei papi per 15 giorni, valorizzando tutto il colle del duomo, meta ogni anno di migliaia di turisti. Successivamente l’opera verrà trasportata in Vaticano dall’artista e dal vescovo Lino Fumagalli”.
Daniele Camilli
– “Bergoglio venne in taxi a visitare palazzo dei Papi poco prima di diventare papa”
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