![]() |
Salvatore Fosci |
Bomarzo – Il “contadino sapiens”. Lo chiamo così Salvatore Fosci, perché di mestiere fa il contadino e “sapiens” perché ha l’acume dell’esploratore della propria terra, come i suoi antenati millenni addietro.
Non so se è Salvatore che ha scoperto (o riscoperto, come dice lui) Bomarzo o è Bomarzo che ha scoperto Salvatore. Secondo me entrambe le cose, e il risultato è la (ri)scoperta di questo meraviglioso territorio che lambisce i confini del Lazio con la vicina Umbria e che con le sue antiche rocce tiene lontano i rumori della poco distante capitale.
Dal 2008, Bomarzo è (ri)diventata famosa dopo che Salvatore ha (ri)scoperto la “Piramide etrusca” oppure, come la chiamano i suoi compaesani, il “Sasso del predicatore”. Di quest’ultima è stato detto e scritto di tutto, ma io voglio soffermarmi su di lui, una persona innamorata di questi luoghi incantati e misteriosi. A Bomarzo non c’è da vedere solo la Piramide, ma è il paese stesso a costituire per il visitatore un vero e proprio tuffo nel passato; qui sembra che la storia dell’uomo sia sospesa come un fermo immagine.
Bomarzo – La piramide etrusca
“Il mio compito è quello di tramandare alle future generazioni il mio sapere, come ha fatto con me mio padre,” ci dice Salvatore, “qui ogni vallata, ogni masso ha una sua storia, che è stata alimentata da racconti antichi e recenti e ogni contadino o pastore vive in sintonia con questi luoghi”.
Salvatore Fosci
La necropoli e i ruderi della chiesa di Santa Cecilia si aprono dopo aver attraversato una tipica “tagliata” etrusca. Il velluto del muschio li copre in parte, misteriosi, come il segreto non ancora svelato di questo bosco. Il sentiero si inerpica tra peperino e tufo, dov’è scavata la “Finestraccia”, un luogo dove hanno abitato in tanti, rifugio prima di molti briganti e poi per nascondersi dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale.
Bomarzo – La Finestraccia
Nel suo libro “I misteri della Piramide di Bomarzo”, scritto con Francesca Ceci e Luciano Proietti, Salvatore racconta “che ci sono varie spiegazioni che vanno dal posizionamento del monumento come riferimento astronomico, calendario, altare sacrificale, luogo per offrire libagioni agli dei, luogo energetico, oppure un monumento funerario per possibili sepolture.
Bomarzo – Ruderi santa Cecilia
Diciamo che oggi l’archeologia interpreta queste monumentali costruzioni secondo tutti questi possibili significati. Anche le tante persone che arrivano oggi da ogni parte d’Italia e dall’estero avanzano idee più o meno scientifiche o fantastiche”.
Bomarzo – Tagliata etrusca
Noi lasciamo Salvatore a raccontare la storia di questi luoghi a Stefania e Riccardo, due escursionisti incontrati per caso, che dicono: “la Piramide etrusca è un luogo che definire fuori dal tempo, magico, è riduttivo. Non c’è più la percezione del passare del tempo, gli occhi sono rapiti dai colori del bosco. Colori irriproducibili dall’uomo o dalla tecnologia perché naturali, vividi, mutevoli”. La storia della Piramide va avanti, ma il mistero di questi luoghi rimane.
Maurizio Di Giovancarlo/Tuscia Fotografia
Copyright Tusciaweb srl - 01100 Viterbo - P.I. 01994200564PRIVACY POLICY