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Viterbo - Santa Rosa - L'idea è dell'architetto Raffaele Ascenzi: "Un contenitore simile allo Shard of Glass di Londra e un'ascensore per portare i turisti a 30 metri" - FOTO E VIDEO INTERVISTA

“Sogno un museo della macchina con Gloria pronta a partire tutto l’anno”

di Daniele Camilli
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Viterbo – Dal trasporto all’opera. “Sogno una macchina di santa Rosa – dice l’ideatore e architetto di Gloria, Raffaele Ascenzi – esposta tutto l’anno. Una macchina contenuta all’interno di un’opera architettonica di valore indiscutibile”. A san Sisto, Viterbo, porta Romana. “Una macchina pronta a partire tutto l’anno – prosegue – con un museo attorno, progettato magari da un architetto come Renzo Piano, tra i più importanti al mondo, autore ad esempio della Shard of Glass a Londra. E’ un mio sogno e quello di tante altre persone che la pensano come me”. Questa è la proposta di Raffaele Ascenzi, che con Gloria ha segnato la storia degli ultimi trasporti. In un momento chiave per gli stessi, con il riconoscimento della macchina tra le macchine a spalla patrimonio Unesco dell’umanità. Un risultato che, va da sé, è indiscutibilmente importante. Per il trasporto e la città. 


Viterbo - 3 settembre - Gloria in piazza del comune

Viterbo – 3 settembre – Gloria in piazza del comune


Adesso il passo in avanti. Dal trasporto, fermo restando il quale, all’opera esposta tutto l’anno. Pronta poi a partire il 3 settembre di ciascuno di essi. Una struttura architettonica che la contenga in esposizione, ma che al tempo stesso dia la possibilità di conservarla in sicurezza e farla uscire per le vie della città il giorno consacrato al trasporto della santa. 

“Un contenitore – prosegue Ascenzi – che potrebbe diventare un museo naturale della macchina. All’interno del museo la nostra storia e un ascensore che porta a trenta metri. In dieci anni di turisti e biglietti d’ingresso venduti, tutta l’operazione verrebbe ripagata. Una macchina esposta a san Sisto e in carica, cioè pronta a partire in qualsiasi momento”.

Una sfida non da poco e a dir poco notevole. Un’idea che va a ridisegnare il volto stesso della città in uno dei punti simbolicamente più importanti delle mura e di tutto il centro storico. Innanzitutto una terza “torre” che si andrebbe ad affiancare a quella longobarda e all’altra successiva, coll’orologio, che si affacciano da secoli su piazza san Sisto. Tempo della chiesa, quella longobarda, tempo del mercante, quella con l’orologio. La terza richiamerebbe anch’essa un’altra epoca. In un passaggio d’epoca come questo. 



Una terza torre, simile alla Shard of Glass di Londra, tanto per farsi un’idea. In un punto simbolo del centro storico di Viterbo. Porta Romana, con la statua di santa Rosa, le due torri già dette, la chiesa di san Sisto, restaurata da Cesare Brandi, le cannonate di Napoleone, l’ingresso da Roma alla città e la linea di confine dove, in qualche modo, si sono infranti tutti i tentativi di invaderla e conquistarla. Un museo, quello proposto da Ascenzi, anticipato in qualche modo dalle “impalcature” gestite dai Fiorillo, Vincenzo e i suoi figli. Il loro è stato un lavoro silenzioso ma importante. Di fatto preparatorio. Il merito. Aver fatto uscire dall’anonimato la struttura attorno alla macchina, rendendola anzi riconoscibile in termini di impresa e del suo legame con la città e il tessuto sociale che ruota attorno al trasporto. Uscendo dall’anonimato, ha dato un’identità alla struttura che senza accorgersene ha definito uno spazio dove il montaggio è diventato evento, dove “sotto la macchina” ci sono eventi, e dove ogni 3 settembre c’è sempre un evento inaugurale. Uno spazio mobile, come la torre dei Fiorillo, che scompare e riappare ogni anno ma che tutti i viterbesi pensano come ad uno spazio a se stante. Come se fosse una piazza. Una torre che ogni anno modifica il campo visivo di chi guarda verso quella parte di mura. E che di fatto, senza nemmeno accorgercene, ha anticipato, e oggi va a supporto, dell’idea di Ascenzi, che è anche un’idea di città.


Viterbo - Raffaele Ascenzi

Viterbo – Raffaele Ascenzi


“Sono molto emozionato e carico”, ha detto Ascenzi qualche giorno fa sotto Gloria in piazza del comune, dove la macchina è stata montata quest’anno causa Covid. Il secondo di fila. “Ho fatto di tutto – commenta poi per poterla vedere sulle spalle dei facchini. Questo non è stato possibile perché stiamo vivendo questo terribile periodo di pandemia. Sarebbe stato bello studiare anche una formula diversa, ad esempio a porte chiuse per poterla vedere nella sua veste spirituale, catartica”. Purificatoria, cioè, di quanto in corso. Il virus che ha smantellato tutto e paralizzato il mondo.

Gloria però c’ha un tratto in più. La sperimentazione di un colore barocco che richiama quelli delle macchine ottocentesche che attraversavano Viterbo con la santa. Modifiche pensate da Ascenzi per il trasporto del 2020, con l’idea di estenderle a tutta la macchina.


Viterbo - Gloria - Le statue di santa Rosa e degli angeli

Viterbo – Gloria – Le statue di santa Rosa e degli angeli


“Avevo studiato questa nuova forma per il trasporto 2020 – dice Ascenzi – dandogli un significato diverso. Una nuova emozione per i facchini e per la città. Per tornare alle macchine dell’ottocento, a tutti gli effetti”. Una santa e angeli con gli occhi dipinti. “Per dare l’impressione, al passaggio, di essere osservati”. Un tratto che punta a dare ulteriore movimento al trasporto, con un richiamo, in tal caso, ai movimenti delle “macchinazioni teatrali” cinque-seicentesche a Roma, durante gli eventi organizzati dagli “impresari” papali. Tra questi anche Gian Lorenzo Bernini che dedica a questa figura anche un libro. Appunto, “L’impresario”.


Viterbo - L'impalcatura della macchina di Santa Rosa

Viterbo – L’impalcatura della macchina di Santa Rosa


“Un lavoro – conclude Raffaele Ascenzi – fatto con Michele Terari, maestro di pittura. Lui si è interessato ai volti, io agli abiti. Adesso la macchina ha il rigore del bianco. Con questa formula si tende più a un effetto rinascimentale, barocco. Con toni meno accesi ma colori più caldi”.

Daniele Camilli 


Multimedia: Fotocronaca: GloriaRosa e l’angelo 3 settembre, Gloria in piazza del comuneL’accensione della macchina – Video: Un museo per la macchina di santa Rosa – “Santa Rosa illumina la città”


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7 settembre, 2021

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