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Elezioni amministrative - Il parlamentare e sindaco di Sutri Sgarbi che doveva sostenere Fusco, ieri sera ha invece tirato la volata al suo avversario Grassotti - FOTO
Vitorchiano – “E’ un posto bellissimo. Vitorchiano è meraviglioso. E’ un borgo molto bello. Non c’è nemmeno un pezzo di carta. Sembra di essere in Svizzera. Questo paese è tenuto benissimo. Se lo sapevo, a sindaco mi candidavo io”. Il parlamentare, critico d’arte, personaggio televisivo e sindaco di Sutri Vittorio Sgarbi va a Vitorchiano a sostenere la candidatura a sindaco del senatore della Lega Umberto Fusco, ma va a finire che poi tira la volata al suo avversario: il sindaco uscente Ruggero Grassotti, accompagnato dal delegato al turismo Alessandro Vagnoni.
Vitorchiano – Umberto Fusco, Vittorio Sgarbi e Ruggero Grassotti
Fusco contro Grassotti. Il senatore della Lega di Viterbo contro il sindaco della città che, come la metà dei comuni della Tuscia, andrà al voto il 3 e 4 ottobre. Centrodestra contro la lista civica di Grassotti che, ieri sera, in occasione della visita di Massimo Garavaglia e Vittorio Sgarbi a sostegno della candidatura di Fusco, prima s’è visto il comizio della lista Fusco da lontano, poi ha aspettato il ministro al turismo davanti alla porta del borgo assieme a Vagnoni. Prendendo in pugno la situazione e guidando la visita di Garavaglia e dopo di Sgarbi, arrivato all’appuntamento con più di un’ora di ritardo.
Ad aspettare il sindaco di Sutri, oltre a Garavaglia, anche quasi tutto il centrodestra viterbese. Dal sindaco Giovanni Arena agli assessori Claudio Ubertini, Ludovica Salcini e Alessia Mancini. In più consiglieri, Gianmaria Santucci, Paola Bugiotti, il presidente del consiglio Stefano Evangelista, Andrea Micci, candidati in altri comuni e l’ex di Capodimonte Antonio De Rossi. In più qualche curioso e alcuni cittadini che si sono smossi solo al passaggio di Sgarbi. Mancavano solo consiglieri e sindaci di Fratelli d’Italia. A parte Vincenzo Fini, che però è responsabile organizzativo del partito. Questo, nonostante la presenza di due parlamentari, Fusco e Sgarbi, e un ministro, Garavaglia.
Vitorchiano – Vittorio Sgarbi
Sgarbi arriva e scherza con tutti. Garavaglia è da poco uscito dal borgo di Vitorchiano dove il sindaco e Fusco lo hanno accompagnato a fare un giro. In visita alla locanda, e al chiostro, così come ai palazzi che si affacciano lungo vicoli e strade. Appena arriva il sindaco di Sutri, si rifà il giro. Tutto da capo, anche se più vivace del precedente. Sgarbi visita prima lo studio dell’artista Alessandro Scannella che gli regala un ritratto su cui Sgarbi stesso interviene con qualche pennellata, mentre tutti attorno lo osannano. Lungo il cammino, che lo porta al belvedere, alle chiese, i palazzi e le vie del centro storico, a Sgarbi gli si fa addosso pure Gemini Ciancolini, l’ex sindaco di Vitorchiano, che gli ricorda quando il critico venne per la prima volta a Vitorchiano, insistendo sul posto in cui era andato a dormire.
Sgarbi fa in tempo anche a ribadire il suo pensiero sul rave a Valentano, offrendo provocatoriamente la sua città come prossima tappa per un raduno musica, ricchi premi e cotillon, con vini e droghe di qualità offerti e scelti da Sgarbi e messi a disposizione nel salotto di Sutri. “Rave – ha detto il parlamentare – è un incontro clandestino con droga, alcol. Quindi di per sé non è autorizzabile. Io ho proposto che il prossimo rave sia autorizzato. Ci penso io. Prendo i drogati nella fase finale e gli do più droga, così hanno risolto il problema. Senza green pass. Poi vini meravigliosi, musica classica. E gli faccio anche il menu. La cosa più brutta dei rave è la musica. Bisogna cambiargli la musica, cambiargli i vini, cambiargli le droghe. Ci vuole il vino di Montepulciano e quello di Montefiascone. Nuovi rave, da fare magari con il ministro Garavaglia”.
Vitorchiano – Alessandro Vagnoni, Alessandro Scannella e Ruggero Grassotti
A un certo punto però Sgarbi si ferma. Ormai è sindaco di Sutri da qualche anno e ha avuto modo di rapportarsi un po’ con tutti i politici della Tuscia, che riconosce pure. Tant’è che a un certo punto si gira e in qualche modo se li vede tutti. soprattutto tutti quelli di Viterbo. Arena, assessori e consiglieri. Ed è lì che partono le battute.
“Ma io non lo sapevo che il sindaco di Vitorchiano è anche candidato contro di te”, ha iniziato Sgarbi rivolgendosi a Fusco. Poi ha preso sotto braccio Grassotti. “Ma vuole vincere o perdere?”, gli ha chiesto. “Vincere”, ha risposto subito il sindaco di Vitorchiano. Quindi Sgarbi passa a Fusco. “Mi hanno raccontato male la storia – gli dice -, pensavo fossi candidato a Viterbo”. Dopodiché, stupito, a entrambi: “Ma siete veramente l’uno contro l’altro?”. “E’ il nuovo tipo di politica”, risponde Fusco. “Dunque – ribatte Sgarbi guardando di nuovo Grassotti – se vinci prendi lui come prosindaco e viceversa Fusco?”. “Diciamo – chiude sornione Grassotti, e la battuta questa volta la fa lui – che da lei potremmo imparare qualcosa”. E il riferimento a Lillo di Mauro, candidatosi contro Sgarbi a Sutri, passando poi dall’opposizione alla maggioranza fino alla carica di vice sindaco, è tutt’altro che casuale.
Con Sgarbi che lo ripaga pure. Prima, con una battuta. Infatti, ironico, dice a proposito dell’opposizione della città che amministra: “Devi fargli credere che c’è l’opposizione. Come a Sutri. Ho dovuto far finta, perché rompevano i coglioni. E’ il modo migliore. L’opposizione è inutile”.
Infine, decisamente più serio e spontaneo, senza che nessuno glielo chiedesse: “E’ un posto bellissimo. Vitorchiano è meraviglioso. E’ un borgo molto bello. Non c’è nemmeno un pezzo di carta. Sembra di essere in Svizzera. Questo paese è tenuto benissimo. Se lo sapevo, a sindaco mi candidavo io”. “Usiamo questa amministrazione e annettiamola”.