Viterbo – Sei comuni, quattro weekend e un unico, grande obiettivo. Far tornare a fiorire la provincia di Viterbo. Nasce così “Tuscia in Fiore” che vedrà la sua prima edizione nella primavera del 2022 e che coinvolgerà i comuni di Bassano Romano, Villa San Giovanni in Tuscia, Vetralla, Bomarzo, Onano e Valentano. Ogni finesettimana di aprile, almeno uno di questi borghi si vestirà a festa con centinaia di fiori e piante colorate. A fare da cornice centri storici rimasti immutati nei secoli, natura incontaminata e prodotti tipici della zona. Come vino e olio rigorosamente extravergine di oliva.
Tuscia in Fiore 2022
Si inizierà con Bassano Romano il 2 e il 3 aprile. Poi sarà la volta di Villa San Giovanni in Tuscia e Vetralla il 9 e il 10. Bomarzo il weekend successivo del 16 e 17 aprile e infine, a chiudere la manifestazione, Onano e Valentano il 23 e 24 aprile.
A presentare l’iniziativa questa mattina a palazzo dei Priori di Viterbo l’organizzatore e ideatore Giulio Della Rocca, assieme ai rappresentanti delle amministrazioni coinvolte, l’assessore Paolo Barbieri, i sindaci Emanuele Maggi, Fabio Latini, Marco Perniconi, Giovanni Giuliani, Stefano Bigiotti, la futura assessora al turismo e allo sport del comune di Vetralla Daniela Venanzi e la dirigente dell’Istituto Orioli, Simonetta Pachella.
Tuscia in Fiore 2022
“Tuscia in Fiore vuole far riscoprire la bellezza della nostra terra – ha sottolineato l’ideatore Della Rocca -, e farlo con ciò che più risalta il peperino: il colore dei petali, le fantasie dei fiori. 36 anni fa a Viterbo prese vita una manifestazione destinata a fare storia. Appena venti vasi posizionati a piazza del Comune, che di lì a breve sarebbero divenuti centinaia, creando San Pellegrino in Fiore. Ci auguriamo che Tuscia in Fiore possa avere lo stesso successo, richiamando in provincia quanti più turisti possibile. E fare in modo che rimangano più notti, che il loro non sia una visita mordi e fuggi. E che tornino, perché innamorati della nostra bellezza”.
Giulio della Rocca
A Tuscia in Fiore non ci sarà soltanto spazio per le piante e per gli angoli floreali. Quello che gli organizzatori hanno in mente di creare è un vero e proprio festival di sinergia tra uomo e natura. Per questo durante ogni weekend sarà possibile partecipare a passeggiate in mezzo ai boschi per piantare piccoli alberi, cacce al tesoro digitali, raduni di bike e mountain bike e, per i più social, partecipare con lo scatto più bello al concorso Instagram #Tusciainfiore2022. Ma non solo. Ci sarà spazio anche per l’arte. E a occuparsene saranno i ragazzi dell’istituto Orioli.
“È un onore per me e per la mia scuola far parte di questo progetto – ha spiegato la dirigente Pachella -, i ragazzi di agraria si occuperanno delle piante e della gestione del verde, mentre gli studenti del liceo artistico creeranno dei veri e propri angoli d’arte, riservati agli artisti e a tutti coloro che vorranno esprimersi”.
Fabio Latini
Sei i comuni coinvolti per questa prima edizione e uno spot girato interamente in lingua inglese per la promozione dell’evento. Non di certo un caso. “Vogliamo arrivare a un pubblico straniero, facendo conoscere le nostre bellezze anche fuori i confini nazionali – ha spiegato Della Roccca -. Ma c’è di più. Vogliamo parlare alla ‘pancia’ delle persone, perché è della spontaneità, della genuinità tutte italiane che i turisti si innamorano. Per questo ho chiesto ai comuni che partecipano a Tuscia in Fiore di lasciare aperte le cantine, le stalle, le locande per le vie dei loro borghi. Cosicché la gente possa guardarci dentro. Guardare la Tuscia da dentro”.
A prendere la parola per tutti il sindaco di Villa San Giovanni, Fabio Latini. “È stato un onore per noi essere coinvolti in questa iniziativa. Un onore e una sfida. Una sfida di promozione. Che di fatto è il compito delle istituzioni che noi rappresentiamo: farci conoscere e farci riconoscere”.
Barbara Bianchi
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