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Roma - Il premier italiano: "Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa"

Terminato il G20, Draghi: “È stato un successo, ma siamo solo all’inizio”

di Edoardo Venditti
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Roma – Sono ufficialmente terminati i lavori del G20 di Roma e la presidenza italiana di turno. Molti i temi affrontati negli ultimi due giorni dai leader dei venti paesi più industrializzati del mondo. Dalla lotta ai cambiamenti climatici a quella alle disuguaglianze di genere e reddito, dalla crisi sanitaria a quella afghana. “Non è stato facile raggiungere questo accordo, ma è un successo – ha commentato il premier Mario Draghi alla conferenza stampa conclusiva del G20 -. Abbiamo gettato le basi per una ripresa più equa”.


I lavori del G20 di Roma

I lavori del G20 di Roma


Nella dichiarazione finale del G20 di Roma, si legge che i paesi che ne hanno preso parte si impegnano a mettere in campo risorse e sforzi in modo da vaccinare almeno il 40 per cento della popolazione in tutti i paesi entro la fine del 2021 e il 70 per cento entro la metà del 2022. “Adotteremo misure per contribuire ad aumentare l’offerta di vaccini, prodotti medici essenziali e input nei paesi in via di sviluppo e rimuovere relativi vincoli di approvvigionamento e finanziamento – si legge nel documento -. Chiediamo ai nostri ministri della salute di monitorare i progressi verso questo fine e di esplorare modi per accelerare la vaccinazione globale, se necessario”.

Sempre sul versante della lotta alle pandemie, i paesi del G20 hanno deciso di istituire una task force congiunta finanza-salute con l’obiettivo di prevenire e rispondere adeguatamente ad eventuali future crisi sanitarie. “Istituiamo una task force congiunta finanza-salute del G20 finalizzata a rafforzare il dialogo e la cooperazione globale sulle questioni relative alla prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie, promuovendo la scambio di esperienze e pratiche, sviluppando accordi di coordinamento tra  i ministri della finanza e della salute, promuovendo azioni collettive, valutando e affrontando le emergenze sanitarie con impatto transfrontaliero e incoraggiando un’efficace gestione delle risorse per la prevenzione, preparazione e risposta alle pandemie”.

Nella dichiarazione finale, i 20 paesi più industrializzati del mondo di sono inoltre impegnati a fornire ai paesi più poveri cento miliardi di dollari per il clima.



Pe quanto riguarda la lotta al cambiamento climatico, i partecipanti al G20 hanno trovato l’accordo per limitare a 1,5 gradi l’aumento della temperatura globale. C’è poi l’intesa anche sulla neutralità delle emissioni di anidride carbonica, obiettivo questo che però potrebbe essere raggiunto entro o attorno al 2050. “Per la prima volta i paesi del G20 si sono impegnati a mantenere l’obiettivo di contenere a 1,5 gradi l’aumento della temperatura con una serie di azioni immediate e impegni a breve termine – ha affermato Draghi in conferenza stampa -. Per quanto riguarda la neutralità delle emissioni anidride carbonica, prima non c’era nessun impegno collettivo. Ora si parla di raggiungerlo entro o attorno il 2050. Questo è un progresso verso un obiettivo che prima non era previsto”.

“Negli ultimi anni la capacità dei paesi del G20 di lavorare insieme è diminuita – ha commentato il premier italiano -. Siamo stati meno capaci di lavorare insieme, ma è cambiato qualcosa in questo vertice. Il G20 sembra aver ritrovato la capacità di affrontare le sfide esistenziali. Prima di tutto il Covid, il clima, la salute, le disuguaglianze di genere e di reddito e ricchezza”.

Siamo orgogliosi di questi risultati, ma siamo solo all’inizio – ha continuato Mario Draghi -. Siamo riusciti a mantener vivi i nostri sogni, impegnarci in ulteriori provvedimenti, stanziamenti di denaro, ulteriori promesse di riduzione e questo è un successo. Ma il giudizio finale viene formulato sulla base di quello che noi facciamo e non di quello che diciamo. C’è un impegno collettivo ad essere più concreti e seri nelle decisioni che prenderemo nel futuro”.

Edoardo Venditti


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31 ottobre, 2021

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