Tarquinia - A 58 anni dalla razzia, appello dell'archeologo Maras a Chi l'ha visto?

Tombaroli alla necropoli di Monterozzi, la soprintendenza: “Aiutateci a ritrovare gli affreschi rubati”

Pitture etrusche rubate, appello a Chi l’ha visto?

Tarquinia – (sil.co.) – Furto alla necropoli, appello a “Chi l’ha visto?” per ritrovare le pitture rubate nel 1963.

A 58 anni di distanza dalla razzia, raccontata dal Corriere della sera del 28 agosto 1963, la popolare trasmissione di Rai Tre lancia anche sul suo sito l”appello del funzionario della soprintendenza Apab per la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, Daniele F. Maras.

Daniele Maras, archeologo della soprintendenza a Chi l’ha visto?

“Aiutateci a ritrovare le pitture rubate dall’antica tomba dei Vasi Dipinti, nella necropoli di Monterozzi di Tarquinia. Qualcuno sa dove si trovino oggi?”. Un solo frammento è stato intercettato prima di finire in Svizzera. I “tombaroli” sono entrari in azione con una motosega.

La tomba, una delle tre prese di mira dai ladri, è stata di recente restaurata con il contributo della Nikolausberg Fondation di Copenaghen.

“Adesso quello che manca è sapere quello che è successo a quei frammenti che sono stati portati via – dice Maras- se qualcuno ha informazioni utili per rintracciarli o conosce la loro attuale collocazione, è pregato di informare la soprintendenza o le forze dell’ordine o anche in forma anonima la trasmissione”.

Al centro delle “ricerche” tre preziosi affreschi etruschi del VI e V secolo avanti Cristo trafugati dalle pareti di tre tombe della necropoli di Monterozzi la notte tra il 24 e il 25 agosto 1963. Due delle tre tombe sono state scoperte attorno alla metà dell’Ottocento, tra cui la celebre tomba dei cosiddetti Vasi dipinti, scoperta nel 1867, mentre l’altra in epoca più recente dalla soprintendenza con la fondazione Lerici del politecnico di Milano.

Pitture etrusche rubate, appello a Chi l’ha visto?

Le tombe prese di mira dagli ignoti ladri sono quella della Pulcella, in località Calvario, dei Vasi dipinti e della Porta di bronzo.

“La tomba dei Vasi dipinti – spiega Maras – e uno dei capolavori dell’arte etrusca per la qualità calligrafica dei suoi dipinti, per quasi cento anni è rimasta in condizioni di conservazione decenti, ma nel 1963 un intervento brutale e insensato da parte di escavatori clandestini, che hanno cercato di portare via parte dei dipinti, ha danneggiato in maniera irreparabile la tomba”.

“I trafugatori – prosegue – sono intervenuti con una motosega sbriciolando la parete esportando una parte delle pitture di migliore qualità”.

“Soltanto un frammento è stato rintracciato, sempre nel 1963, mentre cercavano di esportarlo sul mercato antiquario svizzero”.

“Grazie ad alcuni acquerelli della prima metà del Novecento ed ad alcune foto in bianco e nero, abbiamo un’idea ben chiara di cosa sia andato perduto e quindi è possibile sapere e ricostruire quale era la perfezione dei dipinti originali”, conclude Maras.