Viterbo – “La casa rifugio verrà aperta a breve, entro l’inizio del prossimo anno. Si chiamerà la Fenice e verrà gestita dal centro antiviolenza Penelope. Sarà la prima casa rifugio della Tuscia”. La conferma arriva dall’assessora alle politiche sociali del comune di Viterbo Antonella Sberna. Casa rifugio e centro antiviolenza Penelope finanziati tramite un bando regionale.
Viterbo – L’inaugurazione del centro antiviolenza Penelope
Oggi pomeriggio, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la serata organizzata dal comune. Assieme a Sberna e al sindaco Giovanni Arena, giunta, consiglieri, mondo delle associazioni e forze dell’ordine. Il tutto al teatro Unione di piazza Verdi. Alle cinque e mezza l’incontro, successivamente uno spettacolo teatrale.
Per quanto riguarda invece la casa rifugio, “stiamo ultimando tutte le procedure come previsto dal progetto – ha proseguito Sberna – che chiedeva una fase di formazione con la successiva apertura della casa rifugio. Siamo nel pieno rispetto dei tempi. In questi giorni si stanno anche perfezionando gli atti che sono riservati considerando la riservatezza delle persone coinvolte”.
Viterbo – Gli orari del centro antiviolenza Penelope
Le case rifugio sono strutture a indirizzo segreto. Legate ai Centri antiviolenza, costituiscono una rete territoriale di servizi specializzati che lavorano sulla base di una metodologia dell’accoglienza basata su un approccio di genere e sui principi della Convenzione di Istanbul. Il servizio, a titolo gratuito e indipendente dal luogo di residenza, ha come obiettivo quello di avviare un percorso di recupero protetto. Protezione e aiuto che vengono dati a persone che vivono una situazione di pericolo per la propria incolumità fisica e, oppure psicologica e non hanno altre soluzioni abitative.
“Il comune di Viterbo – ha aggiunto Antonella Sberna – sta cercando anche di fare un passo in più per dare risposta alla fase dell’emergenza, completando in questo modo la filiera. A breve renderemo noti gli interventi che li riguardano”.
Viterbo – L’assessora Antonella Sberna
A gestire la casa rifugio il Centro antiviolenza Penelope avviato quasi un anno fa grazie a un bando cui hanno partecipato, assieme al comune di Viterbo, anche Prassi e ricerca, Kyanos e Ponte donna, vincitori dell’avviso pubblico. Nei primi mesi, i dati sono di un paio di mesi fa, “il centro Penelope – sta già detto le organizzatrici in un comunicato stampa – ha dato ascolto e sostegno a più di 60 donne del territorio di Viterbo e dell’hinterland, e messo in sicurezza 10 nuclei di donne con bambine/i che erano in pericolo e fuggivano da uomini violenti. La città di Viterbo e 13 paesi della Tuscia hanno dato voce e soprattutto risposte alle donne che vivono una condizione di maltrattamento, nel silenzio delle mura domestiche dove la parola amore non dimora. Un luogo istituzionale di professioniste esperte che da più di 20 anni si occupano di contrasto alla violenza e gestiscono altri centri antiviolenza nel Lazio”.
Nel frattempo la provincia di Viterbo è stata al centro di drammatici episodi di cronaca che hanno coinvolto donne vittime di violenza. Il primo a Castel Sant’Elia dove Anna Cupelloni è stata uccisa con un colpo di fucile alla testa dal marito Ciriaco Pigliaru mentre per l’ora di cena, alla fine di settembre, stava rientrando nella casa della figlia con quest’ultima. L’ultimo a Cura di Vetralla, pochi giorni fa, quando Matias Tomkow, di appena dieci anni, è stato trovato morto in casa dopo essere rientrato da scuola. Il padre, Mirko Tomkow, è stato arrestato con l’accusa di omicidio e da settembre aveva anche un divieto di avvicinamento da moglie e figlio.
Viterbo – 25 novembre – Scarpette rosse per la giornata internazionale contro la violenza sulle donne
“Presso il centro Penelope – sottolineano le organizzatrici – aperto dal lunedì al venerdì si trovano operatrici (psicologhe, avvocate, educatrici) che sostengono e ascoltano le donne e con loro costruiscono un percorso per uscire dalla situazione di pericolo che stanno vivendo”. Il numero del centro Penelope, attivo h24, è 392.6473807.
“La casa rifugio servirà infine un’utenza fuori provincia – conclude l’assessora Sberna -, perché si tratta di una messa in sicurezza. E questa nuova casa rifugio sarà un spazio in più al servizio del territorio regionale”.
Daniele Camilli
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