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Viterbo - Turchetti (Uil): "E' quanto si è pagato nella città dei Papi secondo i dati del sindacato"

“Imu, quasi mille euro per le seconde case e duemila per quelle di lusso…”

di Daniele Camilli
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Viterbo – 927 euro per le seconde case, con un saldo al 16 dicembre di 463 euro, e 1918 per le prime case di lusso, con saldo al 16 dicembre di 959 euro. E’ il costo dell’Imu a Viterbo. Quanto, secondo il sindacato Uil, le persone avrebbero pagato a fine anno. Per quanto riguarda il capoluogo della Tuscia, in entrambi i casi, un costo al di sotto della media nazionale. 1070 euro per le seconde case la media italiana, e 2623 per quelle di lusso.


Giancarlo Turchetti

Il segretario generale della Uil Viterbo Giancarlo Turchetti


 I dati sono della Uil, servizio lavoro, coesione e territorio. “Con il saldo del prossimo 16 dicembre – spiega il segretario generale della Uil Viterbo, Giancarlo Turchetti – si sono stati versati 9,7 miliardi di euro per l’Imu, il cui gettito complessivo annuo sarà di 19,5 miliardi di euro. Un gettito che tiene conto dell’abolizione delle rate Imu, introdotte nel corso del 2021 per alcuni immobili individuati nei vari decreti per contrastare la pandemia. Sono stati così chiamati ai versamenti oltre 25 milioni di proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale, il 41% sono lavoratori dipendenti e pensionati”.

Il costo medio complessivo dell’IMU su una “seconda casa”, situata in un capoluogo di provincia, è di 1070 euro medi con punte di oltre 2 mila nelle grandi città. Se poi si prendono in considerazione i costi Imu sulle prime case cosiddette di lusso, abitazioni signorili, ville e castelli), il costo medio è di 2623 euro, con punte di oltre 6 mila euro nelle grandi città. Chi possiede una seconda pertinenza dell’abitazione principale della stessa categoria catastale, cantine, garage, posti auto, tettoie, ha versato l’Imu con l’aliquota delle seconde case, con un costo medio annuo di 55 euro, con punte di 110 euro annui.


Viterbo - Centro storico - Valle Faul

Viterbo – Centro storico


“La media dell’aliquota applicata per le seconde case – commenta la segretaria confederale Uil Ivana Veronese – ammonta al 10,5 per mille e, in molti comuni, 480 municipi di cui 18 città capoluogo, è in vigore ‘la ex addizionale Tasi’, fino a un massimo dello 0,8 per mille, introdotta per finanziare negli scorsi anni le detrazioni per le abitazioni principali, così da portare in questi comuni l’aliquota Imu fino all’11,4 per mille”.

Secondo i risultati del rapporto, il costo maggiore in valore assoluto per una seconda casa a disposizione si registra a Roma con 2064 euro medi. A Milano, invece, si pagano 2040 euro medi, a Bologna 2038 euro, a Genova 1775 euro, a Torino 1745 euro. Valori più contenuti, invece, ad Asti con un costo medio di 580 euro, a Gorizia con 582 euro, a Catanzaro con 659 euro, a Crotone con 672 euro e a Sondrio con 674 euro.


 

Viterbo - Ivana Veronese della Uil

La segretaria confederale Uil Ivana Veronese


“Il tema della tassazione degli immobili – prosegue Turchetti – è tornato prepotentemente al centro del dibattito politico con l’approvazione del governo della delega fiscale in discussione in Parlamento, al cui interno vi è la revisione del catasto. Riforma attesa da più di 30 anni, dato che l’ultima revisione degli estimi catastali è datata 1989, partendo da una revisione dei valori catastali vecchi, iniqui e che non corrispondono al reale valore degli immobili, eliminando i paradossi attuali per cui case di pregio nei centri storici hanno rendite catastali basse, mentre immobili situati in periferia e costruiti più recentemente hanno rendite catastali alte”.

“Per noi la riforma del catasto – conclude infine Ivana Veronese – si rende necessaria per riportare equità nella tassazione sul mattone, annunciata più volte nel corso degli ultimi anni e mai attuata. Riforma che deve prendere vita prestando, però, molta attenzione: questo cambiamento non dovrà significare maggiori prelievi, ma una diversa e più equa ripartizione del prelievo fiscale sugli immobili. Mentre le modifiche dell’Imu dovrebbero essere riviste organicamente riaprendo il cantiere del federalismo fiscale, riforma prevista tra l’altro nel Pnrr”.

Daniele Camilli


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31 dicembre, 2021

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