Viterbo - Comune - Il sindaco Arena scrive ai suoi consiglieri dopo le dimissioni - L'altra sera brindisi con alcuni amici politici

“La situazione che si è venuta a creare non consente di proseguire”

Viterbo – “La situazione che si è venuta a creare non consente di proseguire”. Dopo le dimissioni, il sindaco Giovanni Arena scrive ai consiglieri di maggioranza.

Poche parole per ringraziarli. In due righe il primo cittadino sintetizza la situazione, una sorta di commiato. “Purtroppo la situazione che si è venuta a creare – scrive Arena – non ci consente di proseguire il percorso che abbiamo intrapreso oltre tre anni fa”. Seguono i ringraziamenti e l’augurio di ogni bene.

Una comunicazione uguale per tutti i suoi ormai ex consiglieri, ma personalizzata a penna nel nome. Inviata anche a chi stasera con tutta probabilità andrà a firmare per dimettersi, mettendo la parola fine all’esperienza a palazzo dei Priori.

Viterbo – Giovanni Arena brinda con alcuni amici politici

Lo stesso messaggio, più elaborato, Arena lo ha esternato anche via social. Rivolto in questo caso pure ai cittadini che per tre anni e mezzo ha amministrato e che con regolarità dalle sue pagine ha tenuto informati.

“Il mio percorso come sindaco del comune di Viterbo si è bruscamente interrotto – scrive Arena – voglio comunque ringraziare tutti i consiglieri e assessori che hanno condiviso con me questa bellissima esperienza. Il mio impegno per il bene dei viterbesi continuerà sempre con entusiasmo e voglia di fare”.

Un momento non facile per Giovanni Arena, quello di sindaco è un incarico cui teneva in modo particolare, inseguito per anni, anche in ricordo e sulle orme del padre Salvatore, che lo è stato dal 1966 al 1970.

L’altra sera, probabilmente anche per distrarsi, il primo cittadino non ha rinunciato a un brindisi con alcuni amici, di partito e non solo.

Al tavolo con l’ex assessore Daniele Sabatini e gli ex consiglieri Andrea Marcosano, Bernardino Porciani e gli attuali Giulio Marini e Matteo Achilli. La vita continua. Fuori o dentro palazzo dei Priori.

Giuseppe Ferlicca