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Montefiascone – Riceviamo e pubblichiamo – Spesso e volentieri nella Tuscia chi si ammala di Covid-19 viene abbandonato dal sistema.
Secondo la normativa e il protocollo vigente chi è ammalato di Covid-19 deve essere contattato dalla Asl per il periodo di quarantena, deve essere contattato dall’azienda per lo smaltimento dei rifiuti ma tutto ciò non avviene perché nonostante il medico di famiglia, che segue il paziente malato di Covid-19, abbia fatto la segnalazione alla Asl di competenza, la stessa non si mette in moto per attivare la procedura.
Cito il mio caso, come me credo che ce ne siano molti altri: mio figlio di 16 anni il 15 dicembre essendo risultato positivo al tampone rapido Covid, si è recato accompagnato dal genitore al drive in del Riello a Viterbo per effettuare il tampone molecolare. Non avendo un appuntamento devo ringraziare gli operatori che si sono prodigati per fargli il tampone a cui poi è arrivato l’esito positivo al Covid-19.
Da quel giorno in poi buio totale.
La Asl non ha contattato in nessun modo l’interessato e di riflesso l’azienda che raccoglie l’immondizia non ha ricevuto nessuna segnalazione in merito.
Nonostante ciò e le ripetute telefonate al Toc Covid della Cittadella della salute ieri mattina finalmente mi hanno risposto dicendomi la “famosa barzelletta” che loro avevano chiamato (niente di vero).
Così non riuscendo a poter prenotare il molecolare in provincia di Viterbo, tramite il portale della Asl, per poter capire se il malato Covid-19 è ora negativizzato sono riuscito a trovare un posto a Rieti per il 29 dicembre 2021 alle 9,30.
Roba dell’altro mondo.
Perciò a tutti quelli che è accaduta questa vicenda vi dico: fatevi avanti e mettete a conoscenza il fatto perché se questo evento fosse accaduto a una persona anziana sola penso che la situazione poteva essere alquanto disastrosa.
G.C.
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