Viterbo – Smarrito nel Viterbese, ritrovato in Francia dopo oltre tre anni. È la storia a lieto fine di Ciuffo, tornato a casa in tempo per Natale da un canile d’oltralpe. I padroni non avevano mai smesso di cercarlo.
A raccontarla su Facebook, video compreso, è la stessa proprietaria.
“Ciuffo è tornato a casa – spiega Giuliana Baldin – lui è arrivato in Francia, raccolto sull’Aurelia da una coppia. Dopo tre anni e tre mesi si è smarrito di nuovo. È stato preso e portato in un canile francese, loro hanno letto il microchip e avendo visto il volantino postato da noi, ci hanno contattato subito su Facebook”.
“Volevo ringraziare tutti voi per l’immensa solidarietà ricevuta e Judith Verdi che mi ha supportato con il social – si legge nel post pubblicato domenica sera assieme al filmato – buon Santo Stefano a tutti, vi abbraccio”.
Ciuffo si era perso il 20 settembre 2018 a Riva dei Tarquini, chilometro 102 dell’Aurelia, quando è stata anche promessa una ricompensa di 5mila euro a chi avesse aiutato a ritrovarlo.
“Veniamo a sapere che una coppia di giovani lo prende, ma poi il nulla. Di Ciuffo non abbiamo più notizie”, raccontano i proprietari a La Zampa.
“Un giorno ci ha contattato un signore dicendoci che era sicuro di aver trovato il nostro cane – spiega Claudio, il figlio di Giuliana – noi non sembrava lui, ma quell’uomo ha insistito e così sono andato. Quando sono arrivato lì era ovvio che non era Ciuffo, ma quel cane mi ha guardato in un modo che non ho potuto che portarlo a casa con noi”.
Prina delle feste, la svolta. “Ci ha contattato via Facebook un canile privato di Clermont, vicino a Lione in Francia. Era venerdì 17, ironia della sorte a noi ha portato bene. Ci hanno detto che avevano trovato un cane con un microchip che riportava a noi. Abbiamo fatto la verifica del numero ed era proprio quello di Ciuffo – racconta Claudio – i responsabili della struttura ci hanno detto che l’avevano trovato perché era scappato a una coppia di giovani francesi che ha raccontato loro che l’avevano trovato in Italia ma che era privo di microchip. Invece ce l’aveva. Si sono anche alterati perché non gliel’hanno ridato. Ma quello era il nostro Ciuffo”.
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